L’Italia, insieme a Spagna e Portogallo, promuove l’interoperabilità paneuropea con l’integrazione di Bancomat Pay, Bizum e MB Way, in modo che i trasferimenti “da persona a persona” possano essere effettuati tra utenti dei tre Paesi utilizzando solo un numero di telefono
Il settore dei pagamenti sta attraversando una profonda trasformazione: gli utenti richiedono immediatezza, gli esercenti cercano esperienze fluide e le infrastrutture si stanno evolvendo verso modelli interoperabili e basati sui dati. Lo rivelano i nuovi report sui trend di pagamento di Nuek, società tecnologica di Minsait (Gruppo Indra) specializzata in infrastrutture di pagamento, preparati in collaborazione con Analistas Financieros Internacionales (Afi).
Italia, leader europeo nei pagamenti istantanei
Inviare e ricevere denaro in pochi secondi è diventato essenziale. Secondo il Fast Payments Toolkit della Banca Mondiale, oltre 100 Paesi gestiscono già sistemi di pagamento istantaneo. L’uso diffuso dei trasferimenti istantanei non solo modifica sostanzialmente le abitudini di pagamento di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, ma semplifica e accelera anche il flusso di denaro nell’economia. Inoltre, crea un ambiente altamente favorevole alla digitalizzazione, all’innovazione finanziaria e alla concorrenza nell’offerta di servizi di pagamento.
Le nuove normative europee impongono, tra l’altro, a tutte le banche di offrire pagamenti istantanei in euro a partire dal 2025. Dal 2027, inoltre, anche IMEL e gli istituti di pagamento dovranno offrire il medesimo servizio. Piattaforme come Bizum (Spagna e Andorra), Bancomat Pay (Italia) e MB Way (Portogallo) hanno consentito, a partire dal primo trimestre del 2025, trasferimenti peer-to-peer tra utenti nei tre Paesi utilizzando solo un numero di telefono, ampliando la portata e la facilità d’uso per milioni di utenti.
Questo progresso consente agli utenti di effettuare transazioni più rapide e alle aziende di gestire meglio i propri incassi e la liquidità. Inoltre, la connessione tra i sistemi sta iniziando a facilitare pagamenti internazionali molto più agili. “L’immediatezza non è più un elemento di differenziazione tecnologica, ma uno standard che ridefinisce il rapporto tra cittadini, aziende e servizi pubblici”, afferma Javier Rey, CEO di Nuek.
Open Data e fiducia: la sfida culturale
La digitalizzazione finanziaria si sta, inoltre, muovendo verso un modello in cui gli individui possono decidere quali dati condividere e per quale scopo. Non si tratta solo di controllare i conti o di consentire a un’app di aggregare informazioni bancarie da un’altra. Il concetto di Open Data apre le porte a utenti e aziende per condividere volontariamente dati finanziari o di consumo per ottenere servizi più personalizzati, sicuri e competitivi. In altre parole, i dati diventano una risorsa: il cliente controlla ciò che condivide e, in cambio, riceve offerte migliori, valutazioni del rischio più accurate e meno frodi.
Sebbene le normative italiane ed europee siano tra le più avanzate in materia di protezione dei dati e open banking (PSD2, GDPR), i consumatori italiani mostrano ancora una certa riluttanza a condividere i dati finanziari con terze parti, anche in cambio di condizioni migliori o servizi personalizzati. Solo il 21,6% degli italiani, secondo il rapporto, sarebbe, infatti, disposto a condividere i propri dati finanziari in cambio di un servizio migliore e il 20% a condividere i dati relativi al comportamento. Il rapporto evidenzia che la fiducia e la sicurezza rimangono barriere chiave: il 43,6% degli italiani indica il timore che i dati possano essere hackerati e diventare di dominio pubblico fra i principali motivi per cui non si è disposti a condividere dati finanziari con entità o società diverse dall’entità abituale. L’educazione finanziaria e la trasparenza saranno, quindi, essenziali per passare a un modello di open data pienamente funzionante.
Interoperabilità: la chiave fondamentale per l’evoluzione del sistema dei pagamenti
Infine, è importante notare che il sistema finanziario opera su diverse infrastrutture di pagamento: carte, conti bancari, wallet e moneta tokenizzata (una versione digitale del denaro che utilizza nuove tecnologie come la blockchain). Secondo il rapporto di Nuek su “Infrastrutture di pagamento e loro interoperabilità”, la chiave è che tutti questi sistemi si comprendano tra loro.
Questa interoperabilità consentirà agli utenti di pagare come e dove desiderano, indipendentemente dalla tecnologia o dal metodo di pagamento utilizzato da ciascun commerciante o servizio. Permette inoltre nuove funzionalità, come pagamenti automatici tra aziende, pagamenti internazionali più efficienti e integrazioni con tecnologie più innovative. La sfida consiste nel coordinare banche, fintech, terze parti e autorità di regolamentazione per creare infrastrutture aperte, sicure e scalabili.


































