Dall’attenzione alle persone alla visione integrata e completa del ciclo del dato, fino all’adozione delle tecnologie più avanzate dell’intelligenza artificiale. Quando un’azienda guida con dinamismo la trasformazione delle imprese
Fondata nel 2000 in provincia di Vicenza, Miriade nasce come un luogo in cui le persone si incontrano per sostenere e potenziare la realtà attraverso la tecnologia, anticipando e affrontando insieme le sfide del futuro. Una vocazione chiara sin dall’inizio, come racconta Maurizio Novello, amministratore delegato dell’azienda: «Le prime parole create da Miriade sono state: people for technology, technology for people, people for people. Perché eravamo – e siamo tuttora – convinti che la chiave del successo siano le persone. La tecnologia è un abilitatore, uno strumento per giocare dentro il cambiamento».
Una visione racchiusa anche nel pay-off che accompagna l’azienda fin dai primi passi: play the change. «Play per noi ha un doppio significato – prosegue Novello -. Da un lato il gioco, che è il modo naturale con cui si impara da bambini. Dall’altro, la musica: saper suonare il cambiamento, fare modulazioni, trovare armonia. Non basta la tecnica: bisogna dominare lo strumento per esprimersi davvero. Così dev’essere anche la tecnologia».
Anche il nome stesso dell’azienda è una dichiarazione di intenti. Miriade, nell’antica Grecia, rappresentava il numero più grande concepibile: «Lavorare nella complessità – spiega Novello – significa muoversi in un ambito dove non hai certezze, ma possibilità. E lo spazio delle possibilità è lo spazio della creatività».
Una creatività che si nutre di empatia, innovazione e capacità di agire con concretezza. Fin dall’inizio, Miriade ha vissuto un forte radicamento territoriale, aprendosi da subito a collaborazioni con grandi realtà italiane. A distanza di 25 anni, molte di quelle aziende sono ancora clienti: un segno di un valore costruito nel tempo. Un metodo che si basa su ascolto, concretezza e visione a lungo termine. «Con i nostri clienti costruiamo relazioni di fiducia e collaborazione: non siamo semplici fornitori, ma partner. Ogni azienda ha un referente dedicato, che conosce a fondo le sue esigenze e con cui affrontare insieme anche eventuali criticità, soprattutto sul piano tecnologico. È proprio in questi momenti che si rafforza un legame duraturo».
Una visione olistica dei dati
Al centro dell’offerta di Miriade c’è una «visione olistica dei dati». Ma cosa significa? «Vuol dire considerare tutto il ciclo di vita del dato: da quando nasce a quando viene usato. Significa progettare un’architettura che affronti tutti i casi d’uso, presenti e futuri, con un ecosistema integrato», spiega Novello. Molte aziende però non sono ancora pronte: ci sono troppi silos.
Per i prossimi anni Miriade si sta concentrando su alcune tecnologie strategiche. «Puntiamo su data governance e AI governance, insieme all’orchestrazione degli agenti di intelligenza artificiale, essenziali per trasparenza e controllo», afferma l’AD. A seguire, l’automazione: «Tutto deve essere automatico: aggiornamenti, sicurezza, gestione delle pipeline. Serve efficienza e affidabilità».
Parallelamente cresce l’attenzione verso le metodologie FinOps, ovvero l’adozione di metodologie e pratiche operative che aiutano a ottimizzare i costi e a renderli visibili, sia in ambienti cloud, on-premise o nei singoli processi. «Questo consente di allineare investimenti e obiettivi di business», dice Novello. Su tutto, la sicurezza è prioritaria. «Il nostro focus è sulla sicurezza del dato, del codice e dell’AI. Ogni dettaglio deve essere protetto».
Quello che identifica Miriade nel mercato è la capacità di approcciarsi ai problemi dei clienti con soluzioni su misura, focalizzandosi non tanto sulla specifica tecnologia ma sulla migliore soluzione per rispondere a un problema o bisogno. «Coinvolgiamo i clienti nel processo di innovazione e sviluppo. Pensiamo che non sia il cliente a doversi adeguare alle piattaforme e che sia nostro dovere creare soluzioni che si adattano alle sue esigenze».
Innovare con responsabilità
«La tecnologia non è tutto. Ciò che conta davvero è l’attenzione ai valori e all’impatto sociale di quello che facciamo – spiega Novello. «Nei momenti di incertezza, questa è la bussola imprescindibile che ogni azienda deve saper mantenere».
Un principio che si riflette anche nella sostenibilità. «Non la consideriamo una tendenza, ma una naturale conseguenza dell’ottimizzazione tecnica: architetture efficienti, semplificazione, eliminazione degli sprechi. Tutto questo si traduce in un contributo concreto alla sostenibilità. Oggi, inoltre, il cloud mette a disposizione tecnologie specifiche per misurarla e migliorarla costantemente», conclude l’AD di Miriade.
In sostanza, tutto nasce da un concetto semplice: fare le cose per bene, con uno sguardo attento alle persone e al futuro.