Il traffico cloud computing crescerà di dodici volte entro il 2015

Secondo lo studio Cisco Global Cloud Index il cloud rappresenterà il 51% del workload data center entro il 2014

Basandosi sulla nuova ricerca Cisco Global Cloud Index (2010-2015), Cisco ha stimato che il traffico cloud computing globale crescerà di dodici volte, passando da 130 exabyte a un totale di 1,6 zettabyte annuali entro il 2015, il 66% di tasso di crescita annuale composto (CAGR). Uno zettabyte corrisponde a un sestilione di byte o a un trilione di gigabyte – 1,6 zettabyte equivale a:

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Il cloud è l’elemento con maggiore crescita del traffico data center, il quale quadruplicherà ad un tasso CAGR del 33% per raggiungere i 4,8 zettabyte annualmente entro il 2015. Si stima che oggi il cloud rappresenti l’11% del traffico data center, con una crescita di oltre il 33% del totale entro il 2015. Il cloud sta diventando un elemento critico per il futuro dell’Information Technology (IT) e della distribuzione di video e contenuti

La maggior parte del traffico data center non è generato dall’utente bensì dai data center e dai cloud stessi che svolgono attività trasparenti verso gli utenti – come ad esempio il backup e la replicazione. Entro il 2015, il 76% del traffico data center rimarrà nel data center stesso a fronte della migrazione del workload tra diverse macchine virtuali e delle attività di background effettuate, il 17% del traffico totale lascerà il data center per essere distribuito all’utente, mentre un ulteriore 17% del traffico totale sarà generato tra i data center attraverso attività quali ad esempio il cloud-bursting, la replicazione dei dati e gli aggiornamenti.

Lo studio Cisco Global Cloud Index (2010-2015) è stato creato per stimare la crescita e i trend del traffico IP globale data center e cloud. Poiché la rete e i data center sono sempre più collegati nella distribuzione di servizi cloud, lo studio integra i dati esistenti sul traffico di rete per fornire una nuova visione dei trend emergenti che influiscono sui data center e le architetture cloud.

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Lo studio Cisco Global Cloud Index si basa sull’elaborazione e sull’analisi di diverse fonti primarie e secondarie, inclusi oltre 30 terabyte di dati generati mensilmente lo scorso anno da un ampio numero di data center di tutto il mondo, misurazioni di oltre 45 milioni di test utilizzando la velocità della banda larga, e previsioni di mercato di terze parti.

Inoltre, lo studio Cisco Global Cloud Index include la previsione “workload transition”, ovvero il passaggio del carico di lavoro dal data center tradizionale e quello cloud così come la “Cloud Readiness”, ovvero un’analisi delle principali regioni geografiche in relazione alla capacità di supportare diversi tipi di servizi cloud computing consumer e aziendali.

Il cloud rappresenterà un terzo del traffico data center totale

Globalmente, il traffico cloud crescerà da appena l’11% (11 exabyte al mese e 130 exabyte all’anno) del traffico data center totale nel 2010 a oltre un terzo del traffico data center totale (precisamente il 34 % – 137 exabyte al mese e 1,6 zettabyte all’anno) entro il 2015.

Una maggiore virtualizzazione e migliori economie di scala saranno i principali driver della transizione verso il cloud.

Il traffico cloud globale sta crescendo a velocità doppia rispetto al traffico data center

La transizione verso servizi cloud sta spingendo il traffico cloud globale ad un tasso di crescita che è il doppio di quello del traffico data center. Il traffico data center globale crescerà di quattro volte (il 33% CAGR) dal 2010 al 2015, mentre il traffico cloud globale crescerà di 12 volte (il 66% CAGR) durante lo stesso periodo.

Rispetto ai data center tradizionali, i data center cloud offrono prestazioni migliori, maggiore utilizzo nonché gestione semplificata. La virtualizzazione è un importante catalizzatore che permette il consolidamento hardware e software, una maggiore automazione e un approccio integrato alla sicurezza.

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Il traffico data center globale quadruplicherà entro il 2015

Si stima che il traffico data center quadruplicherà passando da 1,1 zettabyte nel 2010 a 4,8 zettabyte annualmente nel 2015, rappresentando il 33% CAGR.

Le fonti del traffico data center; la maggior parte risiedono nel data center stesso

Nel 2015, il 76% del traffico data center risiederà nel data center stesso, attraverso attività come ad esempio lo storage e l’autenticazione effettuata tramite le macchine virtuali.

Il 17% del traffico data center viene distribuito all’utente

Il 7% è generato tra i data center attraverso attività come ad esempio il backup e la replicazione.

Nel 2015, si avrà un picco delle attività dell’utente di oltre 2,5 volte

Prevalentemente a causa della crescita dei servizi video consumer, il traffico data center verso l’utente registra picchi significativi. Si stima che l’ammontare medio del traffico data center per ora durante i periodi di picco, come ad esempio durante la prima serata, cresca di 2 volte e mezzo, creando la necessità di pianificare ulteriore capacità data center e cloud così come di rete. Il modello cloud on-demand si adatta perfettamente per soddisfare questo tipo di richiesta variabile.

La transizione del workload

Nel 2010, il 21% del workload è stato elaborato in un data center cloud e il 79% è stato gestito in data center tradizionali.

Il 2014 sarà il primo anno in cui il bilanciamento del workload si sposterà per la prima volta su cloud – il 51% del workload totale sarà in ambiente cloud rispetto al 49% in ambito IT tradizionale.

In generale, il workload data center dal 2010 al 2015 è in crescita di 2,7 volte; tuttavia, il workload cloud 2010 – 2015 è in crescita di oltre 7 volte.

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La disponibilità cloud globale

Per valutare la disponibilità globale, sono stati analizzati diversi aspetti in ciascuna regione geografica: l’ubiquità della banda larga, le velocità medie di upload e download, e la latenza media.

Le regioni incluse nello studio sono l’Asia Pacifica, Medio Oriente e Africa, Europa Occidentale, Europa Centrale e Orientale, America Latina e Nord America – sono tutti paesi attualmente pronti per applicazioni cloud base come ad esempio il social networking e la conferenza web.

Per le applicazioni cloud computing istantanee come ad esempio la chat e lo streaming video ad alta definizione, l’Asia Pacifica, l’Europa Occidentale, Centrale e Orientale, e l’America del Nord sono considerati i paesi con capacità medie di rete sufficientemente potenti per supportare tali servizi.

Nel loro insieme, nessuna regione è risultata in grado di poter supportare applicazioni cloud avanzate come ad esempio la conferenza video ad alta definizione e il gaming avanzato; tuttavia, certi paesi di ogni regione – come la Corea del sud e il Giappone – sono attualmente in grado di farlo.

Suraj Shetty, vice president of product and solutions marketing di Cisco ha dichiarato: “Il traffico cloud e data center sta esplodendo a fronte della richiesta dell’utente di accedere a volumi di contenuti da dispositivi da loro scelti. Il risultato: maggiore virtualizzazione data center e importanza della rete per le applicazioni cloud, e l’esigenza di dare un senso a una situazione che sta evolvendo dinamicamente. Lo studio Cisco Global Cloud Index fornisce una visione approfondita della crescita del traffico e dei trend in modo che le organizzazioni possano prendere decisioni a lungo termine. Continueremo a sviluppare e rilasciare su base annuale lo studio Cisco Global Cloud Index, fornendo il nostro impegno costante per la ‘cloud readiness’”.