Italia Startup, finalmente!

Intervista a Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm e membro della Task Force ministeriale. “E’ importante far conoscere il nostro mondo e far capire cosa chiede. Il nostro è un paese vecchio è ora di cambiarlo , l’innovazione tecnologica è un’opportunità importante e dobbiamo capitalizzarla.”

Italia Startup è una piattaforma indipendente che nasce dall’aggregazione di soggetti privati già operativi nel campo dell’innovazione, del digitale e dell’imprenditori. L’obiettivo dell’Associazione è promuovere le istanze delle startup, degli imprenditori e di tutti gli operatori dell’early stage italiani.
Coinvolgere chi ha già fatto qualcosa, supportare chi ci sta provando, sensibilizzare chi non ha mai sentito la parola startup.

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L’associazione oggi conta circa 150 associati e poco fa il 26 maggio ha organizzato l’evento Startup Open Day  ospitato presso l’incubatore H-Farm . Durante l’evento 350 persone tra cui imprenditori, giornalisti e giovanissimi startuppers si sono  confrontati in modo diretto con  il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera  con l’obiettivo di contribuire alla stesura di un piano operativo da consegnare alla Task Force per le Startup Innovative. Ci sono state idee, c’è stata partecipazione diretta senza filtri e mediazioni.

Dopo l’avvio ho fatto alcune domande a Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm e membro della Task Force ministeriale.

Come mai un imprenditore di successo come te che  tra l’altro viene dal mondo privato decide di fare da consulente al Ministro per lo Sviluppo Economico, quali sono le motivazioni che ti hanno spinto?

MI hanno chiamato dal Ministero e questa cosa fa una certa presa 😉  Io amo il mio territorio ed il mio paese per cui se qualcuno pensa che posso far qualcosa per aiutare io sono assolutamente a disposizione.

La task force è comunque  un’attività limitata nel tempo. Si tratta di aiutare il ministro ad identificare una serie di provvedimenti che possano aiutare il nostro settore a decollare.  Ha un inizio ed una fine come impegno.

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Abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi mesi, ora speriamo che il ministro riesca a farlo diventare realtà.

In Italia si parla molto di startup ultimamente, è solo un effetto moda o c’è qualcosa di più?

Finalmente i media si sono accorti che i giovani, la tecnologia, l’innovazione può rappresentare un opportunità per rilanciare l’economia. Qualche volta c’e’ ancora un po’ di folklore nei loro racconti ma sicuramente questa rinnovata attenzione, è un’opportunità importante, da cui deriva per tutti una grande responsabilità  e dobbiamo  capitalizzarla. Il nostro è un paese vecchio, e spesso molto superficiale nelle sue analisi, dobbiamo dare molta sostanza a quello che facciamo e cercare di cambiare le cose. Io sono super contrario al proliferare di convegni che c’e’ in questi mesi. Sono molto pericolosi, dobbiamo tornare tutti sulla tastiera e non farci trascinare in questa cosa.

Si parla spesso di impatto potenziale sul PIL, ma oggi quali sono i dati? Quanto fattura il settore dell’innovazione tecnologica?

Se vogliamo parlare di numeri le previsioni di BCG dicono che l’innovazione tecnologia potrebbe rappresentare il 3,5% del PIL nel 2016; nel 2010 era  il 2.1 %. Siamo in ritardo perchè la media dei paesi del G20 è  pari al   4.1.

La cosa importante sono i 28 milioni di utenti internet in Italia, siamo  in crescita……ed anche se non sono  un bacino enorme,  c’è spazio per provare!

Come mai come strumento operativo avete scelto un’associazione? Cosa vi diversifica dalle altre che già ci sono ed operano in Italia?

A cosa ti riferisci? Italia Startup è un’associazione che è nata in questi mesi per dare una rappresentazione bottom – up al nostro mondo, che è troppo frammentato e non consente di mettere di fronte alle istituzioni un interlocutore in grado di rappresentare i nostri interessi per favorire lo sviluppo dell’ecosistema.

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Quali saranno le prime iniziative concrete che metterete in campo?

Prima di tutto una serie di eventi per aprire un confronto diretto con le istituzioni. E’ importante far conoscere il nostro mondo e far capire cosa chiede. Siamo già partiti, con l’ISDAY: è stato un momento di confronto importante, uno sforzo importante per un associazione appena nata; abbiamo trasferito il messaggio alla task force ed ora siamo tornati a testa bassa a lavorare sulle rispettive startup/acceleratori, ma l’associazione ha in programma diverse cose ad esempio questo weekend  sempre sul fronte degli eventi, Italia Startup è partner di http://hackitaly.org/… 48 ore di camping in H-FARM con pane, salsiccie e code code e ancora code 😉 il lavoro di relazione istituzionale è importante, ma in fondo a noi piace costruire prodotti digitali!

Con H-Farm hai dimostrato che è possibile riuscire, dacci la ricetta e gli ingredienti necessari.

Magari ce l’avessi! Forse l’unico ingrediente sono, purtroppo, gli errori. …..quelli insegnano tanto e noi siamo attivi dal 2005 (come ycombinator 🙂 ; la strada è ancora lunga, ma intanto qui a Cà Tron ci sono 240 ragazzi a lavorare sul digital e credo che la cosa che li attiri sia proprio la possibilità di provare, di lanciarsi (e anche di sbagliare, ogni tanto) che realtà come la nostra offrono. Di sicuro ti posso dire che ci vuole tanta tanta passione e spingere tantissimo, tante notti a lavorare tutti assieme ogni settimana e si fanno miracoli.

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Riccardo Donadon, nasce a Treviso nel 1967, sposato con 3 figli. Maturità classica, al collegio Pio X, qualche anno a Psicologia a Padova, nel 1990 inizia a collaborare con il padre nell’attività di famiglia, ma è forte la passione e l’attrazione per il mondo dei sogni americano: cinema e Internet.

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Alla metà del 1995, accetta l’invito di una società del Gruppo Benetton di guidare la creazione di un gruppo di lavoro che racconti la realtà sportiva del gruppo online, a patto di poter realizzare una propria idea di vetrina virtuale per le aziende. Pochi mesi dopo, nasce il primo centro commerciale virtuale Italiano, il Mall Italy Lab, ceduto con successo nel 1999 a Infostrada e ancora oggi presente come area commerciale nel portale Libero.it.

Nel Settembre del 1998: Riccardo Donadon lascia Benetton con le 8 persone che lo avevano accompagnato nell’avventura Mall e fonda E-TREE.

E-TREE, diventa in pochi mesi una delle società di riferimento in Italia nell’ ambito dei servizi Internet. Nel settembre del 2003 Donadon lascia E-TREE e per circa un anno si dedica alla cura del suo giardino, deciso a rimettersi in gioco, animato dalla consapevolezza che Internet stia portando una grande rivoluzione in tutti i modelli di business.

Nel gennaio 2005 Donadon fonda H-FARM, collocandola di proposito in alcuni casali nella campagna di Ca’ Tron di fronte alla laguna di Venezia.

H-FARM è  il primo venture – incubator privato italiano, il primo di una lunga serie a nascere dal 2005 in poi in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di trasformare idee innovative in investimenti di successo.

H-FARM, che oggi è presente anche a Seattle e Mumbai, nei suoi primi 6 anni di attività ha investito 11,5 milioni di euro e dato vita a 32 aziende nel settore internet. Dal 2012 al 2015 sono previsti altri 9 milioni di investimenti. Ma la cosa più bella ed importante è che il progetto ad oggi conta sull’impegno di 230 persone nella sola area di Ca’ Tron, con la previsione di raggiungerne oltre 500 nel 2015.