Gesp mappa anche l’interno degli edifici

Con l’acquisizione di Sysgroup, le tecnologie Gis permettono di ottimizzare anche l’attività di Facility Management

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Lo scorso novembre Google ha annunciato la possibilità di mappare l’interno degli edifici e di utilizzare questa nuova funzionalità di navigazione con Google 6.0 for Android. Da quella data sono ovviamente aumentate le “indoor map”, sviluppate per facilitare la gestione, gli interventi e gli spostamenti anche all’interno delle strutture e non solo lungo le strade.

È una svolta significativa per i sistemi Gis, ovvero i sistemi informativi geografici. Soluzioni che, come spiega Giovanni Maria Casserà, amministratore delegato di Gesp (www.gesp.it), «sono impiegate con successo negli ambiti più svariati e Gesp è da anni all’avanguardia nel settore». Anche per tale ragione, nello scorso aprile Gesp ha acquisito Sysgroup (www.sysgroup.it), azienda piemontese specializzata nei sistemi geografici, ma con particolare riferimento ai sistemi Cafm (Computer Aided Facility Management).

Una scelta che, come spiega Fernando Ippolito, Sr. consultant di Gesp ed ex titolare di Sysgroup, permette a Gesp di «allargare la propria base territoriale, ma soprattutto di acquisire nuove competenze nell’offerta di sistemi Gis nell’ambito del Facility Management. La combinazione di Gis e Facility Management offre infatti una significativa valenza sia gestionale che, come ricaduta, di risparmio economico. Peraltro le esperienze condotte da Sysgroup nel settore, prima fra tutte quella dell’Università di Torino dove tuttora operiamo con successo, dimostrano la validità di questo approccio».

Data Manager: Una nuova opportunità che, quindi, avrà immediate ricadute anche dal punto di vista economico. Quale sarà l’impatto sul fatturato e sull’organizzazione?

Casserà: L’acquisizione del 100% del capitale sociale di Sysgroup corrisponde a una precisa logica industriale di Gesp, che mira a consolidare il proprio posizionamento sul mercato interno. Unendo il mercato e le competenze delle due aziende, nel 2013 puntiamo a raggiungere un fatturato complessivo di circa 8 milioni di euro contro gli attuali 6 milioni di euro (dato 2011). Da un punto di vista merceologico, la fusione migliorerà ulteriormente il nostro posizionamento, in particolare nel segmento delle utility, che rappresentano un mercato molto interessante per il settore delle tecnologie geospatial.

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Le due aziende, però, provengono da esperienze differenti. Come verrà integrato il management di Sysgroup in Gesp?

Ippolito: L’integrazione del management e del personale è già avvenuta. Di fatto già oggi operiamo sul mercato come un unico soggetto e c’è stato, fin da subito, un ottimo interscambio fra i tecnici delle due aziende. La scelta di operare la fusione solo a partire dal 2013 è dettata da motivi di politica di bilancio, oltre che da esigenze di natura giuslavoristica. Mi piace sottolineare che non è stata fatta alcuna riduzione dell’organico, ma che, al contrario, sia Sysgroup che Gesp hanno operato nuove assunzioni, allo scopo di aumentare ulteriormente la propria capacità di delivery.

Un dato che conferma la crescita di Gesp, divenuta un’azienda di riferimento internazionale nel trattamento georeferenziato dei dati. Negli ultimi anni come è cambiato il mercato e come è cambiata Gesp?

Casserà: Le funzionalità “Geospatial oriented” e i sistemi Gis hanno avuto una notevole espansione in tutti i mercati verticali e stanno attraversando una fase di maturazione, sia dal punto di vista tecnologico che applicativo. A questo ha fatto da contrappunto un aumento dei player presenti sul mercato e una maggiore intensità competitiva, con tutte le conseguenze positive del caso, incluso un forte abbattimento dei costi per il cliente finale.

Gesp, grazie all’esperienza maturata sui mercati esteri e come testimoniato dal buon andamento aziendale, ha saputo adeguarsi a questi cambiamenti. Abbiamo completamente ristrutturato la nostra organizzazione interna, le nostre “prime linee” stanno crescendo anche dal punto di vista manageriale e siamo cresciuti anche in termini di numero di addetti. Abbiamo ampliato a 360 gradi le nostre competenze tecniche su praticamente tutte le tecnologie di settore, maturando importanti referenze anche sulle nuove piattaforme tecnologiche e divenendo il primo player “software independent” di settore. La recente acquisizione di alcune importanti gare, sia in Italia sia all’estero, dimostra che siamo più che mai attori-protagonisti di un mercato in continua espansione.

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Le applicazioni dei sistemi Gis, quindi, sono sempre più svariate e offrono significativi vantaggi. La PA ha colto davvero le opportunità?

Casserà: In termini dimensionali la PA, e la PAL in particolare, rappresentano uno dei principali mercati per le applicazioni Geospatial. Un esempio concreto è rappresentato dalle smart city, ossia le realtà urbane capaci di coniugare in modo efficiente e intelligente innovazione tecnologica e miglioramento dei servizi urbani, con particolare riferimento a settori nevralgici quali l’efficienza energetica e i trasporti pubblici, dove i sistemi Gis rappresentano un importante elemento di innovazione. In questo ambito Milano ha una grande opportunità, legata all’appuntamento di Expo 2015: vedremo se il nostro tessuto imprenditoriale e associativo saprà cogliere questa occasione per far nascere iniziative capaci di autofinanziarsi e che sappiano contribuire al miglioramento delle condizioni di vita.

Gesp, però, non è attiva solo in Italia e si è aggiudicata la gara, promossa dall’Onu, per un sistema geografico nell’area caraibica. Come riesce un’azienda italiana ad affermarsi in un contesto internazionale?

Casserà: All’inizio con grandissima difficoltà e con sforzi veramente elevati da tutti i punti di vista: tecnico, organizzativo, finanziario e logistico. Il cammino per diventare competitivi anche sui mercati internazionali è stato molto duro e faticoso. C’è da dire, però, che le piccole aziende italiane sono probabilmente fra le migliori al mondo. Paradossalmente essere una piccola impresa in Italia è talmente difficile che se sai farlo qui, lo puoi fare ovunque…

Il nostro percorso di internazionalizzazione è stato, come dicevo, molto duro e lo abbiamo sostanzialmente auto-finanziato con lo sviluppo di competenze interne. L’acquisizione di commesse all’estero passa, almeno in prima battuta, dalla partecipazione a bandi di gara internazionali per lo più aperti a operatori di qualsiasi Paese e finanziati almeno parzialmente con fondi comuni.

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L’aspetto più difficile, e probabilmente anche il più oneroso, è quello dell’ingegneria di offerta, che deve essere molto minuziosa e ben dettagliata. Inoltre l’azienda deve dimostrare di essere conforme agli standard finanziari e di bilancio imposti dalle diverse Istituzioni appaltanti e avere capacità di risposta in tempi molto brevi. Un altro fattore senz’altro molto importante è quello della scelta di partner locali affidabili, con cui stringere accordi di collaborazione nei diversi Paesi.

Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di queste competenze, abbiamo realizzato sistemi in numerosi Paesi. Attualmente stiamo realizzando un sistema Gis per oltre 20 isole dell’arco caraibico, finalizzato alla valutazione e riduzione del rischio ambientale e meteo-climatico. Oltre a questo abbiamo appena siglato un contratto per la fornitura di software Gis in Cina, abbiamo nostro personale impegnato nell’erogazione di corsi specialistici sull’utilizzo delle tecnologie Gis ad Addis-Abeba e stiamo attendendo di conoscere l’esito di due gare nei Paesi dell’Est, bandite rispettivamente da Ue e World Bank.