VMware tra virtualizzazione e cloud computing


Dalla virtualizzazione di un singolo dispositivo alla gestione complessiva dell’It-as-a-Service la transizione è quasi un obbligo

Durante la manifestazione VMworld 2010, svoltasi il mese scorso a San Francisco (USA), VMware (www.vmware.com) ha presentato la propria strategia per il futuro dell’end user computing, con l’annuncio di nuovi prodotti e soluzioni di virtualizzazione, per desktop e data center, in grado di supportare le aziende nello sviluppo dei propri ambienti operativi secondo un modello di servizi cloud.

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La visione di VMware, che intende offrire all’It una soluzione più completa e incentrata su un approccio user-centric, dà priorità ai maggiori bisogni in termini di connessione e di gestione dei dati, per superare il concetto di It-as-a-Cost e passare a un modello di It-as-a-Service, che permetta un impiego razionale delle infrastrutture e delle applicazioni, offrendo più adeguate modalità di accesso da parte dell’utente.

L’incontro presso la sede Milanese di VMware, con Alberto Bullani, regional manager per Italia e Grecia, e in collegamento da Palo Alto con Vittorio Viarengo, recentemente nominato vice president of end user computing, è stata l’occasione per fare il punto su questo settore del mercato It, ancora in forte espansione, e per una breve dimostrazione del nuovo View 4.5, la prima soluzione di classe enterprise in grado di ottimizzare l’attività su una crescente varietà di dispositivi e in qualunque luogo, sia online sia offline, grazie a una sofisticata tecnologia Pc-over-Ip ad alte prestazioni, che permette agli utenti di lavorare sui propri desktop virtuali tramite connessioni Lan oppure Wan.

Infatti, da parte degli utenti cresce la domanda di accesso “sempre e ovunque” e l’insieme delle opportunità offerte dal cloud computing crea le condizioni per un nuovo paradigma di elaborazione centrato sull’utente. Attraverso l’astrazione e il controllo di dati e applicazioni, l’It può offrire ciò di cui gli utenti hanno realmente bisogno e VMware è in grado di aiutare i Cio a operare in un ambiente eterogeneo come quello attuale.

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In particolare, per quanto riguarda la situazione del mercato italiano, vanno poi evidenziate due tendenze significative.

Accanto al settore bancario che, contrariamente ad altre occasioni, si è mosso in modo pionieristico nell’adottare soluzioni di virtualizzazione e a quello delle telecomunicazioni che, oltre a esserne un grande utente tecnologicamente predisposto, si colloca anche nella veste di partner VMware, offrendo queste soluzioni ai propri clienti, per la prima volta anche la Pubblica amministrazione, e in particolare il comparto della sanità, è stata rapida nel recepire l’opportunità offerta.

Ma ancora più sorprendente è il ruolo giocato dalle Pmi, solitamente indicato come un mercato lento nell’effettuare investimenti e svantaggiato nell’adozione di nuove tecnologie, che, secondo i dati forniti da VMware, rappresenta già circa il 50% dell’utenza.

Infatti, le soluzioni offerte da VMware nell’ambito del cloud computing aiutano le aziende italiane a realizzare ambienti operativi virtuali che permettono l’impiego delle risorse disponibili in maniera più efficiente, migliorando in ultima analisi i conti economici e le capacità competitive, in un momento successivo alla fase più acuta della crisi mondiale, ma ancora di transizione.