Mobile user experience. Come adottare una strategia sostenibile

Le organizzazioni sono spinte ad adottare rapidamente soluzioni di mobilità per avere un impatto positivo e duraturo nel tempo in grado di creare un reale valore di business

by James Hobart

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James Hobart, Classic System SolutionsDiversi nostri clienti sono impegnati nel rendere disponibili soluzioni di mobilità alla propria forza vendita. Sono interventi e investimenti che devono essere valutati attentamente poiché la progressione nell’utilizzo dei device e le relative dinamiche di cambiamento che interessano il mercato mobile, sono profonde e in continuo divenire. E’ un cambiamento con implicazioni ancora maggiori di quelle che si sono verificate con l’affermazione delle tecnologie web alla fine degli anni Novanta. Un fenomeno che spinge le organizzazioni ad adottare rapidamente una strategia mobile sostenibile, ossia una strategia che possa avere un impatto positivo e duraturo nel tempo e che possa creare un reale valore rispetto al business di riferimento. Prima di definire una strategia mobile è quindi fondamentale tenere in considerazione alcuni importanti aspetti.

 

Applicazioni native o web-based?

 Molti clienti hanno iniziato a muovere i primi passi nella dimensione mobile creando un “proof of concept”, un prototipo applicativo che servisse a verificare la fattibilità e sostenibilità nella creazione e utilizzo di un’applicazione nativa per iPhone. Ciò che si è immediatamente evidenziato è che il costo e l’impegno in termini di sviluppo del codice erano maggiori di quelli ipotizzati inizialmente. Gli utenti hanno accolto con favore la nuova applicazione mobile, ma hanno iniziato a richiedere più funzionalità e supporto su più tipi di dispositivi. Si trattava, quindi, di trovare un budget sufficiente a sostenere l’iniziativa e si doveva scegliere se privilegiare un deployment limitato o scegliere una strategia differente. Quale? Ebbene, con l’introduzione di HTML-5 le aziende hanno iniziato a mettere in discussione la validità di un approccio di sviluppo nativo, orientato al singolo dispositivo. Applicazioni web-based HTML-5 permettono, infatti, la portabilità delle app attraverso differenti dispositivi e rendono disponibili feature che in precedenza erano solo accessibili in ambienti di sviluppo nativi, dando modo, grazie all’impiego di tecnologie come CSS3 e MediaQuery, di personalizzare la user experience e ottimizzarne l’utilizzo sui singoli dispositivi e piattaforme. 

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Quali device supportare? 

Le aziende cui abbiamo fatto riferimento in precedenza confidavano di poter adottare una logica di sviluppo 80/20, logica che avrebbe permesso di rendere disponibile un’app iPhone a un 80% dei dipendenti, in quanto era quella la piattaforma, iOS, e quel device, l’iPhone, a essere in maggioranza utilizzati o previsto di utilizzare. Corretto, ma il problema è che con l’evolversi delle dinamiche di mercato, accanto alla piattaforma iOS, stanno progressivamente acquisendo spazio dispositivi Android e, in prospettiva, Windows Mobile. Per quest’ultima piattaforma si ipotizza che, da qui a cinque anni, la share di mercato possa essere dell’ordine del 25%. Un processo di diversificazione che deve essere necessariamente tenuto presente nel momento in cui un’azienda deve impostare una strategia BYOD (bring your own device) che contempli, appunto, la possibilità di utilizzare una molteplicità di dispositivi mobile. Naturalmente le scelte e le decisioni dipendono anche da variabili specifiche alle singole organizzazioni. Per esempio l’area geografica in cui si presume le applicazioni debbano essere utilizzate, oppure l’utilizzo prevalente – professionale o meno – del dispositivo stesso. Una conoscenza dettagliata del target di utenti è fondamentale per potere prendere delle decisioni.

 

Livello di competenze e timeline 

Gli sviluppatori amano le nuove tecnologie ed è probabile che nella vostra organizzazione vi sia un buon numero di professionisti IT che non vede l’ora di acquisire competenze nella creazione di applicazioni mobile. Ma rimane il problema di quale strategia adottare. Scegliere una strategia di sviluppo nativo può rivelarsi un processo lungo e complicato in quanto si devono creare delle forti competenze su SDK delle singole piattaforme – iOS, Android e Windows Mobile – così come assumere un maggior impegno riguardo alle interazioni architetturali e di sicurezza. L’acquisizione di queste competenze può inoltre compromettere la rapidità di sviluppo che viene spesso richiesta da una strategia mobile. Non irrilevante è poi il tempo che si dovrà necessariamente dedicare all’ottimizzazione della user experience su più piattaforme target e dispositivi.

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Costi di gestione 

L’abbiamo già detto, ma è utile ripeterlo: le applicazioni mobile sono diverse dalle tradizionali applicazioni web. Gli utenti si attendono frequenti aggiornamenti e miglioramenti, almeno 4 all’anno, e hanno alte aspettative in termini di qualità e facilità d’uso. Aggiungere delle feature a una mobile app associata ad applicazioni enterprise può rivelarsi un’operazione costosa e complessa. E i costi possono diventare esponenziali, considerato che si dovranno gestire molteplici piattaforme e molteplici device per ogni singola piattaforma.

 

Mini app o MEAP 

Per gestire questa complessità, molti nostri clienti del settore finance stanno deviando dall’originale strategia orientata allo sviluppo di applicazioni native per puntare verso una forma di deployment in una logica MEAP (mobile enterprise application platform) declinata, per esempio, dalle piattaforme di vendor enterprise come Verivo e Sybase per gestire molti dei problemi infrastrutturali relativi alla distribuzione di applicazioni mobile. Questo fa sì che la stragrande maggioranza di codice e dati possa risiedere su server enterprise e che questi forniscano il client HTML-5 per garantire fruizione dell’app sul singolo device. Altre organizzazioni, invece, stanno creando un ristretto insieme di mini app native indirizzate a un limitato numero di task in modo da distribuire soluzioni mobile dove più opportuno, utilizzando feature e tecnologia specifica del singolo dispositivo. L’esatta comprensione di ciò che realmente serve ai vostri utenti potrà aiutare a decidere quale delle due strategie privilegiare, se quella di una robusta mobile application platform piuttosto che quella riferibile a un piccolo insieme di applicazioni native.

 

Conoscere le esigenze dell’utente 

Considerato l’enorme numero di possibilità che può offrire una strategia mobile, è importante comprendere il modo in cui lavorano i vostri utenti e quali possono essere le soluzioni che possano garantire maggiore efficienza e produttività. Ciò significa avere conoscenza esatta del modo in cui lavorano e creare una vera e propria documentazione che possa servire per sviluppare una soluzione coerente con le loro esigenze. Ricordate, sempre e comunque, che le app mobile hanno implicazioni del tutto diverse dalle web application. Dall’esperienza fatta presso i nostri clienti, ci si rende rapidamente conto che l’utilizzo dei dati da parte degli utenti mobile è molto diverso da quello che avviene in contesti di applicazioni web tradizionali. Una volta che ci si è fatta un’idea precisa delle esigenze dell’utente raccomandiamo di sottoporre gli utenti a un test di usabilità. Questo approccio faciliterà la verifica di eventuali aggiornamenti di feature e design funzionale. Distribuita l’applicazione, occorrerà fare ulteriori verifiche sul campo per comprendere come effettivamente gli utenti la utilizzano e procedere a eventuali nuovi raffinamenti e generale ottimizzazione.

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Per saperne di più

Da oltre 15 anni, sviluppiamo applicazioni mobile e web per le più importanti aziende mondiali. Abbiamo esperti in user experience che lavorano a stretto contatto con i clienti su progetti di distribuzione di grandi dimensioni con il preciso obiettivo di garantire soluzioni usabili, innovative e performanti. Il nostro insegnamento è un approccio pragmatico ed è frutto dell’esperienza acquisita presso i nostri clienti.

 

 

James Hobart

James Hobart è presidente della Classic System Solutions, una società californiana specializzata in user interface design. E’ un consulente di fama internazionale esperto di user interface design e nella creazione di strategie efficaci di user experience. E’ anche esperto di design su larga scala di applicazioni enterprise. Ha più di 27 anni di esperienza nello sviluppo software e più di 23 anni di esperienza su GUI, web e mobile interface design.

 

James Hobart presenterà a Roma per Technology Transfer nella prossima primavera i seminari: “Designing usable web and mobile applications” e “Visualizing requirements”.