Il re è (quasi) morto… W il re!

Sudditi digitali, internauti di tutto il mondo, udite! Udite e piangete! Il nostro beneamato re, benefattore della nostra rete, stella del nostro web, re IP IV ci sta purtroppo lasciando, abbandonandoci proni al nostro triste destino dopo anni di luminoso e incontrastato dominio.

Ahimè, pochi giorni fa, per lo mondo intero arrivò alle nostre infelici orecchie l’angosciosa notizia degli ultimi cinque blocchi di indirizzi, ancora frutto del suo maestoso ingegno, consegnati ai Regional Internet Registry (RIR), che gli assegneranno, ultimi di una lunghissima e felice era, ai dispositivi che ancora anelano di collegarsi ad Internet.

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Il viale del tramonto – campane a morto – è stato ormai imboccato. Lenta sarà ancora l’agonia del vecchio monarca, la sua fine di guerriero ardito non è prevista che tra qualche mese e la sua ombra permarrà nell’aeree digitale per molto tempo ancora, oltre a rimanere scolpito nella storia.

Ma in lontananza, già da parecchio tempo, sta lentamente, ma con passo determinato, emergendo una figura che potrebbe prendere con dignità e forza il testimone: suo figlio, re IP VI!

Il progresso non si fermerà mai, pare che stia dicendo. Io sono lo sviluppo! Urla indomito il giovane monarca, mentre i suoi saggi consiglieri – lasciato il letto d’agonia del padre – ci ricordano che il suo arrivo sarà per noi non solo indolore, ma anche privo di spese aggiuntive – nessuna tassa – perché ci dicono che ormai la maggior parte dell’hardware e del software supporta pienamente la nuova versione del protocollo.

Speriamo orsù! Piangiamo sì il vecchio re, ma lodiamo fausti il giovane re…morto il re, w il re! E per festeggiarlo come si deve si sta già programmando un evento mondiale, una grande cerimonia – il World IPv6 Day – per il prossimo 8 giugno, data fatidica in cui i maggiori siti web del mondo migreranno con tutta la loro piattaforma al nuovo protocollo IPv6.

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A quel punto, invece dei soli quattro miliardi di indirizzi che poteva concederci il veterano e catarroso ipv4, potremmo disporre della fantasmagorica cifra di tre virgola quattro per dieci alla trentottesima (provate voi a mettere in cifra questo numero) garantiti dal fresco e palestrato ipv6.

Sarà allora che i due miliardi di internauti nel mondo – così sono stati stimati essere a fine dell’anno passato dall’International telecommunications union (ITU), agenzia Onu che opera nell’ambito dei sistemi di comunicazione – e i loro numerosissimi dispositivi con indirizzo ip a bordo, si troveranno più uniti in una nuova dimensione universale?

Non lo so, ma, forse, l’uomo avrà ancora per una volta varcato il passaggio oscuro di moderne colonne d’ercole. Un novello Cristoforo Colombo avrà scoperto la sua america. Speriamo non ci si sbagli ancora una volta con l’india e che la strada sia veramente di sviluppo e non votata all’entropia…meditiamo, gente, meditiamo …:-)

 

Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui

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