Il modello Funambol

Per Funambol, l’elemento chiave è stata la localizzazione del quartier generale in Silicon Valley; l’idea originaria, tutta italiana, era ottima e aveva già dimostrato un grande successo nel mondo open source, ma mancava l’accesso ai capitali.

Disponibile gratuitamente per gran parte dei cellulari in commercio, iPhone incluso, Funambol offre email push e sincronizzazione di calendari e rubrica via rete cellulare. A Fabrizio Capobianco – CEO di Funambol abbiamo posto alcune domande.

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Che cosa è Funambol?

Funambol è il più grande progetto open source al mondo nel mercato wireless, sviluppa software per cellulari,  ad oggi scaricato via Internet da più di tre milioni di persone. Il software Funambol porta la posta elettronica sui cellulari, insieme con la sincronizzazione della rubrica, dell’agenda e molto altro. 

Funambol è anche un’azienda con sede legale nella Silicon Valley,  e con sede operativa in Italia, ha capitali americani e cervelli italiani, in quanto il centro di sviluppo e ricerca è in Italia, a Pavia. È un’azienda di oltre 80 persone, con clienti in tutto il mondo, soprattutto operatori mobile e portali, come America Online.

Quali sono le basi tecnologiche su cui si fonda l’applicazione?

Il software Funambol ha due componenti, una server e una client (da installare sul cellulare). La componente server si installa in azienda e si integra con il sistema di posta elettronica (Exchange, Domino o IMAP/POP). Sul dispositivo, sia esso smartphone (Symbian, Windows Mobile, Blackberry, iPhone, Android) o feature phone, si installa un’applicazione che consente la lettura della posta e la distribuzione in modalità “push”. La stessa applicazione consente la sincronizzazione della rubrica, dell’agenda, dei task, delle note e delle foto con il server e con il desktop (Funambol infatti supporta sia Outlook che Thunderbird).

Come si fa a passare da un’idea ad  essere un ‘azienda leader nel settore ICT?

Per Funambol, l’elemento chiave è stata la localizzazione del quartier generale in Silicon Valley; l’idea originaria, tutta italiana, era ottima e aveva già dimostrato un grande successo nel mondo open source, ma mancava l’accesso ai capitali. 

Avere i cervelli in Italia ha garantito un livello di qualità e creatività del prodotto eccezionale, perchè l’Italia è la patria del talento e della creatività, elementi chiavi dello sviluppo software. Avere il quartier generale in Silicon Valley ha consentito l’accesso a capitale di ventura (25 milioni di dollari ad oggi) ed a un network ICT unico. Il “modello Funambol”, con il capitale americano e i cervelli italiani, è la chiave dell’attuale successo di Funambol.

Qual è il Vs. business model?

Funambol utiizza un modello di business open source basato sul “dual licensing”. Funambol è distribuito in due prodotti, una Community Edition open source (mirata alle aziende) e una Carrier Edition commerciale (mirata ai service providers, come operatori mobili e portali). La Community Edition è gratuita, scaricabile da Internet, supportata da un’enorme communità di individui e aziende. La Carrier Edition è un prodotto commerciale, che scala ai milioni di utenti, con funzionalità avanzate per i service providers, dalla configurazione over-the-air dei dispositivi, alle interfacce per il customer support. Il modello funziona benissimo perchè le due comunità sono disgiunte. Uno dei mantra di Funambol è “mai vendere alla comunità”. Il fatturato di Funambol è completamente legato ai service providers, consentendo completa libertà di manovra sul fronte open source per le aziende.

Questo modello è applicabile a tutto il mondo open source?

Non a tutto, ma a gran parte del mondo open source. Il mercato del software si sta spostando velocemente verso un modello Software as a Service (SaaS), dove il software si fruisce on-line, non scaricandolo e installandolo localmente. Un modello generalizzato tipo Funambol potrebbe vedere una versione Community Edition scaricabile (per chi desidera controllare il codice sorgente e ha tempo e risorse per gestire il software in-house) e una Hosted Edition on-line (per chi preferisce spendere per avere zero costi di gestione interna e un software che si autoaggiorna). La Hosted Edition è la versione SaaS del prodotto open source.

Siete caratterizzati dal fatto di andare controcorrente sede in USA e laboratori di sviluppo in Italia, come mai questa scelta?Quali le ragioni?

Non considero Funambol come controcorrente, rispetto alle classiche startup della Silicon Valley. Qui non si fa più sviluppo di software, che è ormai tutto offshore, in India, Cina o Israele. Avere ricerca e sviluppo in Italia è una scelta poco convenzionale, perchè il nostro paese non ha fama di centro di eccellenza nel sofware. Eppure i nostri ingegneri sono tra i migliori al mondo, estremamente preparati dal punto di vista tecnico e fortemente motivati. L’Italia è la patria della creatività, i nostri designers sono tra i migliori al mondo. Questo vale anche per i software designers. Se a ciò si aggiunge la competitività nei salari a livello mondiale, la fidelizzazione classica dei dipendenti italiani (cruciale per lo sviluppo di software), una solida legislazione che protegge la proprietà intellettuale, si capisce perchè l’Italia possa diventare un centro di eccellenza mondiale per le alte tecnologie. Avere capitali americani e cervelli italiani è una ricetta vincente.

Dal tuo punto di vista privilegiato, dal tuo ufficio in Silicon Valley su quale tecnologia  punteresti per il futuro?

Oggi i venture capitalist della Silicon Valley stanno investendo in massa sul clean tech, le tecnologie per lo sviluppo di sorgenti di energia alternative. Abbiamo avuto tre cicli di grande espansione qui, dai semiconduttori, ai computer, a Internet. La prossima ondata verrà dal clean tech. Ovviamente, le tecnologie mobili saranno un grande fenomeno, ma sono il presente, non il futuro.