Voltare pagina con Adobe

La suite Digital Publishing permette di visualizzare una rivista su qualunque dispositivo mobile, aggiungendo i contenuti più disparati

Da tempo sentiamo decantare i vantaggi dell’editoria online, mentre i “guru” del settore ripetono, a più riprese, che il futuro dei giornali sarà senza carta.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

In realtà, all’atto pratico, l’editoria sul Web sinora ha offerto solo i vantaggi tipici degli aggiornamenti in “tempo reale”, soffrendo il proliferare di piattaforme e device differenti, che rendono difficilmente fruibili i contenuti. È infatti possibile “sfogliare” una rivista sull’ampio display di un iPad o di un Pc, ma è decisamente più complesso replicare la medesima esperienza con uno smartphone. Il tutto senza dimenticare che gli schermi più grandi, solitamente, si sviluppano in orizzontale, mentre le pagine di un giornale si sviluppano in verticale. Quanti di noi, inoltre, sono davvero disposti a pagare per accedere alla versione digitale di una rivista?

Il giornale che ti segue

Alla luce di questa situazione, molti editori si sono limitati a trasformare il proprio giornale in un formato pdf fruibile online. Una soluzione con evidenti difficoltà di lettura e, in molti casi, priva di un reale valore aggiunto.

Creare un impaginato specifico per ogni tipologia di device, infatti, comporta un aggravio di lavoro per i grafici impegnati nell’impaginazione, che devono essere supportati anche da tecnici informatici specializzati. Un costo a oggi non giustificato dai ritorni di un mercato disposto ad acquistare solo soluzioni davvero innovative.

Una svolta epocale, in questo settore, arriva da Adobe, che ha lanciato anche in Italia la piattaforma Digital Publishing Suite, studiata appositamente per quanti vogliono realizzare riviste fruibili online, ricche di contenuti aggiuntivi e semplice da erogare.

Leggi anche:  L’Università di Pisa si affida a Vertiv per espandere il Green Data Center

«Grazie a Digital Publishing Suite – spiega il business development manager Creative Solutions di Adobe Systems Italia (www.adobe.com) Andrea Amadeo – dopo aver realizzato l’impaginazione per la versione cartacea, il grafico, anche senza nessuna preparazione specifica, può agevolmente esportare il proprio lavoro nel nuovo formato, rendendolo così disponibile, con le modalità previste dall’editore, su qualunque device oggi in commercio».

Si tratta di un’operazione semplice e immediata, praticamente a costo zero, che consente di moltiplicare i canali di diffusione, aggiungendo funzionalità specifiche in base alla tipologia di abbonato e al supporto sul quale saranno visualizzate le informazioni.

In pratica questo significa che una rivista di automobili potrebbe aggiungere, al testo e alle fotografie, la possibilità di accedere a filmati, visualizzare schede tecniche o individuare l’officina autorizzata più vicina. «Un editore di guide turistiche – riprende Amadeo – potrebbe invece consentire ai propri lettori di costruirsi una guida personalizzata, unendo le informazioni relative ai monumenti con quelle dei mezzi di trasporto, gli alloggi e i ristoranti tipici. Il tutto acquistabile online e fruibile attraverso uno schermo che offre contenuti differenti in funzione dell’orientamento orizzontale o verticale».

Pronti alla sfida

L’unico limite appare quindi rappresentato dalla fantasia editoriale, mentre l’investimento economico è limitato, sia perché in questa fase di pre-rilascio la suite viene messa a disposizione gratuitamente, sia perché sarà proposta nella formula a noleggio, con un canone che, stando a quanto anticipa Amadeo, sarà indicativamente di 699 dollari al mese. Una cifra contenuta, se paragonata alle potenzialità della soluzione, arricchita anche da moderni strumenti di monitoraggio per conoscere e soddisfare adeguatamente le mutevoli esigenze dei lettori.

«Le possibilità – spiega Amadeo – sono potenzialmente infinite e, attualmente, sono già utilizzate per 120 pubblicazioni editate in tutto il mondo. Viene infatti sfruttata la possibilità di mettere a disposizione uno stesso articolo in più lingue. Consentendo così, a ogni lettore, di scegliere l’idioma più comodo, mentre l’unica spesa aggiuntiva, a carico dell’editore, è relativa alla traduzione del testo, sfruttando invece le immagini e l’impaginazione già disponibili».

Leggi anche:  Google aggiorna Android Auto con Gemini