Investimenti in nuove tecnologie, l’occasione per un rilancio

Il rapporto Assinform prevede per il 2009 una flessione del mercato ICT di circa il 6%. La necessità di guardare a investimenti in infrastrutture digitali di lungo periodo per rilanciare lo sviluppo diventa sempre più essenziale


L’informatica chiude il 2008 a +0,8%. Le telecomunicazioni vanno sotto zero, – 0,2%. Il mercato aggregato, informatica più telecomunicazioni, non cresce e non cala, se non dal punto di vista strettamente matematico e archivia l’anno con un + 0,1%. Se il 2009 replicasse i risultati del 2008 potremmo stare tranquilli, ma la stima è di una flessione del 5,9%, oltre la linea di confine negativa del Pil che si prevede possa diminuire del 3%. Il 2009 sarebbe quindi il peggior risultato mai registrato nell’arco degli ultimi 15 anni. Non è una sorpresa, sappiamo tutti qual è la situazione con la quale ci stiamo confrontando. Da un punto di vista storico in Italia la spesa informatica si è mantenuta largamente superiore a quella del Pil soltanto nel quinquennio 1995-2000. L’apice di sviluppo nel 2000, con una crescita a doppia cifra del 12,6%. Nel 2001 lo sboom della new economy fece precipitare il settore e nel 2002 si toccò il fondo con un – 2,2%. In seguito una breve ripresina che ha consentito di raggiungere nel 2007 un + 2%. Adesso ci si attende di oltrepassare nuovamente, come nel 2002, la linea di galleggiamento, ed entrare in recessione con effetti negativi anche a livello occupazionale. Nel 2008 si stima siano stati persi 47 mila posti di lavoro.

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Se tutte le cifre ipotizzate possono gettare nello sconforto gli operatori del settore, vi sono tuttavia delle opportunità di crescita nel lungo periodo che non possono essere sottovalutate e devono esser sostenute da una politica lungimirante che guardi alla riqualificazione delle infrastrutture; si pensi alla realizzazione di una rete di comunicazione di nuova generazione, l’utilizzo della fibra ottica come tecnologia di accesso, la nuova progettualità che dovrebbe accompagnare la riconversione di apparati importanti della Pubblica Amministrazione, e non ultimo, appuntamenti di largo respiro come l’Expo 2015, un’occasione per mettere in campo tutta l’innovazione possibile per impostare un modello di città digitale.
Il rilancio dell’economia può essere agganciato allo sviluppo di una infrastruttura digitale e di comunicazione, così come da un ampio numero di servizi informatici che su quella infrastruttura potrebbero decollare. Gli investimenti in infrastrutture fisiche, per quanto indispensabili, non possono più essere il solo motore di sviluppo e modernizzazione di un paese. Ma su questi aspetti non sembra esservi molta attenzione. Negli Stati Uniti, la crisi ha generato discussione anche sulle opportunità di investimento in nuove tecnologie, vedi il piano di rilancio economico di Obama negli Stati Uniti. Da noi tutto tace.

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