Google metterà un ad-blocker dentro il prossimo Chrome

Da piattaforma pubblicitaria a filtro di buoni contenuti: così Big G vuole qualificare l’adv che passa per la rete

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Sembra un paradosso: un’azienda che offre servizi di advertising che integra, all’interno del suo browser (tra i due più diffusi al mondo) un filtro anti-ad. Sembra uno scherzo ma è la realtà dei fatti, almeno così sembra. Secondo indiscrezioni quanto mai affidabili, quale è il Wall Street Journal, Google avrebbe intenzione di inserire di default nel software Chrome un’opzione di ad-blocker, sia in versione desktop che mobile. In verità, la mossa sarebbe molto logica: la compagnia del gruppo Alphabet agirebbe a tutto interesse dei suoi inserzionisti, agendo solo contro quelli che non rispettano gli standard condivisi dalla comunità. Pensiamo dunque alle pubblicità ingannevoli, a quelle che mirano a siti truffa o che contengono malware e virus.

Coalizione trasparente

Non è un caso se proprio Google sia tra le fautrici della Coalition for Better Ads, un’alleanza che mira a rivedere le norme di pubblicazione di contenuti pubblicitari in rete, anche analizzando i comportamenti e i feedback dei navigatori, che alla fine sono quelli che devono pur cliccare sui banner. Non potendo fare a meno degli adv online, i big del web hanno deciso di pensare alle loro versioni di ad-blocker piuttosto che contrastarli del tutto, favorendo così anche le inserzioni farlocche. Quello di Google con Chrome sarebbe solo l’ultimo degli esempi possibili, che seguono le mosse di Mozilla e Opera che hanno, rispettivamente, avviato maggiori controlli sull’advertising che passa tra le pagine di Firefox, che spinge sempre più la politica del do not track e incorporato soluzioni di ad-block nel browser, per filtrare gli annunci indesiderati (con la la build 37.0.2163.0 di Opera). Qualora dovesse concretizzarsi il progetto di Google, ci sarebbe da capire come deciderà di contrastare l’eventuale conflitto di interessi che potrebbe muoverle l’antitrust: ricoprire sia il ruolo di distributore di contenuti che di filtro per le pubblicità online non è decisamente da tutti.

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