Eric Schmidt ai genitori: “educazione digitale prima di quella sessuale”

Il CEO di Google è convinto che la priorità nell’educazione dei figli sia la protezione della privacy in Rete, il sesso viene dopo

Ha fatto scalpore una dichiarazione del CEO di Google Eric Schmidt al settimanale tedesco Die Zeit. Il manager di Big G, che è volato in Birmania per favorire la nascita di una Rete libera nel Paese, ha affermato che per i più piccoli l’educazione digitale, quindi come proteggere la propria privacy in Rete, viene prima di quella sessuale. Un consiglio non del tutto strampalato se si considerano i pericoli nascosti sul web e l’uso massicio che che i minori fanno di Internet.

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I minori devono essere monitorati dai genitori

“Se avessi oggi dei bambini piccoli parlerei con loro davvero per prima cosa della privacy e in seguito del sesso. I genitori dovrebbero avere le password dei loro figli finché questi non hanno 18 anni. Non si discute! I genitori devono sapere quello che fanno i loro figli”, ha affermato Schmidt. In seguito il CEO di Google, che ha pensato di eliminare il digital divide con i palloncini, ha portato ad esempio il caso di sua figlia, la cui attività in Rete è stata monitorata “finché non ha compiuto 18 anni. Da quel momento è affar suo”. “In generale penso che a ogni individuo dovrebbero appartenere i propri dati. E ognuno dovrebbe essere in condizione di cancellarli, questa è in generale la policy di Google”, ha concluso Schmidt sull’argomento.

Google e le tasse

Durante l’intervista è stato chiesto a Schmidt un suo parere sulle accuse mosse a Google di approfittare di una minore tassazione in alcuni Paesi europei per frodare il Fisco. “Noi non cumuliamo soldi nei paradisi fiscali! Ci muoviamo nel sistema fiscale europeo. – ha spiegato il CEO di Google – Paesi diversi nella Ue hanno aliquote diverse, non sta a me giudicare se sia un bene o un male, ma non mi stupisce che ciò porti a fenomeni simili”. Le stesse accuse sono state mosse dal Senato USA ad Apple, considerato “il più grande evasore del Paese”.

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