Dal Virtual Private Cloud al DBaaS su misura: la scelta cloud-native che elimina lock-in, taglia del 30% i costi e garantisce resilienza su due data center di Ponte San Pietro (Bg)
La trasformazione digitale, nell’ultimo decennio, ha interessato aziende di ogni settore e dimensione, anche in Italia. Ne è un esempio il Gruppo Arbo, leader nel mercato delle soluzioni per riscaldamento, il condizionamento e la refrigerazione, con oltre cinquant’anni di storia alle spalle. La società ha recentemente completato una migrazione infrastrutturale che testimonia come anche le imprese storiche possano reinventarsi tecnologicamente. L’operazione ha comportato non solo un cambio di provider, ma una vera e propria rivoluzione nell’approccio ai dati e ai servizi IT aziendali.
La società marchigiana, che dal 1968 ha trasformato un piccolo negozio di ricambi per gasolio in un gruppo europeo con 71 punti vendita distribuiti tra Italia, Spagna e UK, si è trovata ad affrontare una sfida tecnologica complessa: far dialogare senza interruzioni ERP, CRM ed e-commerce. Stefano Storoni, responsabile Infrastrutture IT di Arbo Spa, spiega come l’azienda avesse già intrapreso un primo percorso di modernizzazione: «Questa migrazione ha segnato il primo passo verso una maggiore sicurezza e integrazione degli applicativi interni, spostando il focus dai servizi al valore di business che i dati possono generare».
AFFIDABILITÀ E TAGLIO DEI COSTI
La scadenza del contratto con il precedente provider ha rappresentato il momento ideale per ripensare completamente l’architettura IT aziendale. Durante la fase di valutazione, la proposta di Aruba, si è distinta per la capacità di coniugare affidabilità tecnica e sostenibilità economica. Il Virtual Private Cloud progettato dal team Enterprise ha convinto il management di Arbo per la sua capacità di supportare sia le esigenze immediate che i piani futuri. L’implementazione della soluzione ha previsto la distribuzione su due data center di Ponte San Pietro (Bg), con la possibilità di attivare successivamente un sistema di disaster recovery geografico attraverso la replica su un terzo sito.
L’attenzione ai costi, con un risparmio pari a circa il 30%, l’affidabilità e un progetto convincente, sono stati gli elementi decisivi per la scelta, come sottolinea Storoni: «È sufficiente una visita a un data center Aruba per rendersi conto della differenza che offre una facility studiata da zero per dare risposte a medio e lungo termine a chi ricerca sicurezza e servizi in un’ottica di vera partnership». La migrazione ha permesso al gruppo di implementare una strategia ancora più ambiziosa: la repatriation dei database in hosting su un provider hyperscaler attraverso un servizio DBaaS personalizzato. Questa mossa ha liberato l’azienda dai vincoli di vendor lock-in, garantendo al contempo costi certi e maggiormente competitivi.
L’EXPERTISE VMWARE
Un aspetto particolarmente apprezzato della partnership con Aruba è stato l’accesso alle competenze specialistiche del team. «Il nostro modello di lavoro prevede l’erogazione di macchine virtuali a richiesta senza occuparci direttamente del procurement e della gestione delle licenze a monte» – spiega il responsabile IT di Arbo. Mentre il provider precedente trasferiva integralmente i costi delle licenze VMware creando aggravi economici significativi, la nuova soluzione ha eliminato questa problematica.
Il fatto che Aruba Cloud sia Pinnacle Partner di VMware rappresenta un’ulteriore garanzia di qualità e affidabilità. L’evoluzione verso un ambiente realmente data-centric è già in atto, con la trasformazione progressiva di tutti i database degli applicativi interni in servizi DBaaS. Il progetto coinvolgerà anche un database ibrido su Kubernetes, utilizzato dall’infrastruttura middleware che gestisce il raccordo con il sistema e-commerce. La roadmap prevede inoltre l’adozione di un approccio basato su container e microservizi per l’ambiente ERP, finalizzato a prevenire perdite di dati in caso di interruzioni dei sistemi collegati.
Le implicazioni della normativa NIS2 stanno spingendo il gruppo a rafforzare ulteriormente le strategie di sicurezza informatica. I piani futuri includono il potenziamento del disaster recovery sfruttando i vantaggi offerti dalla distribuzione geografica dei data center Aruba. Questa evoluzione rappresenta per Arbo non solo un adeguamento normativo, ma un’opportunità per consolidare l’affidabilità dei sistemi informativi come fattore di crescita per supportare la rete di oltre 70 agenti commerciali e garantire il servizio di qualità che contraddistingue l’azienda da oltre mezzo secolo.


































