Realizzata la prima vera CPU a nanotubi di carbonio

I ricercatori dell’Università di Stanford hanno realizzato la prima CPU a nanotubi di carbonio in grado di effettuare più operazioni contemporaneamente

Oggi potrebbe essere stata scritta una pagina importante della storia dell’informatica. Gli scienziati dell’Università di Stanford hanno realizzato il primo computer completo con CPU a nanotubi di carbonio.

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Il processore, che ha capacità comparabili all’Intel 4004 del 1971, è capace di eseguire due programmi contemporaneamente. “In linea di principio potremmo eseguire una versione a 64 bit di Windows, ma ci metterebbe milioni di anni”, ha commentato Max Shulaker, uno degli studenti che ha partecipato al progetto. La CPU contiene 178 transistor ognuno dei quali è costituito da diversi nanotubi di carbonio del diametro di 22 nanometri, quindi piuttosto grandicelli se paragonati a quelli utilizzati oggi.

Anche se può non sembrare un risultato così straordinario bisogna tenere conto che questo è solo il primo passo. Rimane il fatto che è la prima volta che si riesce a realizzare una vera e propria CPU con una tecnologia diversa dal silicio.

I vantaggi dei nanotubi

In linea di principio il processore creato a Stanford potrebbe essere più potente e contenere più transistor di quelli che sfruttano il silicio. Inoltre, la caratteristica che li rende uno dei materiali più interessanti per rivoluzionare il mondo dell’informatica è quella di dissipare in maniera più efficente il calore. Una CPU che non si scalda può lavorare velocemente e per più cicli.

Nel campo dell’informatica la ricerca sui materiali è diventato l’obiettivo principale delle aziende. Secondo gli esperti si sta avvicinando il momento in cui il costo di sviluppo di nuove tecnologie sarà superiore al guadagno della commercializzazione e quindi si sta spingendo verso metodi alternativi al silicio. Al momento i candidati più accreditati a sostituire questo materiale sono: nanofili, spintronica, grafene, computer biologici e quantisitici, fotoni e ovviamente i nanotubi di carbonio.

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