Computer vs umani: 1-0

Watson, il supercomputer progettato da IBM, vince un quiz televisivo battendo gli avversari umani

Il quiz televisivo statunitense Jeopardy ha ospitato nei giorni scorsi un concorrente molto particolare: a gareggiare contro Ken Jennings, ormai ex campione in carica, e Brad Rutter, secondo nella classifica di sempre del gioco, c’era, infatti, Watson, un concorrente che di umano ha solo il nome.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Watson è infatti il supercomputer progettato da IBM e “addestrato” appositamente per partecipare al quiz e confrontarsi con avversari umani.

I concorrenti hanno gareggiato per tre puntate del quiz, uno dei più popolari d’America, nel quale, dati una serie di indizi, bisogna risalire alla domanda iniziale, invece che alla risposta. Una prova non facile da superare, soprattutto per un computer.

Eppure Watson ce l’ha fatta. Dopo la prima puntata finita con un pareggio, il supercomputer è riuscito a battere i suoi avversari totalizzando il triplo delle loro vincite e aggiudicandosi il premio finale di 1 milione di euro che IBM devolverà in beneficienza.

Ma chi è Watson?

Frutto della collaborazione con otto atenei, tutti statunitensi tranne l’italianissima Università degli Studi di Trento, Watson è un supercomputer realizzato con una combinazione di 2.880 processori POWER7 (organizzati in novanta server POWER 750), dotato di una memoria RAM di 16 Terabyte e 4 Terabyte di storage per archiviare un’enorme mole di dati di cultura generale. Il ‘cervellone’ è in grado di comprendere domande rivolte in linguaggio naturale, decidere se un’informazione è affidabile o meno e risolvere l’ambiguità delle parole, ottenendo l’informazione corretta.

E a questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: Ok, un computer ha vinto un quiz televisivo, e ora?

Leggi anche:  Apple rimuove l’ossigeno nel sangue dai Watch per eludere il ban USA

E ora l’”intelligenza artificiale” potrà trovare applicazione in vari settori, primo tra tutti la diagnostica medica: Ibm, infatti, inizierà i primi esperimenti nella Scuola di medicina del Maryland e alla Columbia University.

L’”intelligenza artificiale” ha superato quella del suo creatore.