Expo 2015: la ricetta dei big dell’ICT


Alcuni top manager dei vendor di settore si cimentano nell’immaginare le nuove tecnologie al servizio della manifestazione. Idee che potrebbero lasciare un segno positivo anche dopo l’evento

 

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La scadenza di Expo 2015 è sempre più ravvicinata ed è vivo il senso di allarme per le incertezze che ancora contraddistinguono molti degli aspetti più operativi di una manifestazione che era stata presentata come una formidabile occasione di ripensamento e rinnovamento, da affrontare nell’ottica di un vero e proprio “piano di accumulo” per il nostro futuro.

Ma Expo 2015 è ancora tutto questo e i grandi operatori dell’informatica hanno sicuramente in serbo molte idee sul ruolo che la tecnologia dell’ICT deve avere nella preparazione degli eventi legati alla futura, lunga stagione fieristica. Data Manager – tra i primi a credere nei potenziali di Expo e a interrogarsi sulle relazioni con il mondo ICT – li ha coinvolti chiedendo loro di partecipare a un grande esperimento mentale che faccia luce sul problema della governance della pianificazione di Expo 2015 e del suo proficuo svolgersi, ma anche su quali debbano essere le future scommesse che le realizzazioni, infrastrutturali o procedurali, ci aiuteranno a vincere. Sperando che la creatività espressa possa diventare uno stimolo per coloro che di questa governance stanno reggendo i fili.

 

Expo 2015 sarà una manifestazione a due facce, con un imponente dispiegamento di risorse, strutture, infrastrutture, sicurezza e, al tempo stesso, un fiorire di servizi e contenuti erogati attraverso la rete. Quali idee, suggerimenti, spunti vuole rivolgere la sua azienda per entrambi gli aspetti?

 

Interviene per prima Clara Pelaez, responsabile strategie e marketing, per la Regione Mediterranea, di Ericsson (www.ericsson.com), evidenziando subito le assolute priorità infrastrutturali e proponendo diverse applicazioni: «Per un’importante manifestazione come l’Expo 2015, occorre investire nello sviluppo di un’infrastruttura tecnologica che sia all’avanguardia e che permetta di limitare i consumi energetici. Lo smartphone sarà il vero protagonista dell’evento: ricevere sul proprio cellulare informazioni organizzative e logistiche permetterà di ridurre gli spostamenti fisici decongestionando il traffico e abbattendo le emissioni. All’interno dell’Expo si potrebbero inoltre introdurre guide mobili virtuali, in grado di fornire informazioni in tempo reale sull’area espositiva, segnalando i punti di interesse e i convegni in corso, mostrando le mappe in 3D. I terminali mobili potrebbero integrare le informazioni provenienti dai sistemi di videosorveglianza con i dati statistici anonimi sugli affollamenti nelle singole aree, ma anche assolvere a funzioni di intrattenimento permettendo per esempio di effettuare video in tempo reale da condividere e inserire all’interno di programmi televisivi tematici. La possibilità di effettuare pagamenti in mobilità tramite cellulare consentirà di semplificare le transazioni, contribuendo a smaltire più rapidamente le code presso le biglietterie e negli esercizi adiacenti».

Per Pierfilippo Roggero, presidente e amministratore delegato di FTS in Italia e senior vice president Southern&Western Europe di Fujitsu Technology Solutions (http://it.fujitsu.com/), l’Expo 2015 è un’imperdibile opportunità per dare respiro mondiale a tutti i grandi problemi legati allo sviluppo sostenibile e rappresenta un appuntamento universale in grado di attribuire il giusto risalto ai diversi aspetti del settore dell’alimentazione, vera “linfa” vitale per il nostro pianeta. Ma soprattutto «può rappresentare un punto di svolta e un efficace momento di ispirazione per tutto il mondo IT e, in generale, per il nostro sistema Paese. Dal punto di vista di un’azienda che opera nel mercato dell’ICT come Fujitsu, credo che un evento di tale portata debba essere “utilizzato” con l’intento di diffondere e promuovere sempre più quelle tecnologie verdi che ben si integrano con tutto ciò che è innovazione e sostenibilità e permettono, nel contempo, alla manifestazione di dotarsi di infrastrutture di prossima generazione, in grado di fornire servizi avanzati per fare di Expo 2015 un vero e proprio evento globale, che trascende i confini territoriali».

Secondo Carlo Barlocco, vice president divisioni IT e Tn di Samsung Electronics Italia (www.samsung.it), Expo 2015 è un’opportunità fondamentale per il Paese e le aziende del tessuto produttivo e del terziario per fare un balzo in avanti sotto il profilo delle infrastrutture, dei servizi e soprattutto della creatività e dell’immaginazione. Il tutto proiettato su una scala temporale che non si esaurirà in pochi determinati mesi, ma che le aziende possono sfruttare negli anni che ci conducono da oggi al 2015, nel periodo dell’Expo stessa e negli anni a seguire. «Sul fronte di servizi e contenuti, Expo 2015 rappresenta per un’azienda come Samsung l’occasione per far conoscere, apprezzare e affermare due aree di soluzioni fondamentali». Barlocco si riferisce in particolare al Digital Signage, le cui molteplici applicazioni sono ancora tutte da scoprire: dai pannelli informativi con cui si interagisce in modalità “touch”, fino ai totem; dalle lavagne interattive, ai videowall costruiti con grandi matrici di singoli schermi.

Leggi anche:  Schneider Electric è l’azienda più sostenibile al mondo secondo il Time e Statista

«Un evento come Expo 2015 è altresì un’occasione per mostrare tutte le potenzialità che i nuovi device digitali possono esprimere in termini di comunicazione integrata ai servizi in mobilità. Sotto questo profilo, i nuovi notebook, tablet e smartphone sono l’oggettivazione della convergenza digitale. La differenza sostanziale sta nel fatto che se fino a poco tempo fa la “convergenza” era un mero accostamento di funzioni all’interno di un solo device, oggi tutte queste funzioni trovano la loro ragion d’essere in un apparato che le mette in collegamento fra loro per essere sempre connessi, aggiornati, raggiungibili e comunicanti».

Sulla mobilità e la convergenza interviene anche Romeo Scaccabarozzi, president della società di consulenza Axiante (www.axiante.com), osservando come «il principale aspetto da considerare è il profondo cambiamento che sta interessando le basi stesse dell’industria: per essere sempre al passo con i tempi e per cogliere le nuove opportunità, le aziende devono essere in grado di fornire contenuti e servizi che possano garantire al cliente nuove esperienze di utilizzo. Un chiaro esempio di tutto ciò è l’introduzione dell’iPad, uno strumento con funzionalità innovative che testimonia il cambiamento in atto soprattutto per quanto riguarda le esigenze degli utenti. In questo contesto si inserisce il programma di sperimentazione Mo.Bi.Lab, attivato da Axiante ormai da alcuni mesi, che ha l’obiettivo di studiare alcune delle nuove tecnologie mobili attualmente disponibili sul mercato. Ancora una volta la sfida principale da affrontare è quella di integrare applicazioni, tecnologie e “modus operandi” che appartengono a mondi sinora distinti».

Andrea Fiduccia, project manager OGC Technical Committee Representative di Intergraph Emea (www.intergraph.it), fa riferimento al tema centrale della sicurezza, partendo da un’installazione che la sua azienda ha realizzato nel 2006 in occasione del mondiale in Germania e Austria: Servingo, un sistema di supporto alla logistica e al turismo fruibile già allora con terminali mobili. «La stessa esigenza di sintesi di sorgenti informative e gli stessi paradigmi tecnologici dell’IT saranno utilizzati, durante Expo 2015, per la gestione della sicurezza. Le cartografie utilizzate per la progettazione – spiega ancora Fiduccia – forniranno il contesto spaziale sia per sistemi logistici e turistici che per le sale di comando e controllo per le operazioni di public safety e security dove confluiranno i dati provenienti dalle reti di telecamere e sensori dai luoghi di esposizione». Un tessuto informativo diffuso realizzato con tecnologie di Geospatial Intelligence Management e sicurezza come quelle proposte da Intergraph, che resteranno al servizio della città e dei suoi abitanti anche quando Expo 2015 avrà chiuso i battenti.

«Immaginare e definire l’organizzazione e le infrastrutture tecnologiche che saranno a supporto dell’Expo 2015 è un compito arduo – riconosce Alessandro Peruzzo, amministratore unico dello specialista di minacce informatiche Panda Security Italia (www.pandasecurity.com) -. Sicuramente si può ipotizzare che la mobilità rappresenterà un ruolo chiave nella gestione di dati relativi a traffico, trasporti, servizi alberghieri e vi sarà la necessità di mettere a disposizione una serie di opzioni che permettano di effettuare prenotazioni, transazioni e pagamenti online via cellulare o con l’appoggio a Wi-Fi pubblici. A questo riguardo, sarà fondamentale garantire la sicurezza dell’accesso ai dati, facendo in modo che gli amministratori dei sistemi dispongano di tutti gli strumenti di controllo per garantire la massima protezione delle infrastrutture, fisiche e logiche».

«L’Expo è un’occasione unica per Milano e per l’intero Paese – dichiara Antonio Grioli, presidente del comitato di direzione Zucchetti (www.zucchetti.it) -. Non solo per i contenuti, ma anche per la capacità di dare al mondo la sensazione di una città moderna e avanzata, come altre già lo sono nel mondo. Auspico che non si perda l’occasione di realizzare progetti che, pur funzionali all’Expo, vadano ben oltre la manifestazione, cambiando profondamente il volto di una città oggi ancora lontana dai benefici che la tecnologia può dare al cittadino».

Secondo Lidia Garcia, marketing manager Southern Emea di Enterasys Networks (www.enterasys.com), la principale necessità per una manifestazione di questa portata sarà «quella di permettere la completa interazione tra tutti gli attori che ne prenderanno parte. In questo contesto, risulterà quindi fondamentale assicurare il massimo livello di sicurezza, disponibilità, produttività e flessibilità delle infrastrutture di rete, in modo da poter garantire una corretta e capillare diffusione di servizi e contenuti». Di fondamentale importanza risulterà l’implementazione dei progetti di Cloud computing e di virtualizzazione dei data center. «Nel primo caso – conclude la Garcia – Enterasys propone Cloud-Aware Network, una soluzione di rete che offre la visibilità necessaria per assicurare la completa disponibilità delle applicazioni “in the Cloud”. Nel secondo sottolineerei l’offerta di soluzioni di rete per data center completamente interoperabili con qualsiasi provider di virtualizzazione, che permettono di virtualizzare la connettività di rete e di eliminare le complessità delle reti di data center».

Leggi anche:  AVM annuncia la disponibilità sul mercato italiano di FRITZ!DECT 440, il telecomando per la smart home

 

L’ICT avrà evidentemente un ruolo fondamentale nell’economia complessiva dell’evento Expo, nella sua pianificazione e gestione. Quali sono i punti di criticità da affrontare e con quali tipi di intervento?

 

«Idealmente – risponde Fabio Florio, che in Cisco Italy (www.cisco.com/it) ha proprio l’incarico di Expo 2015 leader – grazie alle soluzioni ICT più evolute, Expo 2015 potrebbe trasformare Milano in una “smart city”, cioè una metropoli che sfrutta le potenzialità della rete per innovare in modo intelligente, e sostenibile dal punto di vista ambientale, ogni aspetto della gestione e della vita cittadina. Trasporti, consumi energetici, sicurezza per i cittadini, infomobilità e comunicazione sono solo alcuni degli ambiti che potrebbero essere toccati da una simile trasformazione. Milano parte da una rete a banda larga e in fibra più diffusa e solida che altrove, che però deve ancora essere sfruttata al meglio. Inoltre bisogna valutare anche le infrastrutture intorno a Milano: è impossibile immaginare un Expo 2015 che rimanga entro i confini della metropoli, per la sua stessa portata l’evento si allargherà sul territorio, avrà impatto su tutta la Regione Lombardia e sull’Italia e questo impatto durerà a lungo, non certo tre o quattro giorni come un normale evento espositivo. Dal nostro punto di vista, perché Expo 2015 possa usufruire appieno delle tecnologie più evolute, e perché essa lasci un’eredità di innovazione alla città e al territorio, è essenziale che gli interventi più volte evocati per la realizzazione di una rete a banda ultralarga, in fibra, realmente bidirezionale e di qualità siano portati avanti».

«Le infrastrutture tecnologiche presenti a Milano rappresentano già un asset importante per la manifestazione – ritiene la Pelaez di Ericsson -. Expo 2015 e i piani per affrontare l’evento sono sfidanti sia in termini di risultati attesi che in termini di investimenti. Al recente Ftth Council di Milano, il Sindaco ha dichiarato che Milano è la città più cablata d’Italia e una delle principali in Europa con 275mila km di fibra. Il piano di sviluppo della banda ultra larga della Regione Lombardia nei prossimi sette anni permetterà di coprire il 50% della popolazione lombarda con connettività in fibra. La banda larga mobile raggiungerà nei prossimi anni capacità ancora superiore rispetto all’attuale, grazie alla tecnologia Lte. Una sfida importante per Expo sarà la disponibilità di servizi Web che permettano di correlare e armonizzare informazioni provenienti da fonti diverse: oggi, per recarsi a Milano da qualunque città, anche italiana, e utilizzare mezzi di trasporto che appartengono a municipalizzate diverse, occorre visitare vari siti con differenti interfacce, lo stesso avviene per poter usare parcheggi di differenti società di gestione. Il successo dell’Expo 2015 dipenderà quindi anche dalla fruibilità di servizi avanzati, offerti durante l’esposizione, relativi a trasporti, parcheggi, al traffico, all’ospitalità, ai musei».

Anche per Roggero (Fujitsu Technology Solutions) l’inefficienza del rapporto tra PA e cittadini è una criticità da affrontare. Ma proprio per questo «potrebbe rappresentare un evento di spinta verso l’efficienza. Per semplificare radicalmente è necessario un intervento a monte che miri a ridisegnare e ripensare in ottica end-to-end i processi di erogazione dei servizi, perché troppo spesso ci si ritrova a dover fare i conti con procedure troppo lunghe e farraginose. Siamo attanagliati da una frammentazione intrinseca che dimostra come sia fondamentale progettare servizi integrati, e accessibili in maniera uniforme, che mettano il cittadino al centro del sistema. Servizi che, grazie alla tecnologia, siano poi in grado di ragionare in ottica Cloud o virtualizzazione, ma che devono sbocciare da un progetto più ampio e unitario e dalla stretta sinergia con una nuova “filosofia” che faccia da cappello a tutto il contesto, in cui l’ICT rappresenti un elemento da assemblare successivamente».

Leggi anche:  Canon leader di sostenibilità secondo CDP

«Il comprensorio milanese – sottolinea tuttavia Carlo Barlocco (Samsung) – rappresenta già oggi il punto più avanzato in Italia a livello di infrastrutture, anche se questo livello di avanzamento è ancora piuttosto lontano da quello fornito da altri Paesi: basti pensare a quanto ancora sia ridotta la copertura Wi-Fi, per esempio, per rendersene conto. Se saremo capaci di lavorare insieme per dotare la nostra Regione di infrastrutture adeguate con una prospettiva di lungo periodo, senza soffermarci sui costi emergenti nel breve termine, le revenue derivanti dai servizi e dalle applicazioni che si renderanno disponibili ripagheranno ampiamente gli operatori degli sforzi effettuati».

«Expo – afferma il presidente del comitato di direzione di Zucchetti, Antonio Grioli – sarà grandi volumi e pluralità di richieste di utilizzo. Il Web è lo strumento fondamentale, non solo per adeguata disponibilità di banda, ma anche e soprattutto per la messa a disposizione degli utenti di servizi a valore aggiunto nelle aree dei trasporti, della infomobilità, dell’accoglienza, delle reti d’impresa e molto altro. Un altro aspetto determinante per il successo dell’evento riguarderà i sistemi di sicurezza e automazione, che dovranno essere efficienti e al tempo stesso poco “invasivi” come le soluzioni Zucchetti di controllo accessi di ultima generazione».

 

Expo 2015 sarà per molti versi la tappa finale di un lungo percorso, ma anche un punto di ripartenza. Quale eredità dovrebbe lasciare l’Expo ai cittadini e ai futuri visitatori di Milano?

 

Pierfilippo Roggero (Fujitsu Technology Solutions) risponde invitando le aziende informatiche italiane «a cogliere al volo l’opportunità di utilizzare Expo 2015 come potente volano per la diffusione del Green IT. Se sapranno cogliere questa occasione, potremo immaginare un futuro in cui l’Expo 2015 sarà ricordato come un momento in cui tutte le aziende del settore ICT si sono impegnate a dare lo stesso significato al termine “innovazione”, costruendo uno scenario globale in cui la responsabilità ambientale sia assolutamente compatibile con un miglioramento delle prestazioni di business».

Per Clara Pelaez (Ericsson) la migliore eredità che Expo lascerà a questo territorio è proprio l’ecosistema abilitante di servizi creato per l’evento, che può diventare il motore per eventi futuri e creare valore per il sistema Paese. «L’ecosistema offrirà servizi a 360° e con differenti tecnologie, servizi integrati di trasporti e logistica, infrastrutture civili e di ospitalità e molto altro. Tutto questo darà a Milano una immagine più europea che potrà stimolare attività innovative di servizi e attrarre in Italia realtà imprenditoriali internazionali».

Expo, conclude Romeo Scaccabarozzi di Axiante, «rappresenta un’ottima occasione per migliorare l’interazione tra gli individui e la società attraverso l’incremento dei servizi e con lo sviluppo e l’ottimizzazione delle infrastrutture. Milano sarà costantemente al centro dell’attenzione per oltre sei mesi durante l’Expo e l’aspettativa è che questa manifestazione internazionale possa contribuire a fare in modo che Milano non sia conosciuta solo come fulcro del mondo della moda, ma che sia apprezzata anche in tutti gli altri ambiti».

L’Expo è un evento universale e per Milano essere la sede del 2015 è una responsabilità importante, ammonisce Alessandro Peruzzo (Panda Security). «Ci auguriamo che la città possa diventare un punto di riferimento per lo sviluppo di attività di ricerca sui temi che verranno approfonditi durante la manifestazione e che i validi poli universitari del capoluogo lombardo continuino a contraddistinguersi per l’elevato livello di studio ed elaborazione di nuove tecnologie e biotecnologie legate al settore dell’alimentazione».

«Il mio auspicio – conclude Carlo Barlocco di Samsung – è che l’Expo non sia un traguardo, ma una tappa in un percorso di continua innovazione, che dopo il 2015 sia terreno fertile per nuovi servizi capaci di rendere la nostra vita personale e professionale più piena, ricca, efficiente e gratificante. Il sogno è che Milano possa essere un centro di raccolta di questi stimoli e idee e diventare centro di propagazione di questo mindset in tutto il mondo».

Mentre Antonio Grioli (Zucchetti) ha un pensiero finale per le fasce più deboli dei cittadini che resteranno quando i visitatori di Expo saranno tornati a casa. «Molte le aspettative e una in particolare: quella di una Milano più “facile da vivere”, anche per i bambini e gli anziani e non solo per le classi produttive e ben integrata con la Regione Lombardia».