Fulmini 2.0 ?

Poche settimane fa è giunta la notizia di una ragazza inglese di quattordici anni rimasta praticamente incolume dopo essere stata colpita da un fulmine, grazie al suo iPod. Pare infatti che la scarica elettrica sia stata deviata dalle cuffie, che in quel momento pendevano inattive, bruciando il dispositivo ma scaricandosi solo parzialmente sul corpo, producendole quindi solamente alcune ustioni sul collo e sul petto: in sintesi, i medici hanno detto che è stato proprio l’IPod a salvarla.

Combinazione? Caso? Miracolo? Oppure effettivamente andarsene in giro sotto temporali con un iPod è garanzia di sopravvivenza?
Non so, ma che il tema iPod-fulmini non sia proprio novello lo si evince da notizie contrastanti di qualche anno fa: nel 2005 un giovane canadese, mentre si dilettava a correre ascoltando il proprio iPod, fu colpito a sua volta da un fulmine riportando numerose lesioni. Quella volta i medici che seguirono il caso pubblicarono invece un articolo sul New England Journal of Medicine, dicendo che probabilmente il dispositivo, anche se non si poteva affermare che avesse attirato la scarica, aveva perlomeno aggravato i danni provocati dal fulmine.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Forse in questi ultimi anni è stata diffusa una nuova release del software per configurazione scacciafulmini, che ha fissato un baco che invece prima lo configurava come acchiappafulimini? Una sorta di libreria Fulmini 2.0 che ha sostituito la 1.0?
O forse, più probabilmente, il dispositivo non è né uno né l’altro ma dipende tutto dalla situazione e dalle condizioni, che ne dite?

E, forse, certe condizioni non sarebbe bene evitarle? Ad esempio, nel caso della ragazza “miracolata”, ho letto che per ripararsi dal temporale lei e il suo ragazzo si erano riparati sotto un albero di un parco. Or bene, credo che sia noto a tutti – suggerimento quasi da manuale “delle giovani marmotte” di topolinesca memoria – che occorre evitare di ripararsi sotto un albero, perché sono particolarmente esposti ai fulmini, soprattutto se isolati. Non è stata una bella scelta quella dei due ragazzi, così come non credo sia salutare continuare a correre sotto un diluvio temporalesco.

Leggi anche:  Aruba investe ancora. In cantiere altri due data center

Morale: forse prima di confidare, o meno, in una tecnologia, è sempre meglio seguire i saggi consigli della nonna. Come recita il nono corollario della famosa legge di Murphy: “per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla!”
Buone Vacanze a Tutti e, mi raccomando, attenti ai temporali!

Meditiamo, gente, meditiamo… 🙂

Tratto dall’editoriale della Newsletter di DMO!

Per iscriverti alla newsletter è sufficiente selezionare l’apposito spazio nel tuo profilo, oppure registrarsi al portale e selezionare il servizio di Newsletter gratuita!