Per l’IT una flessione maggiore del Pil

Le stime di Confindustria per il 2009 prevedono una diminuzione del Pil pari al 4,9% mentre nello stesso periodo Assinform prevede un calo del mercato IT del 5,9%

Di un punto percentuale ancor più negativo rispetto alle proiezioni attuali del centro studi di Confindustria. Se Assinform stima per il 2009 una contrazione dell’ordine del 5,9% del settore IT, Confindustria prevede una flessione del Pil del 4,9%. Dati allineati a quelli espressi dall’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (Ocse) che rivede le stime sul Pil a -5,3% nel 2009 (da -4,3%) e +0,4% nel 2010 (da -0,4%). Nelle nuove tecnologie non si intravede nessuno spiraglio che presupponga investimenti anti crisi. Dimentichiamoci i moniti sulla necessità d’innovazione. Il paese cerca di conservare l’esistente diminuendo possibilmente i costi. Per tutti coloro che avevano iniziato a parlare di una crisi che stava aprendo nuovi positivi segnali i dati di Confindustria non lasciano speranze. Il secondo semestre del 2009 sarà ancora più critico della prima parte dell’anno considerato che le previsioni a marzo davano una proiezione di un calo del 3,5%, rivista oggi al 4.9%. Nel 2010 si pensa che l’economia dovrebbe riuscire a tenere, congelando la spesa del 2009, senza particolari ulteriori cali. Attualmente si ipotizza una crescita per il prossimo anno del + 0,7%, ma la situazione appare ancora molto fluida e solo a fine anno si potranno fare analisi credibili sulla tendenza agli investimenti per il 2009. Secondo il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "Ci sono timidi segnali di ripresa, ma davanti abbiamo mesi molto difficili ed è assolutamente necessario varare le riforme strutturali altrimenti usciremo dalla crisi con un tasso di crescita molto basso e ci vorranno 5 anni per tornare ai livelli di prima".

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L’Ocse ricorda, inoltre, che "nel lungo periodo la performance economica può essere migliorata con riforme macroeconomiche e strutturali", un avviso in contrasto con i tagli alla spesa pubblica in IT che, come ha ricordato recentemente il presidente uscente di Assinform, Ennio Lucarelli, “renderanno ben difficile portare avanti il piano per l’e-Government e si rifletterà in termini negativi direttamente sui servizi ai cittadini e sulla semplificazione nei confronti delle imprese”.