Anche SpaceX di Elon Musk ha un suo razzo riutilizzabile

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Nella notte il primo stadio di un razzo Falcon 9 di SpaceX è riuscito a decollare verso lo spazio e ad atterrare senza danno in verticale

La competizione in ambito aerospaziale fra SpaceX di Elon Musk, fondatore di Tesla, e Blue Origin di Jeff Bezos, numero uno di Amazon, si fa sempre più serrata. Le due aziende vogliono arrivare per prime a realizzare una tecnologia adatta al turismo spaziale e battere sul tempo Virgin Galactic e le altre agenzie aerospaziali. A fine novembre un razzo New Shepard di Blue Origin è riuscito a decollare e atterrare in verticale senza nessun problema. La cosa non è ovviamente piaciuta ad Elon Musk, che oggi può comunque gioire per aver raggiunto lo stesso traguardo dopo il fallimento del 28 giugno.

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Questa notte un razzo Falcon 9 di SpaceX è decollato dalla base NASA di Cape Canaveral, in Florida, ed è atterrato in verticale su una superficie apposita a 10 km di distanza dal sito di lancio. Il razzo ha trasportato con successo un carico di 11 satelliti. Per l’azienda guidata da Elon Musk, che ha anche investito ingenti somme in un progetto sull’intelligenza artificiale, si tratta di un grande successo in quanto la sua tecnologia è diventata riutilizzabile e consente di abbattere enormemente i costi. Il Falcon 9 è composto da due stadi, di cui solo il primo è in grado di rientrare senza danno sulla Terra. Il razzo è mosso da 9 motori Merlin ad ossigeno liquido RP-1 ed è in grado di trasportare un carico utilie di 13.150 kg nell’orbita bassa (LEO) e 4.850 kg in quella di trasferimento geostazionaria (GTO). L’obiettivo di SpaceX, che sta lavorando ad un progetto per sconfiggere il digital divide globale, è quello di far diventare il suo Falcon 9 il modulo di riferimento della NASA, che ancora oggi si affida ai razzi Soyuz di produzione russa.

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