La crittografia dei BlackBerry cede alla polizia olandese

Il Forensic Institute avrebbe crackato il sistema PGP di BlackBerry accusando la compagnia di scarse misure protettive

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Fin dove arriva la sicurezza a bordo degli smartphone BlackBerry? Potremmo dire che si è fermata ad Amsterdam per colpa della polizia nazionale. Il Netherlands Forensic Institute (NFI) avrebbe infatti violato il software di crittografia PGP dei telefonini prodotti dall’azienda canadese, accusata di non proteggere adeguatamente i suoi clienti. Il problema, oltre all’hacking in sé, è che il laboratorio scientifico parte della polizia olandese è riuscito ad accedere a email, messaggi di testo e altre informazioni cancellate dagli utenti BlackBerry ma tecnicamente ancora presenti sul dispositivo.

Dati cancellati, ma visibili

L’NFI ha “lavorato” su un BlackBerry 9720, modello uscito nel 2013, riuscendo a violare le chiavi di crittografia create da un software dedicato e integrato nel sistema operativo dello smartphone (BlackBerry OS) attraverso l’operato dell’azienda Cellebrite. Secondo alcune fonti olandesi, la polizia avrebbe avuto accesso a circa 325 email, delle quali 279 decriptate con successo. Non basta sapere che l’NFI non sia riuscito ad andare fino in fondo al proprio lavoro di spionaggio indotto, visto che la crittografia dovrebbe svolgere il suo lavoro totalmente e non solo in parte. Per questo dall’Olanda hanno puntato il dito contro BB, denunciando la non veritiera sicurezza di cui la compagnia va tanto fiera. Per ora dal board di BlackBerry, passato ad Android con il suo ultimo Priv, non sono arrivati commenti.

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