L’influenza di Internet, ma non è un malanno

Resi noti i dati di una ricerca promossa dall’EIAA – European Interactive Advertising Association -, organizzazione paneuropea di aziende con interessi nei settori dei media interattivi, pubblicità e service provider.

L’influenza di Internet, ma non è un malanno

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Resi noti i dati di una ricerca promossa dall’EIAA – European Interactive Advertising Association -, organizzazione paneuropea di aziende con interessi nei settori dei media interattivi, pubblicità e service provider.

Tra i suoi affiliati spiccano membri del calibro di Yahoo!Europe, Ebay International e Tiscali.

Il tema trattato nel sondaggio, condotto nel mese di Settembre da Synovate, uno degli enti leader a livello mondiale nelle ricerche di mercato, è legato all’utilizzo dei media da parte degli europei.

La conclusione a cui si è giunti permette di confermare come Internet sia divenuto praticamente uno strumento indispensabile cui non si può davvero più rinunciare.

I numeri raggiungono cifre da capogiro: 178 milioni di utenti europei è on-line almeno una volta alla settimana, di questi il 55% si connette alla Rete quotidianamente.

Nel Bel paese i risultati assumono toni altrettanto imponenti: 20 milioni sono quelli che si affacciano in Internet settimanalmente.

Anche se la statistica ha sottolineato un aumento pari al 105% rispetto all’anno precedente dei navigatori quotidiani tricolori, la percentuale assoluta è nettamente inferiore alla media europea e si attesta ad un discreto 39%.

Gli intervistati hanno sottolineato come, grazie alla possibilità di disporre di un web interattivo ed alla facilità di ottenere connessioni a larga banda a prezzi contenuti – basti pensare che negli ultimi quattro anni la sua diffusione è incrementata di oltre il 40% -, sia più agevole mantenere contatti con parenti e conoscenti di ogni genere.

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E’ emerso, infatti, che è questa l’attività che viene svolta più di frequente dai cybernauti europei.

Subito a ruota seguono l’organizzazione di viaggi, utilizzo di servizi di home-banking, acquisizione di informazioni su un determinato argomento, nonché la possibilità di interloquire con maggiore flessibilità con enti ed amministrazioni statali.

Quello che però balza agli occhi è il grado con cui incide la Rete nelle scelte commerciali degli utenti: molta fiducia è riservata ai pareri espressi on-line dagli altri internauti ed il ricorso ai motori di ricerca per raccogliere informazioni in merito ad un prodotto o ad un servizio sembra essere diventata la routine.

Quasi la metà del campione esaminato ha dichiarato di aver cambiato opinione su una marca di un determinato bene e di aver orientato l’acquisto in favore di altri dopo aver fatto le opportune valutazioni sul web.

Qualcuno – ma questo non è stato detto – sarà anche riuscito a scampare a qualche imbroglio.

Davide Mancini. Ispettore della Guardia di Finanza, è il responsabile dell’Unità Computer Forensic del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche. Ha prestato servizio al Nucleo Centrale di Polizia Tributaria e al Nucleo Speciale Investigativo e nel corso della carriera – per i brillanti risultati conseguiti – ha meritato 2 encomi solenni, 3 encomi semplici e 4 elogi. Laureato in Economia all’Università degli Studi di Bologna, ha frequentato numerosi corsi di specializzazione – tra l’altro – all’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti/Pescara, alla LUISS Management, alla Scuola Reiss Romoli TILS, presso lo United States Secret Service. Maturata una significativa esperienza come Consulente Tecnico d’Ufficio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha svolto attività di docenza nel Master in Peacekeeping & Security Studies dell’Università di Roma Tre. Nella sua attività pubblicistica vanta collaborazioni con Italia Oggi e Milano Finanza. Docente di “Metodologie investigative digitali e computer forensic” al Master in Gestione della Sicurezza tenuto dall’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, attualmente scrive anche su Nòva 24 – Il Sole 24 ORE.

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