Techyon, come cambia il ruolo dell’head hunter IT

Techyon, come cambia il ruolo dell'head hunter IT

Non basta la checklist delle competenze, serve visione di contesto e capacità di intercettare i talenti pronti a crescere con le aziende. Cercasi AI engineer, specialisti MLOps ed esperti di cybersecurity

Le aziende di ogni settore hanno esigenze sempre più complesse e specialistiche in ambito IT, legate alla necessità di garantire continuità, efficienza e scalabilità di sistemi e processi aziendali. L’introduzione di tecnologie emergenti richiede profili professionali con competenze avanzate. «La richiesta di sviluppatori full stack, back end e front end, così come specialisti ERP, system administrator, IT product e program manager è sempre alta» – spiega Giorgia Cazzulani, executive director di Techyon, head hunter specializzato in area IT. «Ma stiamo assistendo anche a una crescita di richieste di professionisti esperti in intelligenza artificiale, machine learning e sicurezza informatica avanzata, ambiti in cui il gap tra domanda e offerta di competenze resta significativo».

CACCIA AI TALENTI MULTIPLI

«L’intelligenza artificiale non si limita a introdurre nuovi strumenti: sta ridisegnando l’intero perimetro delle organizzazioni, dai prodotti ai servizi, dai processi interni ai modelli di business» – spiega Giorgia Cazzulani. Questo cambiamento si riflette direttamente sulle competenze: «Oggi stanno emergendo profili che fino a poco tempo fa non esistevano, come gli AI engineer, i prompt engineer, gli specialisti MLOps o chi si occupa della gestione di agenti intelligenti in contesti enterprise. Si tratta di ruoli che richiedono non solo basi tecniche solide – dal data modeling agli algoritmi di machine learning, dai linguaggi di programmazione ai framework più diffusi – ma anche una forte sensibilità etica, capacità di pensiero critico, problem solving, visione d’insieme e attitudine all’aggiornamento continuo».

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Il cambiamento non riguarda però solo le nuove professioni. «Anche i ruoli più tradizionali stanno vivendo un’evoluzione. Sviluppatori, sistemisti, analisti e project manager si trovano sempre più spesso a dover interagire con strumenti di intelligenza artificiale, comprenderne le logiche e tradurne il potenziale in soluzioni concrete. È un passaggio culturale, prima ancora che tecnologico, che sta trasformando il modo stesso in cui i professionisti IT guardano al proprio lavoro».

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IL LAVORO SI EVOLVE

Il lavoro dell’head hunter IT riflette l’evoluzione del mercato. «Le nuove esigenze delle aziende, legate all’adozione di tecnologie emergenti, impongono un cambio di passo» – commenta Giorgia Cazzulani. «Non basta più cercare il candidato con le giuste competenze, bisogna comprenderne le potenzialità e considerare il contesto dell’inserimento, traducendo da un lato le esigenze dei nostri partner in una strategia di ricerca efficace, realistica, in linea con i trend tecnologici più attuali, e dall’altro puntando sul valore che il candidato può esprimere».

Conoscere linguaggi, architetture e modelli operativi non è più sufficiente: chi lavora nell’IT deve muoversi anche tra ruoli in evoluzione, sotto la spinta dell’automazione avanzata e dell’adozione dell’AI in tutti i settori. Accanto alle competenze tecniche, diventano determinanti qualità meno misurabili, come la capacità di adattarsi rapidamente, l’attitudine a sperimentare e la volontà di aggiornamento continuo. Su questo scenario si innestano anche le nuove cornici normative europee. L’AI Act, pensato per garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e utilizzata in modo sicuro e rispettoso dei diritti fondamentali, insieme alla direttiva NIS2 e al Digital Operational Resilience Act (DORA), non è più solo un riferimento teorico, ma sta già incidendo concretamente sulle strategie di recruiting e sulla definizione dei profili professionali richiesti dal mercato IT. «Le normative non sono più solo un tema da presidiare nei dipartimenti legali o nei comitati etici: oggi coinvolgono anche i team tecnologici, che devono integrare la compliance normativa in architetture, processi e modelli operativi» – spiega Giorgia Cazzulani. «In Techyon monitoriamo costantemente l’evoluzione normativa europea, perché la capacità di offrire alle aziende persone pronte ad affrontare le nuove responsabilità è una componente essenziale del nostro ruolo. In un contesto in cui tecnologia e regolazione avanzano insieme, anche il nostro lavoro evolve, per supportare l’innovazione selezionando le giuste competenze».

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