Open source e piano e-government 2012

Mentre il mondo dell’open source sta confluendo dai cinque continenti ad Orvieto per discutere dell’evoluzione del progetto OpenOffice.org, la suite open source di produttività individuale più diffusa al mondo, nel corso della giornata conclusiva del COM-PA si è fatto il punto sull’utilizzo di software aperti nella Pubblica Amministrazione con i grandi esperti del settore e il racconto di alcune buone pratiche.

Se ne è discusso in un convegno moderato da Antonio Dini, giornalista Nòva24, con la partecipazione straordinaria del professor Fabio Pistella, presidente del Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (presto DigitPA) .

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Ricorda Pistella il ruolo del Governo e il binomio ormai indissolubile “funzione pubblica/innovazione tecnologica”. Il governo deve orientare e promuovere la domanda, uno sviluppo coerente del software nella dimensione di soddisfazione dell’utente, nella creazione di valore per cittadini e imprese, responsabilizzando al risparmio. Con quale modello di riferimento? Quali sono quindi i nuovi modelli di business?

Il prof. Pistella ricorda che non sta al governo imporre acquisti e che la chiave per garantire una diffusione condivisa del software open source risiede nell’interoperabilità e nella riduzione dei costi, principali obiettivi di governo.

Emanuela Giannetta
di Sun Microsystems Italia ha sottolineato come l’open source può essere uno strumento importante non solo per progetti particolarmente complessi nella PA ma anche in contesti dove si utilizzano applicazioni più semplici, come quelle di office automation, dove è evidente il valore che l’open source può apportare sia sul versante qualitativo che dal punto di vista del risparmio nella spesa pubblica reinvestibile in ulteriore innovazione.

L’Assessore all’innovazione della Provincia di Vicenza Andrea Pellizzari ha invece illustrato i risultati preliminari del progetto pilota avviato nell’ambito del Protocollo di Intesa sull’Innovazione Digitale nella PA, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione e Sun Microsystems Italia.

Il progetto riguarda la migrazione a StarOfficeTM, versione commerciale della suite di produttività di OpenOffice.org TM delle postazioni di lavoro di un “gruppo campione”, già esteso a 50 comuni, che ha valutato la fattibilità e opportunità di adottare soluzioni software open source per l’automazione d’ufficio, nell’ottica di ridurre le spese necessarie all’acquisto di licenze d’uso di applicazioni e software proprietari ed investire il denaro risparmiato in progetti di reingegnerizzazione dei processi organizzativi.

Pellizzari ha sottolineato come, dal suo punto di vista, sia un dovere per la PA analizzare le potenzialità offerte dalle soluzioni Open Source. Nel caso dell’office automation, l’adozione di formati aperti garantisce l’accessibilità nel tempo ai dati dei documenti creati, cosa che non sarebbe possibile con un formato proprietario.

Le conclusioni autorevoli di Cesare Brizio, plonegov.org "PloneGov, che dimostra quanto sia cresciuta nella PA la consapevolezza dei vantaggi di software libero e open standard, nasce volontariamente e per contagio tra Enti Pubblici anche eterogenei.

Nel suo salire dal basso, incontra i modelli strategici e normativi della PA, che scendono dall’alto. Se la PA italiana si mostrerà all’altezza del pensiero strategico del CNIPA, esemplarmente illustrato dal Prof. Pistella, per la tecnologia Plone e per l’esperienza PloneGov si apriranno nuovi ed insperati spazi."

E di Luca Menini, in rappresentanza dell’Italian Linux Society, gli entusiasti del software libero "Negli ultimi 5 anni l’Open Source ha realizzato la miglior crescita. E’ ora pronto ad entrare in modo massiccio nella pubblica amministrazione.

Ma non è questo l’aspetto più importante per la buona riuscita dei progetti di e-gov. E’ giunto il momento di rendere disponibili a cittadini e imprese, per ogni scopo il patrimonio di dati e cultura di cui dispone la nazione italiana.

Fiducia e apertura sono le basi della nuova economia della conoscenza. E’ questo il miglior insegnamento che possiamo trarre dall’Open Source".

I tempi sono finalmente maturi per cogliere questa opportunità? Appuntamento a COM-PA 2010 per misurare alcuni risultati.