Il primo arresto della polizia del copyright

In Gran Bretagna il dipartimento per contrastare la violazione del diritto d’autore è attivo da solo quattro giorni ma ha già recuperato 40 mila euro

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L’unità di Polizia di Londra è la prima, tra quelle istitutite, ad aver effettuato i primi arresti connessi al reato di violazione del copyright. Per affrontare i crescenti problemi legati al download illegale e alla rivendita dei falsi, gli organi di polizia internazionali hanno istitutito forse speciale addette a scandagliare la rete e scovare i criminali del web. Il primo caso riguarda il sequestro, nella città di Birmingham, di una mole di DVD contraffatti del valore pari a 40.000 sterline. Arrestati due uomini con l’accusa di aver creato box contraffatti per venderli sul mercato reale. 

La Police Intellectual Property Crime Unit

La polizia per l’Intellectual Property Crime (PIPCU) riceverà finanziamenti dalla tesoreria britannica per almeno 2 milioni di sterline in due anni per affinare tecniche e implementare l’utilizzo di nuove tecnologie contro il crimine informatico legato al copyright. L’unità britannica, vero modello europeo da seguire, si focalizza su 7 milioni di persone della City che presuribilmente scaricano contenuti multimediali illegalmente per poi rivenderli causando una perdita per il settore dei media che si aggira attorno ai 51 miliardi di sterline l’anno, cifra destinata a triplicare entro il 2015. 

Unità iper-attiva

Il dipartimento PIPCU è stato lanciato lo scorso venerdì e pare non abbia perso tempo nell’effettuare i primi blocchi al traffico illegale di materiale protetto. Si possono solo immaginare le reali conseguenze di un’unità specifica del genere. Se servirà, o meno, a contrastare la diffusa tendenza di scaricare e rivendere contenuti protetti dal diritto d’autore, sarà solo il tempo a dirlo. 

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