Utilities l’anno della svolta

I recenti cambiamenti legislativi, tecnologici e di mercato, e le possibili evoluzioni dell’offerta da parte delle imprese nel settore del gas e dell’elettricità, sono al centro dello studio annuale di Agici Finanza d’Impresa e Accenture intitolato “Un cambio di energia: verso la trasformazione dell’offering delle utilities” (A power shift: transforming the utilities offering).

In base allo studio, supportato da interviste a 25 tra le principali utilities internazionali e locali a livello europeo, il mercato delle imprese di pubblica utilità, tradizionalmente statico e consolidato, si confronta oggi con un contesto più competitivo.

Questo, principalmente a causa di tre fattori:

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• Nuove tecnologie come le reti intelligenti (smart grid) e la generazione distribuita stanno gradualmente modificando il tradizionale paradigma di produzione e consumo.

• Gli obiettivi stabiliti a Kyoto e il pacchetto europeo 20-20-20 favoriscono maggiori investimenti per l’efficientamento energetico.

• I consumatori – come dimostra una recente ricerca Accenture “The Road to recovery” sono più propensi a cambiare il proprio fornitore: leva del prezzo, soddisfazione per i servizi erogati e attitudine delle aziende alla tutela dell’ambiente diventano variabili molto importanti nella scelta del consumatore, aspetti che le utilities non possono in alcun modo trascurare.

Secondo l’Osservatorio Agici – Accenture, le utilities, per affrontare con successo le citate sfide, dovrebbero ripensare la propria offerta passando da semplici erogatori di gas ed elettricità a fornitori di servizi aggiuntivi quali: miglioramento dell’efficienza energetica, sviluppo della generazione distribuita, promozione dei distretti e della mobilità sostenibile; o attivando logiche innovative nella vendita, anche attraverso le modulazioni tariffarie.

Dalla ricerca emerge che oltre il 60% del campione analizzato pensa di estendere la propria offerta a nuovi servizi/prodotti aggiuntivi. Il motivo principale di questa scelta sembra risiedere nella customer satisfaction e nell’obiettivo di mantenere i propri clienti (81%), seguita dall’acquisizione di nuovi segmenti di mercato (62%).

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Emerge inoltre che il mercato europeo per lo sviluppo delle tecnologie di generazione distribuita quali il solare fotovoltaico e mini CHP (combined heat and power) non è ancora adeguatamente sfruttato.

Secondo le stime Agici – Accenture il mercato potenziale in Europa, in questo settore, è di oltre 300.000 MW, di cui neanche il 5% sfruttati. E’ un mercato che può generare ricavi per oltre 900 miliardi di € al 2020: oltre 500 miliardi di € per il comparto residenziale e circa 450 miliardi di € per il commercio e la pubblica amministrazione.

Anche il solare termico resta un’opportunità che le utilities devono saper maggiormente sfruttare: solo il 24% delle aziende infatti è in grado di proporre un’offerta concreta per un mercato europeo che al 2020 potrebbe generare ricavi per oltre 190 miliardi di €.

E dalla mobilità – che sta vivendo una fase cruciale in tutta Europa – possono scaturire nuove frontiere di business, come nel settore delle macchine elettriche: secondo le stime di Frost & Sullivan, entro il 2015 lo sviluppo delle tecnologie potrebbe interessare un mercato di oltre 3 milioni e mezzo di clienti.

Un settore che proprio in Italia – rappresenta il 38% del mercato complessivo europeo, seguita dalla Spagna con il 27% – potrebbe avere una espansione vincente.

“Dai risultati dello studio emerge un contesto competitivo molto sfidante per le utilities sia dal punto di vista tecnologico sia normativo ed ambientale” –  ha affermato Claudio Arcudi, Managing Partner di Accenture Responsabile del settore Utilities Italia.

“La riformulazione e l’estensione dell’offering è senz’altro una strategia efficace per far fronte a queste sfide: occorre che le utilities si facciano promotrici dello sviluppo degli energy management services e delle smart grids.

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In caso contrario, rischiano di essere esclusi dallo sviluppo di questi business – che verrebbero sviluppati da altri – e di creare una dannosa disintermediazione tra l’utility ed il cliente finale”.

“Per i nuovi servizi che le utilities potrebbero offrire con successo sfruttando la storica fiducia e prossimità ai clienti” – ha affermato il Prof. Andrea Gilardoni presidente di AGICI Finanza d’Impresa e docente dell’Università Bocconi- “la parte del leone è giocata dai sistemi innovativi di generazione distribuita: nel mercato europeo del solare fotovoltaico le utilities hanno le carte in regola per assumere un ruolo rilevante.

Anche solare termico, pompe di calore e mini CHP saranno destinati a giocare una parte importante nel nuovo modello energetico. Inoltre, nel lungo periodo – ha continuato Andrea Gilardoni – le utilities potrebbero diventare promotrici dei distretti ecosostenibili, offrendo alle pubbliche amministrazioni servizi integrati nei settori energetici, ambientali nonché nella mobilità sostenibile.”