IBM e il Politecnico
  di Torino investono sul futuro
Firmata la
  convenzione quadro 2008-2011, sulla base di una collaborazione che dura da 7
  anni. Al Politecnico anche un secondo SUR (Shared University Research) Grant,
  prestigioso premio IBM. Dagli investimenti in conoscenza la risposta per favorire
  la ripresa, per tutto il Piemonte e per il Paese. 
 Attività di ricerca congiunta e di formazione per il
  prossimo triennio, anche in risposta alla difficile fase economica nazionale:
  è su queste basi che oggi, al Castello del Valentino, il Rettore del
  Politecnico di Torino, Francesco Profumo, e il presidente e amministratore delegato
  di IBM Italia Luciano Martucci hanno firmato la convenzione quadro 2008-2011.
  
L’ampio accordo suggella un proficuo rapporto avviato
  nel 2001 e prevede che le due organizzazioni diano ulteriore impulso alla collaborazione
  scientifica per lo sviluppo di tecnologia innovativa e di programmi per la didattica,
  investendo quindi in conoscenza, elemento chiave per un sistema territoriale
  – sia locale sia nazionale – che deve crescere per salvaguardare la propria
  competitività e per guardare al futuro. 
“Alla luce di specificità proprie – dichiara
  Luciano Martucci – la partnership con il Politecnico di Torino rispecchia
  l’impegno che IBM continuamente profonde con le migliori Università
  del mondo per creare sinergie utili al processo di innovazione di cui, ognuno
  dei 170 paesi in cui operiamo, ha bisogno per il suo sviluppo. I risultati ottenuti
  in questi 7 anni ci dicono che qui ci sono intelligenze e risorse preziose,
  di cui noi stessi abbiamo bisogno. Al Politecnico di Torino – conclude Martucci
  – offriamo l’accesso a un sistema che alla ricerca per l’IT dedica
  oltre 6 miliardi di dollari all’anno, con oltre 3000 addetti, 5 dei quali
  insigniti del Premio Nobel, e un network di 8 Centri nei cinque continenti più
  24 laboratori, uno dei quali proprio in Italia. Una realtà che, per il
  15° anno consecutivo, detiene la leadership nel numero di brevetti depositati
  negli Usa”. 
Soddisfatto il Rettore del Politecnico, Francesco Profumo: “L’accordo
  con IBM, che oggi si arricchisce ulteriormente dopo anni di collaborazione,
  rappresenta un punto importante per la crescita del nostro Ateneo, sempre più
  orientato alla collaborazione con aziende leader nel settore tecnologico. Nel
  quadro di un’economia globale, un’alleanza salda e sinergica tra
  sistema della ricerca, formazione e mondo produttivo è l’unico
  modo per diventare competitivi nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico”.
   
 Nello specifico, gli ambiti di ricerca in cui sviluppare progetti
  congiunti restano l’elettronica e la fisica, con particolare riferimento
  alle micro e nanotecnologie, attraverso la collaborazione tra i due dipartimenti
  del Politecnico cui afferiscono questi settori e tre Laboratori IBM, due negli
  Usa e uno in Germania. 
Altrettanto importanti i contenuti relativi alla formazione,
  con progetti per tesi di laurea in nanotecnologie per le ICT da svolgere presso
  il Laboratorio IBM di Almaden (California), di formazione su ERP – insieme a
  SAP Italia Consulting, società IBM – di didattica sulla Scienza dei Servizi
  e, infine, di sperimentazione su nuovi paradigmi (e-learning, social networking
  e tecniche innovative di architetture di sistemi) con la creazione di uno smart
  campus presso il Politecnico. 
Ambiti e progetti per i quali l’ateneo subalpino ha già
  ottenuto in passato riconoscimenti dall’azienda americana tra il 2002
  e il 2005, con il conferimento di 4 Faculty Award, premi in denaro a docenti
  e ricercatori impegnati nella Computer Science. Inoltre il Politecnico di Torino
  ha vinto due SUR (Shared University Research) Grant IBM, uno l’anno scorso
  e l’altro proprio quest’anno per il gruppo di ricerca del prof.
  Stefano Grivet Talocia, Dipartimento di Elettronica. 
Ossatura portante degli studi per i quali è stato riconosciuto
  questo premio, costituito da finanziamenti per la donazione di hardware a sostegno
  di progetti di ricerca, è l’High Performance Computing, area nella
  quale IBM detiene la leadership con le 15 prime posizioni nella classica dei
  500 supercomputer più potenti del mondo (il numero uno ha prestazioni
  a regime di 1,02 petaflops cioè 1,02 quadrilioni di calcoli al secondo).
  
  E per l’occasione, in seno al workshop pomeridiano “Present and
  future of High Performance Computing – Trends, Challenges, and Opportunities”
  interverrà George Katopis, Distinguished Engineer, IBM Systems Group
  presso il centro IBM di Poughkeepsie, USA. 
Oltre ai SUR Grant e ai Faculty Award, IBM metterà a
  disposizione del Politecnico l’accesso alla sua Academic Initiative, programma
  attraverso il quale è possibile il download gratuito di prodotti software
  per fini didattici e di ricerca. 
  
 
             
		































