eSkills for Jobs: in Italia 176.000 offerte di lavoro ad alto potenziale tecnologico per il 2020

Crescono le competenze digitali fra gli italiani, ma meno che nel resto dell’Unione Europea: nel 2020 in Italia saranno 176.000 offerte di lavoro ad alto potenziale tecnologico

Lo sviluppo dei talenti imprenditoriali non è andato di pari passo con la crescita delle competenze tecnologiche necessarie per la migliore competitività delle imprese italiane. Un ulteriore dato a conferma di questo arriva da un recente report di Empirica sullo stato delle competenze digitali in Italia. Per dare alcuni dati, dal 2009 al 2010 c’è stata una crescita del 9% di cittadini con elevate competenze digitali, soprattutto nell’uso della rete, arrivando al 12% nel periodo 2011-2012, ponendo l’Italia all’11° posto in Europa. Tuttavia, la crescita media europea nell’ultimo dei due periodi analizzati si è assestata al 13,67%, portando l’Italia in 14° posizione.

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Come dire: cresciamo, ma meno degli altri. Vi è anche una migrazione dell’uso delle nuove tecnologie dall’ambito professionale a quello privato, fatto che può ben essere sintetizzato nell’espressione “internet of things”, per battezzare in certo senso l’era in cui viviamo. Allo stato attuale sono ben oltre 20 mila i posti di lavoro vacanti per figure con alte competenze tecnologiche, ma l’esplosione che si prevede in Italia, stando al report fornito da Empirica, è che si possa arrivare ad 84 mila nel 2016, per crescere omogeneamente fino a 176 mila nel 2020. Il dato più interessante che emerge, è che diminuisce leggermente il trend di posti di lavoro strettamente nel settore ICT, passando dalle 654 mila unità del 2012 alle 632 mila previste nel 2020, mentre cresce la richiesta di figure con competenze in information technology di alto livello anche in settori fuori dall’ICT, passando da 675 mila professionisti nel 2012 agli 808 mila previsti nel 2020, solo per quanto riguarda l’Italia.

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Il tema ha animato l’evento conclusivo della campagna europea eSkills for Jobs 2014 – Making a career with Digital Technologies, che si terrà a Roma il 30 ottobre, dalle 8,30 alle 18 presso Roma Eventi, in via Alibert 5 (Metro A Spagna). La campagna, fortemente voluta dalla Commissione Europea, è coordinata in Italia da Anitec – Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo e a livello internazionale da DigitalEurope, l’associazione europea dell’industria tecnologica. All’appuntamento di Roma hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro Stefania Giannini, il Sottosegretario Sandro Gozi, rappresentanti della Commissione Europea, del mondo della scuola e dell’impresa.

L’Italia ha, a livello europeo, uno dei più bassi tassi occupabilità. Ciononostante, ha proporzionalmente anche il più alto numero di posizioni aperte nel settore tecnologico e che non riescono a trovare candidati idonei. Con una disoccupazione giovanile che nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni sfiora il 40%, si capisce bene quale può essere il bisogno di competenze digitali.

C’erano 15000 posti di lavoro liberi nel settore high tech in Italia l’anno scorso e si prevede che il prossimo anno arriveremo a 19000. Nonostante la generale mancanza di opportunità professionali, 3000 di queste posizioni sono rimaste scoperte. E si prevede che quest’anno saranno almeno 4000. Oltre la metà di queste posizioni erano per un impiego full time, un terzo part time e il 13% per l’apprendistato, secondo un recente studio di Modis.

Il caso italiano è esemplare, ma a livello europeo la situazione non è molto diversa. Il divario tra il numero di posti di lavoro offerti e il numero di persone con le giuste competenze digitali cresce del 3 % ogni anno, secondo la Commissione Europea.

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Secondo le stime della Commissione il gap in tutta l’UE passerà dai 275.000 posti di lavoro offerti nel 2012 a mezzo milione l’anno prossimo e 900.000 entro il 2020.

Le ultime statistiche dell’Ocse sulla scuola italiana e il suo grado di innovazione digitale non lasciano dubbi: sei computer ogni 100 studenti rispetto ad una media europea di 16, portando l’Italia davanti solo a Romania e Grecia. La percentuale di studenti iscritti ad istituti scolastici dotati di apparecchiature con tecnologia di alto livello  e con connessione ad internet a banda larga è del  6% rispetto ad una media europea del 37%. Nella stragrande maggioranza dei casi le scuole italiane non sono digital ready.

Come dichiara il Vicepresidente di Anitec, Giancarlo Grasso, “l’attuazione in Italia del programma eSkills for Jobs 2014 ed in particolare l’evento di Roma del 30 ottobre hanno come scopo quello di combattere l’arretratezza italiana nell’uso delle nuove tecnologie come strumento di comunicazione, condivisione di esperienze e crescita, innanzitutto sociale e culturale, e quindi anche economica. Crediamo che il primo passo possa essere quello di mettere a fattor comune le migliori esperienze nel campo formativo e scolastico, sostenute da enti, associazioni e imprese”.

Secondo John Higgins, Direttore Generale di DigitalEurope, “se non si interviene in maniera decisa per colmare questo gap, c’è pericolo di perdere una generazione di giovani. È essenziale spingere per la loro piena occupazione e il modo più ovvio per farlo, quando le opportunità non abbondano, è quello di formarli adeguatamente per le realtà che, invece, stanno assumendo. E questo significa innanzitutto permettere loro di acquisire le competenze digitali richieste oggi”.

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La campagna è coordinata da DIGITALEUROPE  e European Schoolnet in collaborazione con numerosi partner europei, tra cui Anitec, l’European Centre for Women and Technology, JA-YE, Telecentre Europe e molti importanti partner del settore IT.