Energythink: Eni e Legambiente per l’energia sostenibile

Eni e Legambiente, in collaborazione con l’Università Bocconi, hanno discusso alla Conferenza Internazionale “Energythink, il futuro del Pianeta, gli scenari dell’energia”, giunta alla sua quinta edizione, sulle iniziative da attuare per rendere più efficienti e accessibili i servizi energetici ecosostenibili

Sabina Ratti, senior vice president sostenibilità Eni, ha approfittato dell’occasione per comunicare l’istituzione di una borsa di studio in memoria di Enrico Furegato, recentemente scomparso. Agli incontri hanno anche partecipato il rettore dell’ateneo milanese, Andrea Sironi, e Rossella Muroni, direttore dell’associazione pro ambiente. La Ratti ha sottolineato come il dialogo fra due istituzioni così diverse, come Eni e Legambiente, è risultato costruttivo e non privo di spunti per progetti di valore.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Anche la Muroni è dello stesso avviso e ha descritto Energythink come “un incontro tra due soggetti diversi, che hanno reciprocamente riconosciuto l’importanza di parlare assieme dei temi che riguardano l’ambiente”. Inoltre, la sostenibilità ambientale, secondo il direttore di Legambiente, “è stato un tema a lungo ignorato in Italia” e “ha fatto fatica a inserirsi nell’agenda di diversi Paesi”.

Riccardi: “Basta con lo sfruttamento energetico, bisogna puntare allo sviluppo”

Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, è intervenuto sul tema dello sfruttamento e degli investimenti nei Paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione a quelli africani.

“I sommovimenti in atto” nell’area del Nord Africa “segnalano la crisi dello Stato basato sulla rendita energetica”. In quei Paesi, infatti, “sta emergendo una nuova generazione che vuole conquistare un miglioramento della qualità della vita”, ha spiegato Riccardi. Il ministro ha anche espresso il suo malcontento rispetto alle iniziative attuate nel Continente Nero, a suo parere inadeguate. A parte Eni, “pochi imprenditori hanno operato in Africa e molti sono tornati indietro”. Ad esempio, “in Mozambico Eni sta facendo un lavoro importantissimo, ma l’impegno italiano…”.

Leggi anche:  eGov: meno della metà dei servizi pubblici transnazionali sono disponibili online a causa delle difficoltà linguistiche e di identificazione elettronica

Il ministro si è soffermato con particolare enfasi sulle politiche da attuare nel continente da parte del Governo italiano. “Occorre avere una logica euro-africana perché un grande Paese non fa solo una politica estera ma una serie di politiche, l’importante e’ che siano convergenti e che ci sia un’idea di Italia nel mondo”. L’energia sostenibile “si deve collocare in un sistema di relazioni tra Italia e Africa e tra Europa e Africa” ha concluso il ministro che ha sottolineato come la precaria situazione politica del nostro Paese ne abbia frenato lo sviluppo.