Il Barometro dei CIO

“La consumerizzazione dell’IT e il fenomeno BYOD stanno impattando le aziende di grandi dimensioni”

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CSC ha pubblicato la quarta edizione della survey globale dedicata agli IT Director da cui emerge chiaramente che i dipendenti stanno prendendo sempre più il controllo dell’IT; il 45% degli intervistati ha affermato, infatti, di considerare l’hardware e i software privati più utili rispetto agli strumenti e alle applicazioni fornite dall’azienda per cui lavora. Mentre il fenomeno della consumerizzazione sta avendo un impatto positivo sul morale dei dipendenti, confermato dall’88% dei partecipanti alla survey secondo i quali l’uso dei device personali aumenta la soddisfazione dei dipendenti sul lavoro, il 72% dei Director intervistati conferma che le aziende dimostrano ancora scetticismo di fronte a tale fenomeno, preoccupate dall’aumento degli incidenti relativi alla sicurezza determinati dall’utilizzo dei dispositivi mobili.

Gianluca Giovannetti, Direttore Sistemi Informativi e Organizzazione Gruppo Amadori, invece, è molto favorevole a questa novità: ”Ritengo che riuscire a integrare proattivamente le conseguenze del processo di consumerizzazione che oggi sta invadendo il mondo dell’ICT nell’ecosistema del patrimonio informativo aziendale, sia una delle più grandi opportunità che si siano mai presentate a coloro che svolgono il nostro ruolo nelle aziende”.

Il fenomeno dei Big Data sta, inoltre, erodendo le barriere all’innovazione e spingendo le imprese a considerare l’adozione del cloud. La complessità delle informazioni sta determinando cambiamenti radicali nella definizione delle strategie di data management, facendo sì che i processi di acquisizione, archiviazione, ricerca, condivisione, analisi e visualizzazione dei dati debbano essere ridefiniti. Tale fenomeno è contestuale all’abbattimento dei costi di archiviazione ed elaborazione e al fatto che, per affrontare tale diluvio di informazioni digitali, le aziende stiano sempre più orientandosi al cloud.

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Sono questi i principali risultati emersi dalla quarta edizione del Barometro CIO, la ricerca annuale di CSC dedicata alle evoluzioni socioeconomiche e ai trend e alle prospettive dei dipartimenti IT, nell’ambito della quale sono stati intervistati oltre 300 Direttori di aziende private, a partecipazione statale e pubbliche operanti in Europa e Stati Uniti. La survey è stata effettuata dall’Istituto di ricerca indipendente TNS Sofres e finanziata da CSC ed è stata arricchita da oltre 40 testimonianze di CIO in cui i dati rilevati sono ulteriormente approfonditi da punti di vista e insigths specifici.

Tra i risultati più significativi si riscontra che:

• Il 33% delle imprese intervistate afferma che l’adozione del cloud computing è per loro motivata dalla capacità di offrire un più ampio accesso alle informazioni. La riduzione dei costi emerge, invece, come secondo driver di scelta.

• Il 57% degli intervistati dichiara che l’attività chiave che stanno portando avanti per rendere l’IT più sostenibile riguarda la riduzione del consumo energetico; la seconda area d’attività è, invece, la sostituzione di pc e componenti IT.

• Il 43% degli intervistati sostiene che i progetti IT hanno rappresentato la voce di spesa più consistente dei budget aziendali dello scorso anno, con un incremento significativo rispetto a quanto registrato nell’anno precedente in cui tale elemento figurava soltanto all’undicesimo posto.

• Il 75% delle aziende sta esternalizzando oltre il 25% dei propri servizi IT, rispetto al 30% rilevato dal Barometro CIO 2011.

• Il 40% delle aziende intende incrementare il proprio budget IT, nonostante la lentezza della ripresa economica in Europa e negli Stati Uniti.

Sembrerebbe allora che alla luce di questi dati la consumerizzazione possa essere una valida alternativa alla governance dei sistemi. Di opinione diversa Fabio Pacelli, CIO – GESAC SpA gruppo F2: “L’evoluzione tecnologica sia per l’accessibilità di Banda, sia per la presenza di dispositivi smartphone sempre più evoluti e potenti sia per la presenza di offerte cloud sempre più competitive, rendono alcuni servizi ICT delle vere e proprie commodity piuttosto che servizi esclusivi gestibili solo da grandi dipartimenti ICT. La stessa cosa è già accaduta per i servizi di telefonia mobile negli anni ’90, inizialmente alla portata di poche grandi aziende poi diventata commodity per le piccole aziende e per la massa. Ultimamente è stata la volta della potenza di calcolo resa accessibile alle piccole e medie imprese con l’avvento dei pc o per la diffusione delle informazioni con l’avvento della Rete Web. Che una tecnologia abiliti un servizio facendolo diventare una commodity non significa che gli utenti siano in grado di governarla!

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Da che mondo e mondo la Governance della tecnologia e quindi dell’IT consente di sfruttare le tecnologie evitando problemi collaterali che ne potrebbero sorgere come la sicurezza, la perdita di efficienza, la perdita di competitività, la mancanza di individuazione di possibili minacce o di nuove opportunità.

Ben venga l’innovazione tecnologica spinta, ma non bisogna mai confondere il mezzo con il fine che resta sempre il business in cui l’innovazione è utilizzata. Per questo ci vuole una buona organizzazione ICT e in primis un buon CIO in grado di governare la tecnologia del momento con vision e prospettiva di business!”