Se non è i è e….

Due italiani, un ingegnere imprenditore e un ricercatore professore universitario, Andrea Rossi e Sergio Focardi, sono diventati famosi per aver annunciato mesi fa di essere riusciti a inventare un dispositivo rivoluzionario – che hanno battezzato energy catalyzer (in acronimo E-cat) – in grado di produrre elevate quantità di energia a basso costo attraverso un processo di reazione a fusione fredda, con quasi nulli impatti ambientali

Parrebbe qualcosa di incredibile e dopo alcuni test di laboratorio che hanno attirato molta attenzione e discussione, venerdì 28 ottobre hanno catalizzato ancor più l’attenzione mondiale grazie a un esperimento che prometteva di erogare 1 MW, svolto a Bologna a porte chiuse ma davanti a un misterioso cliente che parrebbe disponibile a investire, e quindi a far evolvere questa tecnologia dal mondo della ricerca a quello della produzione industriale.

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Il test – da quanto emerge dai pochi invitati – parrebbe andato bene, anche se per un problema tecnico invece del megawatt desiderato, il dispositivo ne ha erogato in auto sostentamento per cinque ore circa la metà, ovvero 470KW. Siamo allora veramente alle soglie di una nuova era che ci affrancherà definitivamente dai combustibili fossili e che ci permetterà anche di superare le tecnologie – interessanti ma ancora insufficienti – di avere energia da fonti rinnovabili?

A quanto afferma lo stesso Andrea Rossi sul suo blog, sarebbero sufficienti solo una decina di chili di nichel e diciotto di idrogeno – insieme a un catalizzatore che rimane segretissimo – per generare con l’E-cat un megawatt di energia per sei mesi. Potrebbero allora bastare poche decine di euro (a parte il misterioso ingrediente) e a quanto capito tra i residui del processo disporremmo addirittura di rame (che nella tabella degli elementi ha differenza con il nichel per un solo protone) magari riciclabile.

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Che dire se non sperare e augurare il meglio alla coppia Rossi-Focardi, con l’aggiunta di una punta di orgoglio italiano ancor più sentito in questo momento di grande incertezza e preoccupazione per le sorti economiche del nostro Paese? Mi piace anche pensare che l’inizio dell’acronimo della loro macchina (la e seguita da trattino) abbia anche una similitudine lessicale con il mondo delle tecnologie informatiche, e in particolare la fantasia mi fa ricordare la serie di prodotti con iniziale “i” di quel genio scomparso recentemente che fu Steve Jobs.

Non vale solo per l’informatica il suo aforisma che rimarrà ormai celebre per sempre: “stay hungry, stay foolish” . ……Meditiamo, gente, meditiamo… … 🙂

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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