Google reinventerà la realtà aumentata e virtuale

Magic Leap ha intenzione di rivoluzionare il modo di vedere la realtà, con un paio di occhialini che porteranno il cinema dentro la nostra vita. E lo farà con Big G

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Google e altri investitori potrebbero investire presto in Magic Leap, una compagnia (per ora segreta) che dovrebbe produrre hardware e software per il mondo del cinema. Il rumor arriva dal sito ReCode che dice di aver sentito una fonte vicina a Google secondo cui il colosso sarebbe pronto a sborsare circa 500 milioni di dollari per l’azienda basata in Florida. Oltre a Big G, sarebbe interessata all’acquisto anche Andreessen Horowitz, venture capital da 4 miliardi di dollari. A quanto pare, Magic Leap gode di un certo interesse nell’ambiente di Hollywood e della Silicon Valley, due mondi che negli anni si sono avvicinati sempre di più, grazie al crescente utilizzo della tecnologia in ambito cinematografico, non solo nella produzione di colossal. Ma non è tutto. Secondo fonti vicine a Magi Leap, l’azienda starebbe lavorando ad un dispositivo indossabile per ricreare situazioni di realtà “cinematografica”, probabilmente un paio di occhialini.

Realtà cinematografica

In realtà, nelle scorse settimane Magic Leap ha dato qualche informazione sui progetti futuri. Rony Abovitz, CEO della compagnia statunitense, ha spiegato al South Florida Business Journal: “Ci sono termini vecchi, come realtà virtuale e realtà aumentata che vengono utilizzati per motivi legali. In verità le loro definizioni hanno ben poco a che fare con ciò che possono davvero realizzare. Per questo noi abbiamo coniato il termine “realtà cinematografica” per farvi vedere come sarà la tecnologia per i prossimi 30 o 40 anni”. Non c’è che dire, Abovitz è decisamente convinto di poter rivoluzionare il mondo della “realtà” (comunque si voglia chiamare) con un’interfaccia uomo-macchina in fase di progettazione o realizzazione. Il beneficio del nuovo approccio della Magic Leap sarebbe la possibilità di combinare oggetti reali con figure a tre dimensioni, così da realizzare un’esperienza totalmente immersiva in ciò l’azienda chiama “scultura in luce 3d”, ovvero un oggetto che non c’è ma che sembra esserci. Proprio come i Google Glass.

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