Se c’è un risultato certo dopo le votazioni amministrative è la caduta del Movimento Cinque Stelle. “Una batosta” ammette il leader
Almeno questo bisogna riconoscerlo, hanno una reale visione di quello che succede. A differenza di uomini e partiti politici più navigati, i “cittadini” del Movimento Cinque Stelle, attivisti o meno, hanno fin da subito riconosciuto la disfatta delle comunali. “Inutile girarci attorno, stiamo prendendo una batosta” è il commento della base del Movimento postato sul blog di Grillo ieri sera. C’è addirittura chi salva le idoeologie ma non i comandanti invocando un cambio al vertice, manco fosse una squadra di calcio.
Boomerang tsunami
Tre mesi dopo lo tsunami, tanto epico quanto reale, i Cinque Stelle accusano il colpo perdendo in soli 120 giorni quasi più di un elettore su tre visto che al ballottaggio, nei capoluoghi di provincia, non ci sarà nessun candidato grillino a gareggiare per la vittoria. Ad aumentare la dose è il popolo del web, quello stesso fomentato dalle idee rivoluzionarie del social-partito, che ora non può che fare mea culpa e rileggersi la marea di critiche che arrivano dalla Rete. “Caro Beppe, addesso il vaffa te lo devi prendere tu” – si legge su Twitter; anche se c’è chi prova a minimizzare l’accaduto come Paolo Becchi, firma del blog di Grillo: “Un italiano su due non è andato a votare: questa è la crisi, sempre più profonda, della partitocrazia, e non il crollo del M5S. Lo sconfitto è il sistema dei partiti“.
Il dissenso dei dissidenti
L’ingovernabilità del web è stata confermata dall’onda di messaggi, pensieri e obiezioni sorte nelle ultime ore. Ad accorgersene è ancora una volta chi aveva sperato nella rifondazione di un’intera mentalità politica e non solo civile: “Ancora una volta ho sprecato il mio voto, pazienza! Mi rode solo l’avere perso la speranza che finalmente si cambiava” – si legge sul bloìg. Almeno i commenti negativi non li cancellano, per ora.
