Partnership di successo

Si è svolto a Milano il primo roadshow di Panduit, rivolto ai clienti e alla stampa, sulle nuove strutture unificate
Di Sabina Rosso

L’evento organizzato da Panduit (www.panduit.com) per presentare alle aziende la strategia UPI (Unified Physical Infrastructure) è stato realizzato con la partnership di Cisco (www.cisco.com) e di Emerson Network Power (www.emersonnetworkpower.com).

La filosofia che sta alla base del sistema UPI, infatti, prevede la forte integrazione con un network di partner tecnologici complementari, così da poter offrire ai propri clienti una vera e propria leadership tecnologica.

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Fondata a Chicago nel 1955, Panduit, oggi, è un’azienda focalizzata nello sviluppo di sistemi per il settore industriale e per le infrastrutture di comunicazione con un fatturato annuo superiore ai 600 milioni di dollari, oltre 4mila addetti, 12 impianti di produzione, ed è presente con i propri uffici commerciali in oltre 100 Paesi.

Il 10% del fatturato annuo globale viene destinato alla ricerca e sviluppo e si concretizza nella vasta gamma di prodotti, che prevede un catalogo completo composto da ben 50mila item, come ha sottolineato Gian Piero De Martino, area manager enterprise Panduit Italia.

Panduit, infatti, con le proprie strutture permette ai clienti di consolidare e virtualizzare il loro data center utilizzando tecnologie 10 Gigabit Ethernet. L’infrastruttura fisica è la base su cui sono costruiti i sistemi aziendali, come ha spiegato Michele Tomasin, regional business director Panduit Italia, non solo i sistemi di comunicazione voce e dati, ma anche quelli di alimentazione, elaborazione, controllo e sicurezza.

A oggi questi sistemi contribuiscono a mantenere divise le infrastrutture fisiche, mentre grazie al concetto di UPI questo contesto viene completamente rivoluzionato, favorendo la reale convergenza tra i diversi settori. Le soluzioni basate sull’infrastruttura fisica unificata UPI, infatti, sono pensate per aiutare i clienti a gestire i rischi relativi all’infrastruttura fisica, facendo convergere in modo intelligente sistemi fisici e logici.

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Questo approccio sta modificando drasticamente le strategie di progettazione e di gestione delle infrastrutture ed è fondamentale per migliorare le performance di tutta l’azienda e mitigare i rischi futuri.

L’impatto dei fermi tecnici sulla rete sono notevoli, soprattutto in termini economici, infatti, in base a una ricerca condotta da Infonetics Research (www.infonetics.com), è emerso che ogni anno i costi medi dei fermi rete causati dall’infrastruttura fisica variano dai 200mila dollari all’ora del settore finanziario fino ai 30mila del mercato retail.

Una soluzione basata su UPI permette di raggiungere miglioramenti tangibili nell’efficienza e nella produttività dell’infrastruttura, insieme a una sostanziale riduzione dei costi operativi.

Il grado di unificazione dell’intera infrastruttura fisica può essere definito in tre livelli: allineamento, convergenza e ottimizzazione. Il primo livello riguarda l’adozione di prodotti, software e strumenti modulari e scalabili, che possano allineare e connettere i sistemi all’interno di singole aree tecnologiche, si passa poi all’integrazione di questi prodotti in una infrastruttura fisica convergente, che si estenda a più aree aziendali.

Infine, il terzo livello prevede l’ottimizzazione dell’intera infrastruttura fisica in un sistema uniforme e interoperabile che comprenda tutti i sistemi e le aree critiche.

Per validare ulteriormente la visione UPI, verrà inaugurato negli Stati Uniti, nel primo trimestre del 2010, il nuovo quartier generale di Panduit. Si tratta di un edificio in cui sarà possibile sperimentare la convergenza di sistemi per ufficio, impianti di produzione e data center in un singolo network.