VocaLink: Il futuro dei servizi di pagamento in Europa

L’avvento delle Payment Institution e i possibili scenari evolutivi in una fotografia scattata da VocaLink

Lo scenario europeo dei servizi di pagamento sta cambiando e sta sperimentando ormai da qualche tempo una costante evoluzione. VocaLink, provider specializzato in servizi di pagamento per le banche, le aziende loro clienti e gli enti governativi, presenta le possibili evoluzioni del marcato in uno scenario di innovazione tecnologica.

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SEPA ha iniziato a rivitalizzare l’infrastruttura domestica di pagamento già da qualche tempo e più recentemente il settore ha visto l’introduzione della Payment Services Directive (PSD) che porta con sé la creazione di una nuova categoria di provider di servizi di pagamento: le Payment Institution (PI). Le PI sono state create allo scopo di coinvolgere tutti quei business non ancora regolamentati come ad esempio gli istituti di credito o di e-Money.

L’introduzione delle PI nel mercato promuoverà lo sviluppo e la crescita di nuovi e innovativi servizi di pagamento, ma offrirà anche un’alternativa ai provider tradizionali di servizi di pagamento e alle banche. Come cambieranno le cose e come risponderanno a questa evoluzione i player tradizionali?

Le Payment Institution (PI)

“Secondo l’Unione Europea esistono ad oggi solo 71 PI registrate in Europa, in confronto alle oltre 6.500 banche dell’unione europea. Le PI costituiscono quindi ancora una piccolissima fetta di mercato e ciò può essere ricondotto al fatto che la lentissima ripresa del mercato europeo, unita agli elevati costi per la richiesta di una licenza bancaria, ha generato nelle aziende riluttanza ad imbarcarsi in nuove sfide.” ha commentato Giacinto Cosenza, Country Manager Italia di VocaLink “Inoltre, l’implementazione della PSD deve ancora essere completata in tutti i 31 paesi dell’Unione. Nel momento in cui l’economia inizierà a crescere a tassi ripresa più elevati e la PSD vedrà piena implementazione il numero di PI inizierà sicuramente a crescere.”

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Le nuove PI possono offrire servizi di pagamento tradizionalmente riservati alle banche come gli account di pagamento, il cambio valuta o la concessione di credito fino ad un anno, trasformandosi quindi in concorrenti paritarie delle banche all’interno dell’arena dei pagamenti. Le PI godono inoltre di un regime regolamentare molto più leggero di quello destinato alle banche tradizionali, minori requisiti in termini di capitale e nessun obbligo di monitoraggio della liquidità o particolari stress test. “Grazie a tutto ciò ci si aspetta che le PI avranno la capacità di offrire ai consumatori prodotti e servizi di pagamento molto più innovativi rispetto alle banche tradizionali, in modo più veloce ed efficiente.” Ha continuato Cosenza “Queste caratteristiche forniscono alle PI un notevole vantaggio competitivo sul mercato.”

Sempre a causa della crisi finanziaria e delle nuove normative regolamentari le banche hanno messo l’accento su altre priorità e la nascita delle PI è stata parzialmente trascurata. Alcune ricerche condotte nel 2009 dal Financial Services Club e altre realtà del settore hanno messo in luce la poca preoccupazione da parte delle banche relativamente dell’introduzione delle PI e la poca attenzione al fatto che possano influire sul tradizionale business dei pagamenti; al punto tale di non prenderle in considerazione o di considerarle servizi di nicchia.

Cambiamento dello scenario dei pagamenti

Non appena le banche punteranno lo sguardo al di là della crisi economica e dei piani di recupero si troveranno a dover considerare il settore dei pagamenti in modo diverso. Il livello di fedeltà dei consumatori alla propria banca di fiducia non è ad esempio mai stato così basso: i risultati di un sondaggio condotto nel Regno Unito da Deloitte, hanno svelato che il 51% degli intervistati è disposto a cambiare la propria banca per realtà nuove come Virgin Money o per nuovi provider come le PI.

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In aggiunta i budget delle banche sono più che mai sotto controllo. E’ risaputo che, quando colpite dalla crisi nel 2007, molte banche non avevano ancora completato i progetti di consolidamento IT che devono seguire un periodo di fusioni e acquisizioni. Per questo motivo i dipartimenti IT delle banche si trovano ora con un’infrastruttura di pagamenti il più delle volte antiquata e rigida. In controtendenza le PI non essendo intrappolate dal peso di queste problematiche sono destinate ad essere molto più agili e meno avverse al rischio.

Tre diversi modelli di pagamento

Qualsiasi sia la prossima direzione evolutiva è comunque indiscutibile che banche e PI faranno parte del futuro scenario dei servizi di pagamento in Europa. Tuttavia, gli istituti che prenderanno in considerazione questi nuovi attori del settore nei propri piani per il futuro saranno quelli che trarranno i maggiori vantaggi dai cambiamenti in atto all’interno di un mercato che vedrà negli anni a venire una profonda riorganizzazione che porterà un alto livello sia di innovazione e che di sana concorrenza.

I modelli di pagamento/scenari che emergeranno saranno principalmente tre:

1 – Le PI competono direttamente con le banche offrendo ai consumatori una gamma completa di servizi di pagamento, inclusi emissioni e acquisizioni. Il sorgere di questi player è già in evidente con Tesco Bank e Metro Bank che competono duramente per le proprie quote di mercato. In questo scenario le banche tradizionali dovranno ri-focalizzare e rivedere la propria strategia nell’ambito del business dei pagamenti.

2 – Le banche e le PI coesistono operando in maniera indipendente ma offrendo servizi maggiormente differenziati e di nicchia, adatti a specifici segmenti di mercato. Questo modello è maggiormente adatto per quelle banche che non vedono i pagamenti come parte integrante della propria strategia di lungo periodo. Le banche continueranno ad offrire gli stessi servizi di pagamento mentre i nuovi player potranno focalizzarsi sulla fornitura di servizi innovativi come ad esempio quelli mobile e online.

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3 – L’opzione più probabile vede banche e PI collaborare attraverso partnership al fine di massimizzare ogni tipo di possibile beneficio. Le banche si appoggeranno alle PI per avere accesso alle innovazioni che non sono in grado di sviluppare internamente a causa della mancanza di tempo e risorse. Gli istituti che sceglieranno questa strada saranno probabilmente banche sostenute da fondi governativi o quelle costrette da sistemi IT legacy o a silos. In cambio le PI avranno accesso a una base clienti già esistente e a maggiori opportunità di implementare le proprie innovazioni su scala globale.