Perché Microsoft ha creato il Mixed Reality Partner Program

I visori di realtà aumentata della casa hanno bisogno di uscire dal limbo nel quale sono caduti. Per evitare un (non) futuro alla Google Glass

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Microsoft ha annunciato l’apertura del Mixed Reality Partner Program, un’iniziativa nata per includere tra le collaborazioni di Redmond nel campo HoloLens anche i system integrator. Anche se diverse aziende e developers hanno oramai accesso all’ecosistema di sviluppo su HoloLens, a questi può mancare il necessario know-how per centrare meglio le necessità del mercato, anche in ottica di promozione dei progetti. Per questo lo scorso anno Microsoft aveva avviato il programma HoloLens Agency Readiness Partner, per raccogliere la disponibilità a lavorare sulla piattaforma AR delle agenzie in Europa e Nord America, come trainer di soggetti terzi.

Settore da incentivare

L’attività ha certamente smosso le acque statiche nelle quali vagavano gli occhialini, ma non è abbastanza. “Abbiamo imparato che per creare esperienze AR di successo c’è bisogno di un profondo lavoro di design ma anche di competenze in fatto di integrazione e user experience – ha spiegato Jeff Hanset, a capo della divisione product marketing degli HoloLens – i system integrator in tutto il mondo sanno come trasformare in progetti concreti le necessità dei clienti ed è per questo che abbiamo deciso di inserirli nel programma di sviluppo e promozione della realtà aumentata. Sono loro che giocheranno un ruolo cardine nella diffusione dei visori come porta di ingresso in un mondo 3D tutto da scoprire”. La paura, mai menzionata, di Microsoft è che gli HoloLens possano diventare un oggetto fantasma nel mondo hi-tech, come successo per i Google Glass. Prodotto certamente interessante per il pubblico enterprise, è inevitabile che il successo della piattaforma debba passare anche per la massa. L’inclusione di soggetti diversi nelle diverse operazioni ne è la dimostrazione, a patto che non sia già troppo tardi.

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