La presenza sul luogo di lavoro è davvero necessaria?

 Uno studio Cisco indica che secondo il 60% dei dipendenti non è necessario stare in ufficio per essere produttivi

Cisco ha annunciato i risultati di uno studio internazionale incentrato sulle abitudini e i comportamenti nel posto di lavoro e che indica che 3 dipendenti su 5 sono convinti di non aver bisogno di essere fisicamente in ufficio per essere produttivi. Infatti, il desiderio di essere mobile e flessibili nell’accesso alle informazioni aziendali è così sentito che la stessa percentuale di dipendenti sceglierebbe di lavorare in un’azienda ad uno stipendio inferiore se avessero la possibilità di accedere alle informazioni anche da fuori l’ufficio, rinunciando a uno stipendio maggiore se mancasse tale flessibilità. Questo dato è solo uno dei tanti forniti dalla ricerca. Essa offre una visione reale delle aspettative, delle esigenze e dei comportamenti dei dipendenti di tutto il mondo che stanno influenzando il modo in cui si accede alle informazioni e si comunica in azienda. 

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Il desiderio di mobilità e flessibilità lavorativa  da parte del dipendente è molto sentito

Lo studio, che include interviste a 2.600 dipendenti e professionisti IT di 13 paesi, ha rivelato che 1 dipendente ogni 5 (60% globalmente il 47% a livello italiano) è convinto che non sia necessario essere in ufficio per essere produttivo. In particolare, è il caso dell’Asia e dell’America Latina. Questa convinzione è maggiormente diffusa in India (il 93%), in Cina (81%) e in Brasile (76%).

  • 2 dipendenti ogni 3 (il 66% globalmente e il 58% a livello italiano) si aspetta che l’IT permetta loro di utilizzare qualsiasi dispositivo – personale o aziendale – per accedere alla rete, alle applicazioni e alle informazioni dell’azienda in qualsiasi moneto e da qualsiasi luogo. I dipendenti si aspettano, in futuro, di poter scegliere tra un numero sempre maggiore di endpoint connessi in rete inclusi quelli meno tradizionali come le televisioni e gli schermi per la navigazione in auto.  
  • Dei dipendenti che possono accedere alle reti, alle applicazioni e alle informazioni aziendali anche fuori dall’ufficio, circa la metà (45% il globalmente e il 46% a livello italiano) ha ammesso di lavorare tra le due e tre ore extra al giorno – 4 ore e oltre per un quarto degli intervistati (per il 18% a livello italiano). In ogni caso, lavorare ore extra non significa essere dipendenti sempre disponibili e on-demand.
  • I dipendenti vogliono fortemente poter lavorare ovunque e ciò potrebbe determinare la fedeltà verso l’azienda (13% globalmente e il 15% a livello Italiano), la scelta del posto di lavoro (12% globalmente e il 6 % a livello italiano) e lo stato emotivo (9% globalmente e il 3% a livello italiano). Ad esempio, due dipendenti su tre (il 66% globalmente e il 68% a livello italiano) hanno dichiarato di essere disposti ad accettare un posto di lavoro con stipendio inferiore ma maggiore flessibilità in termini di utilizzo del dispositivo, di accesso ai social media e di mobilità, e di rinunciare quindi a un lavoro maggiormente pagato ma senza tali agevolazioni. Questa percentuale è maggiore in alcuni Paesi come ad esempio in Spagna (78%), nonostante i problemi economici degli ultimi due anni.
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Le aziende sono in grado di soddisfare le esigenze dei propri dipendenti?

  • Circa la metà degli IT intervistati (45% globalmente e il 42% a livello Italiano) ha dichiarato di non essere preparato sia tecnologicamente che e in termini di policy per supportare una forza lavoro mobile e “borderless”. Non sorprende che la sicurezza sia la criticità maggiore. 
  • Sebbene la maggior parte dei responsabili IT intervistati veda nella sicurezza (57% globalmente e il 53% a livello italiano), nel budget (34% globalmente e il 33% a livello italiano) e nell’expertise del personale (17% globalmente e il 16% a livello italiano) i principali ostacoli ad una forza lavoro maggiormente distribuita, i dipendenti spesso percepiscono l’IT e le policy aziendali come ostacoli. Tale percezione tra i dipendenti è prevalente in India dove oltre la metà (58%) vede l’IT come una ostacolo ad una vita lavorativa più flessibile.

Il comportamento dei dipendenti indica che la formazione e le policy aziendali sono importanti tanto quanto la tecnologia

  • Circa 1 dipendente su 5 (19% globalmente e il 10% a livello italiano) ha dichiarato di fare attenzione nell’utilizzare dispositivi informatici nei luoghi pubblici mentre il 19% ha ammesso di non farci caso. 
  • Circa 1 dipendete su 5 (17% globalmente e il 10% a livello italiano) ha ammesso di lasciare i dispositivi incustoditi nei luoghi pubblici.  
  • Circa 3 dipendenti ogni 5 (58% globalmente e il 33% a livello italiano) ha ammesso di aver permesso a persone non impiegate nell’azienda di utilizzare i propri dispositivi aziendali senza controllo. 
  • Poiché la forza lavoro sta diventando sempre più distribuita, la possibilità di perdere i dati sono sempre maggiori. 1 IT su 4 intervistato (26%) ha dichiarato che un quarto dei dispositivi dati ai dipendenti nel corso degli ultimi 12 mesi è stato perso o rubato.
  • Poiché la forza lavoro è sempre più mobile, stanno crescendo le preoccupazioni relative alla sicurezza e alla gestione dei rischi. I dati della ricerca mostrano la reale esigenza di migliorare le policy aziendali e l’educazione dei dipendenti, così come la necessità di creare una relazione più forte e di fiducia tra i dipendenti e i dipartimenti IT. Se l’IT riesce a sfruttare al meglio tale relazione, migliore sarà l’impatto sulla crescita, la produttività e il vantaggio competitivo dell’azienda, così come la gestione del rischio.
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La Studio

  • Lo studio è stato commissionato da Cisco e condotto da InsightExpress, una società di ricerca con sede negli Stati Uniti. 
  • Cisco ha commissionato tale studio per comprendere le sfide attuali che le aziende devono affrontare per soddisfare le esigenze di business e dei propri dipendenti a fronte della disponibilità crescente di funzionalità di mobility, dei rischi alla sicurezza e delle tecnologie in grado di fornire più diffusamente le applicazioni e le informazioni – dai data center virtualizzati e il cloud computing alle reti wired e wireless tradizionali.
  • Lo studio globale è organizzato in due parti – la prima incentrata sui dipendenti e l’altra sui professionisti IT. Ciascuna parte di ricerca include il parere di 100 intervistati in 13 Paesi, per un totale di 2.600 persone.
  • I 13 paesi inclusi nella ricerca sono Stati Uniti, Messico, Brasile, Inghilterra, Francia. Spagna, Germania, Italia, Russia, India, China, Giappone e Australia.  

Secondo Marie Hattar, Vice President, Borderless Networks, Cisco: Il report Cisco Connected World Report fornisce una visione approfondita relativa al futuro del lavoro ed è chiaro dai risultati che il desiderio dei dipendenti di essere più mobile e flessibili nel proprio stile lavorativo è estremamente sentito in tutto il mondo. E’ altresì evidente che le organizzazioni devono adottare un’infrastruttura IT borderless per ottenere vantaggio competitivo e migliorare la soddisfazione del cliente. Il desiderio del dipendente di  essere produttivo in qualsiasi momento e luogo, utilizzando qualsiasi dispositivo, offre l’opportunità di beneficiare della flessibilità e dell’agilità fornita da una Borderless Network Architecture”.

Il Report completo è scaricabile gratuitamente cliccando qui