SAP NOW AI Tour, l’innovazione dell’intelligenza artificiale fa tappa a Milano

SAP NOW AI Tour, l'innovazione dell'intelligenza artificiale fa tappa a Milano

Una rivoluzione ragionata, personalizzata e come crescita della cultura aziendale. I temi dell’appuntamento annuale

Calare l’IA in progetti aziendali concreti, ottimizzando le risorse e personalizzando l’offerta. Questo uno dei temi del SAP NOW AI Tour 2025 di Milano dove, ovviamente, l’intelligenza artificiale è la protagonista. Come ha sottolineato Carla Masperi, AD di SAP Italia: “Da anni, il SAP NOW Tour è un appuntamento fisso per i nostri clienti e per l’ecosistema, un momento per fare un punto sulle capacità trasformative che la tecnologia abilita”. Quest’anno, affianco al nome dell’evento compare “AI” proprio per consolidare il ruolo che l’intelligenza artificiale ha assunto oramai per tutti, clienti e fornitori di tecnologia, spesso come conseguenza di una buzz word, che ora necessita di essere ridotta a maggiore consapevolezza.

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“L’AI è al centro dell’attenzione ma in SAP la intendiamo con un elemento differente. Non vogliamo una tecnologia fine a sé stessa ma calata nel contesto di business. ‘Unleash your future with business AI’ è il tema dell’evento annuale che sottolinea come l’intelligenza artificiale possa favorire un nuovo modo di fare impresa. Su vari fronti, oggi regna l’incertezza. Le imprese hanno continue sfide, che spesso vengono ricondotte all’esigenza di far fronte alle criticità, riconducendo la complessità a soluzioni accessibili” prosegue Masperi.

Secondo una ricerca di SAP, il 38% delle aziende dichiara la debolezza della propria value chain come sfida interna più importante per crescere. Il 29% sottolinea poi che il più grande rischio nell’uso dell’AI derivi dall’agire sulla base di informazioni generate da allucinazioni o dati errati. In tale contesto, per Masperi “l’AI può portare un forte contributo alla forza lavoro, cominciando con l’integrazione per singoli task e poi come coordinamento intelligente delle attività. Arriviamo a tale punto con un circolo vizioso, che è incentrato sui dati, tramite una combinazione di app, dati e AI stessa”. Parlando proprio di applicazioni, per SAP l’AI capovolge il modo in cui le app vengono sviluppate e, di conseguenza, usate. “Gli agenti, ad esempio, diventano un modo per far lavorare le persone in maniera funzionale e coordinata, rimettendo al centro il ruolo dell’uomo”.

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Insieme a Masperi, sul palco di un incontro dedicato alla stampa anche Pier Paolo Cervini, AD di Polifin, Gewiss e Costim Re: “L’adozione dell’AI deve essere oggetto di pragmatismo. Serve un approccio strutturato. Il dinamismo è oggi un imperativo: dalla pandemia alle crisi socio-economiche, la strategia deve essere evolutiva e necessita di un dialogo costante, trasparente. SAP sulle applicazioni ha un livello molto elevato che può essere accompagnato in ogni sua forma”.

Per Gianfranco D’Amico, AD di Nutkao: “A fine 2000 ci siamo resi conto di dover fare un salto di qualità. Nel 2020 siamo passati a SAP con tutta la complessità di uno switch di cambio interno, a livello organizzativo, come base fondante di uno sviluppo più ampio. Il nostro business model, abbracciando diversi paesi, necessita di un coordinamento ampio e puntuale, per il cui la soluzione tecnologia è pilastro fondante”. Sul percorso con SAP, D’Amico ricorda il bisogno di essere rapido e innovativo. “Abbiamo scelto SAP per il nostro desiderio di innovazione. Siamo partiti con Hana e il cloud per adottare agilità e versatilità. Siamo all’inizio di un percorso che vede già l’integrazione di Rise e dell’uso della BI con IA. Anche un business famigliare come il nostro, teoricamente semplice, non può restare indietro. I modelli predittivi cambiano le prospettive. La difficoltà non è tecnologica ma culturale: far cambiare il comportamento delle persone richiede quasi più tempo dell’adozione tecnica in sé”.

Per Fabio Veronese, CIO di FiberCop: “Il business delle telco è esploso alla fine degli anni ’90 e vedeva pochi campioni nazionali. Il mobile ha un po’ cambiato le carte in tavola. Mutuando l’offerta dal panorama dell’energia, abbiamo diviso il business aziendale, con l’obiettivo di completare il deployment della rete fissa in Italia”. FiberCop spiega di non aver perseguito l’obiettivo di non essere lo spin-off di Tim, seguendo quasi una logica da startup. Lo ha fatto con “SAP Grow”, per spostare i carichi in cloud e liberare le risorse dalla gestione IT più spicciola. “Sulla gestione dei fornitori, dei pagamenti, delle fatture, non serve innovare ma automatizzare. Questo vuol dire cambiare mentalità: capire quali asset rinnovare e in che modo. Non bisogna perdere lo spirito della standardizzazione, un valore intrinseco di SAP. Quando la cultura cambia, la tecnologia vince”.

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Se si vuole guardare l’investimento in prospettiva futura, Masperi chiude invitando le organizzazioni a pensare all’IA come un percorso non difficile ma sicuramente ragionato. “Se ci si accorge che integrare nuove tecnologie in azienda sta portando via troppo tempo, forse la risposta è che si sta sbagliando tipologia di adozione. Ancora una volta, procedere a piccoli passi può aiutare a semplificare lo switch, cogliendo il meglio dal paradigma generativo e agentico”.