Software contro il porno infantile

Ma prima di sobbalzare dalla sedia è necessario precisare che non c’è alcuna volontà di legittimare un soggetto a spiare e scovare i più nascosti segreti che molti custodiscono gelosamente.Stavolta l’intervento di un voyeur troverà certamente tutti d’accordo e, altrettanto sicuramente – almeno questo lo si spera -, non vedrà eccepire alcuna violazione della privacy.Si tratta di un’ammirevole iniziativa promossa dal Ministro degli Interni tedesco per la Bassa Sassonia.L’Onorevole Uwe Schunemann intende contrastare l’abuso in Rete di diffusione e fruizione di materiale cine-fotografico a contenuto pedopornografico.Questa decisione nasce, al di là delle ovvie considerazioni morali, anche a seguito di alcuni dati raccolti che rivelano come negli ultimi cinque anni i mostri della Rete smascherati in questo Land siano cresciuti a dismisura, da poco più di 400 ad oltre 1.100. Ad essere interessati dalla proposta sarebbero i 75 Interner Service Provider presenti nella zona di competenza del Ministro – la Bassa Sassonia -.L’obbligo imposto in capo ai fornitori di connettività sarebbe quello di far sottoscrivere ai propri clienti un accordo con il quale si impegnano ad installare sulla propria postazione informatica un applicativo in grado di impedire ogni forma di interazione con le numerosissime risorse web che mettono a disposizione filmati ed immagini di pornografia infantile. Il successivo passo sarebbe quello di monitorare da remoto gli utenti per verificare l’effettiva e costante abilitazione di tale dispositivo, pena il blocco del servizio di accesso in Internet.Chissà quali saranno le reazioni dei provider di fronte a questa nuova incombenza, ci si augura, però, che a prevalere sia il buon senso a scapito dell’aspetto prettamente economico. Adesso si tratta di conoscere gli sviluppi della vicenda, anche perché non sono stati forniti i dettagli sulle caratteristiche e sulle modalità di applicazione di questa sorta di filtro anti-orco.Intanto, però, il politico, pur convinto di non aver trovato una soluzione decisiva per contrastare tale fenomeno, è intenzionato a proporre una modifica alla normativa nazionale sulle telecomunicazioni.La possibilità di estendere questa strategia a tutti i 16 stati federati della Germania, comporterebbe – a suo dire – uno snellimento della procedura ed una consistente riduzione degli oneri rispetto alla già attuata inibizione all’acceso ai siti web incriminati attraverso l’intervento sui numeri IP e DNS.

Leggi anche:  Kaspersky, la resilienza al tempo degli incidenti human-driven