Perchè Samsung non comprerà BlackBerry

Nella giornata di ieri si sono rincorsi dettagli e smentite e alla fine tutto è svanito nel nulla. BlackBerry resterà ancora canadese, almeno per un po’

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E’ bastato un solo articolo, non confermato, della Reuters per far balzare il titolo BlackBerry in borsa del 30%. Tanto, forse anche troppo visto che subito dopo, complici un paio di smentite, la quota è scesa del 14% mantenendo comunque alte le azioni di un’azienda che vive anni di profonda crisi e continui rilanci. Eppure la canadese avrebbe potuto approfittare dei circa 7,5 miliardi di dollari che Samsung, secondo la Reuters, sarebbe stata disposta a versare per mettere sotto il proprio cappello il brand più conosciuto nel panorama del mobile business. Nonostante i rumors le due aziende hanno subito smentito trattative o accordi di sorta, forse anche per tranquillizzare i dipendenti di BlackBerry sparsi per il mondo. Il pericolo era ridurre la compravendita ad un passaggio di brevetti e tecnologie, con il futuro dei terminali QWERTY paurosamente in bilico.

Due motivi per lasciar perdere

Alla fine l’acquisizione non si farà per un paio di motivi. Qualche tempo fa Samsung aveva introdotto il sistema Knox all’interno di alcuni smartphone di punta per portare maggiore sicurezza su Android. Si trattava della possibilità di “switchare” il telefono da un profilo personale ad uno professionale, mettendo sotto cassaforte file e informazioni delicate. Knox è stato un fallimento totale soprattutto per chi, come governi e agenzie, puntavano molto sui device Samsung in ambito business. Riproporsi con la piattaforma BlackBerry potrebbe dare nuova linfa al progetto di Samsung ma anche svalutare quello originario, e finora quasi imbattibile, di BB. Inoltre Samsung è da sempre impegnata a produrre smartphone e tablet che tengano il passo della concorrenza, soprattutto quella di Apple. Viste le vendite non eccezionali del Galaxy S5, è difficile pensare ad una compagnia che riesca a lavorare seriamente su due fronti così diversi. Non si tratta di mancanza di personale o professionalità ma di intenti soprattutto in tempi in cui Samsung sembra voglia puntare maggiormente più sul sistema operativo proprietario Tizen che Android. Non a caso BlackBerry ha cominciato a perdere colpi quando ha cercato di diventare molto più “popolare” con prodotti che guardavano alla massa più che al manager in giacca e cravatta. Strategia che non ha portato i suoi frutti.

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