FTC salva Google dalle accuse di abuso di posizione dominante

Apple vince un caso antitrust in Europa

La Federal Trade Commission ha raggiunto un accordo con Mountain View. Non sarà avviato nessun procedimento legale ma Google dovrà dare maggiore libertà agli inserzionisti pubblicitari e permettere l’uso dei suoi brevetti. Non tutti sono contenti della decisione, Microsoft in primis

La FTC ha salvato Google da quello che poteva essere uno dei processi più importanti della storia dell’IT. La commissione antitrust americana ha sentenziato che Mountain View non ha usufruito in modo illecito di posizione dominante ed insieme hanno raggiunto un accordo. “La conclusione è chiara: i servizi Google sono buoni per gli utilizzatori e per concorrenza” scrive Google sul suo blog. Beth Wilkinson, consulente esterno alla FTC, spiega le ragioni che hanno portato alla decisione dell’Autorità USA: “Google ha indubbiamente preso misure per ottenere un vantaggio rispetto ai fornitori concorrenti di servizi di ricerca ma le prove non ha dimostrato che le misure di Google in questo settore abbiano soffocato la concorrenza in violazione della legge americana e non si giustifica pertanto un’azione legale da parte della FTC”.

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I termini dell’accordo 

FTC ha imposto a Google di cambiare alcune sue iniziative di business con impegni vincolanti, che la renderanno quindi perseguibile legalmente se non li rispettterà. I termini dell’accordo riguardano due aree, quella pubblicitaria e quella dei brevetti.

Mountain View era stata accusata di legare a sé in modo indissolubile gli inserzionisti pubblicitari, che non potevano più lasciare Big G e quindi usare le piattaforme dei concorrenti. Google ha promesso che rimuoverà gli ostacoli all’uso di AdWords, permettendo agli inserzionisti di estrapolare in autonomia i dati e interpretare gli effetti delle campagne pubblicitarie on line. Inoltre, Mountain view si asterrà dall’appropriarsi indebitamente dei contenuti dei cosiddetti siti “verticali”, che si interessano ad esempio di shopping e offerte turistiche.

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Per quanto riguarda la questione dei brevetti Google, che è stata multata di 22,5 milioni di dollari per aver spiato gli utenti tramite Safari, cesserà l’uso improprio dei brevetti acquistati da Motorola Mobility permettendo ai produttori di device mobili di utilizzare sia Android che altri sistemi operativi dei concorrenti.

Una decisione non condivisa da tutti

La decisione del’Organo Antitrust americano non è piaciuta a tutti. “Lasciare che Google se la cavi con una lettera di promesse è come credere che Lindsay Lohan non si caccerà più nei guai”, afferma l’American Consumer Institute. Riguardo alle accuse di “ingenuità” lanciate da più parti alla FTC, il presidente del consiglio federale, Jon Leibowitz, ha così risposto: “alcuni credono che la commissione avrebbe dovuto fare di più in questo caso, forse perché questi stessi soggetti sono impegnati in un combattimento corpo a corpo contro Google in tutto il mondo. Noi abbiamo effettivamente seguito i fatti lì dove ci hanno condotti. L’obiettivo della nostra legge è proteggere la competizione, non coloro che competono”.

Microsoft: “un’occasione persa”

La più ostile nei confronti della decisione della FTC è certamente Microsoft, che aveva da tempo accusato Google di truffare i propri compratori nella sezione Shopping del suo motore di ricerca. Il vice presidente di Redmond, Dave Heiner, ritiene che la FTC abbia agito debolmente e in modo insuale nei confronti di Google: una vera e propria “occasione mancata” per fare giustizia.

“Google non ha mantenuto le proprie promesse. Google ha promesso alla comunità degli standard che avrebbe reso i propri brevetti disponibili a tutti su termini giusti, ragionevoli e non discriminatori ma ha chiesto royalty esorbitanti da chi ha implementato standard con cifre migliaia di volte più alte rispetto ad altri con portfolio brevetti più ampi”- spiega Microsoft –  “Sebbene Google abbia promesso di dare le licenze a tutti, ha portato avanti molteplici cause legali, negli Stati Uniti ed oltreoceano, cercando di bloccare Microsoft ed altri dal distribuire PC e Xbox che implementano standard rilevanti”.

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Redmond continua la sua invettiva affermando che Google promuove i suoi servizi sul proprio motore di ricerca in modo improprio. “Google+ è realmente più rilevante di Facebook? Ed i risultati di Google Travel sono migliori di quelli offerti da Expedia, Kayak ed altri? Inoltre sappiamo che Google ordina i risultati per lo shopping in parte sulla base di quanto gli inserzionisti pagano Google per il posizionamento, dopo aver pubblicamente promesso che non lo avrebbe mai fatto. Tutto ciò non suona come un miglioramento del servizio”.

Inoltre, la decisione della FTC “arriva a poche settimane dalla proposta formale che l’azienda dovrà presentare per rimediare ai quattro abusi di posizione dominante individuati dalla Commissione Europea, primo tra tutti la visualizzazione di risultati a essa favorevoli nelle pagine di ricerca”, concludono da Remond.

In Europa il processo continua

Come sottolineato da Microsoft, l’Unione Europea ha aperto un’indagine nei confronti di Google in materia di abuso di posizione dominante e di tassazione. Se fosse confermato che nel Vecchio Continente Mountain View ha effettivamente premiato i propri servizi sul suo motore di ricerca, a discapito di offerte migliori ma dei concorrenti, potrebbe essere costretta a pagare una multa di 47 miliardi di dollari, pari al 10% del fatturato annuo di Big G. Sempre in Europa, Google ha trovato un accordo con gli editori belgi ma deve ancora risolvere il cotenzioso con quelli francesi e tedeschi.