L’Ail ha chiuso a Palermo il progetto “Sognando Itaca”, che prevede l’uso dei viaggi in barca a vela per la terapia del dolore dei malati di cancro
Si è concluso oggi alla Cala di Palermo il viaggio della nave “Odyssey 52 Ronik”, parte del progetto “Sognando Itaca” promosso dall’Associazione Italiana contro le Leucemie- Linfomi e Mieloma (Ail) di Brescia. Con questa iniziativa si è cercato di alleviare le sofferenze dei malati di tumore e dei loro familiari attraverso la velaterapia.
L’equipaggio dell’imbarcazione di “Sognando Itaca”, che è giunto alla sua quinta edizione, conta un infermiere, uno psicologo, skipper, volontari e due ammalati. La Odyssey 52 Ronik è partita l’8 giugno da Genova fermandosi poi nei porti di: Livorno, Anzio-Latina, Salerno, Reggio Calabria, Siracusa e Catania. La tappa finale di Palermo coincide con la Giornata Nazionale Ematologia.
Il mare metafora della vita e della malattia
“I benefici sono stati testati scientificamente. Nella barca a vela gli ammalati e le famiglie riducono l’ansia e aumentano la soglia del dolore”. – spiega il Dott. Giuseppe Navoni, ideatore di “Sognando Itaca” – “Il viaggio in mare è una metafora della vita e della malattia; ci sono imprevisti e venti favorevoli e contrari e la barca a vela è come la stanza d’ospedale. Non si può scappare ma c’è un ribaltamento dei ruoli. In mare i malati vivono al fianco di medici e infermieri in maniera paritaria e i pazienti danno anche gli ordini. Si costruisce un rapporto più umano”.