VMware, l’ora del multicloud

La decima edizione europea di VMworld sfonda il muro degli 11.000 partecipanti e vede numerosi annunci legati alle piattaforme cloud, senza dimenticare la virtualizzazione anche di rete e la sicurezza

Barcellona – Puntuale come ogni fine estate, va in scena nella capitale catalana l’edizione europea della user conference di VMware, che giunge a ridosso dell’edizione mondiale di Las Vegas. Ma se gli annunci in passerella a Barcellona rappresentano in sostanza l’onda lunga di quelli visti in Nevada, la loro declinazione europea non è secondaria. A cominciare dalle parole usate dal CEO Pat Gelsinger, che sottolinea a più riprese l’importanza del Vecchio Continente nelle strategie di VMware oltre che il suo ruolo guida su temi rilevanti come la sicurezza. “Non solo in vista della prossima entrata in vigore del GDPR, il regolamento europeo sulla privacy dei dati, ma anche per molti altri aspetti, penso che l’Europa continuerà a dettare le policy sulla data protection”, ha infatti spiegato Gelsinger incontrando la stampa presente a Barcellona.

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“Dal cloud all’edge”

Nei keynote, il Ceo ha invece illustrato le tappe che hanno portato alla vision attuale di VMware, che è quella di essere sempre più un’azienda che fornisce piattaforme e non più solo prodotti di infrastruttura: dal data center virtualizzato al cloud, passando per una rete sempre più definita dal software e in un contesto sicuro. “Dal cloud all’edge”, ha sottolineato Gelsinger, proprio per tenere conto dei mutamenti indotti dall’Internet of Things in cui mondo fisico e digitale sfumano i propri confini, ma anche “realize what’s possible”, a significare che la tecnologia IT è sempre più l’elemento che abilita il business, puntando sulle tre priorità di oggi che sono mobility, security e cloud. Che per VMware comportano, come si è visto negli annunci di Barcellona, la continua modernizzazione del data center, l’integrazione del cloud pubblico, la crescita del workspace mobile, la trasformazione del networking e il focus sulla sicurezza, anche per realizzare la vision “any device, any application, any cloud”. Dove il cloud è sempre più ibrido, in una coesistenza tra cloud multipli e mondo on premise.

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Nuovi accordi

Mark Lohmeyer, Vice President, Products, Cloud Platform Business Unit di VMware

Sulla rilevanza del cloud per la VMware di oggi, Data Manager ha discusso a Barcellona con Mark Lohmeyer, Vice President, Products, Cloud Platform Business Unit di VMware. “Nell’era dei cloud multipli, privato, pubblico e ibrido, è necessario avere la flessibilità di scegliere, e l’IT ha la responsabilità di essere coerente: il nostro ruolo, come VMware, è quello di assicurare tutto questo”, ha sottolineato Lohmeyer, citando come esempio l’offerta HCX Technologies, che nasce da un accordo con IBM, che garantisce la trasportabilità nelle transizioni da un cloud all’altro, come le migrazioni dall’on premise verso ambienti cloud esterni, che siano di IBM, di OVH o di altri fornitori. In altre parole, si tratta di agevolare le aziende nell’utilizzo dei servizi cloud di fornitori diversi in ottica multi cloud, con un’offerta estesa di soluzioni dal privato al pubblico all’ibrido, per eseguire, gestire e connettere qualsiasi applicazione sul cloud in maniera semplificata. Va proprio in questa direzione l’intensificazione delle partnership con i principali cloud provider, come quella con Amazon Web Services, che “attualmente è attiva nell’area Ovest degli Stati Uniti e si estenderà progressivamente: nella prima metà del 2018 prevediamo di arrivare all’Europa, inizialmente nel Regno Unito, per poi coprire l’intero Vecchio Continente alla fine del prossimo anno”, ha confermato Lohmeyer. Lo scopo, ha proseguito il manager è quello di “unire il meglio dei due mondi, privato e pubblico, con un’infrastruttura basata su vSphere per il computing, VSan per lo storage e Nsx per il networking, combinata in maniera del tutto seamless con i servizi AWS, mantenendone gli stessi modelli di utilizzo on demand, con un prodotto che entra a far parte del nostro listino e viene commercializzato da noi”.

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Nascono i provider Cloud Verified

Sempre in tema cloud, a Barcellona ha debuttato anche il nuovo marchio VMware Cloud Verified, volto a identificare i provider che hanno investito in maniera significativa nelle tecnologie cloud di VMware e offrono servizi e supporto su un’infrastruttura comune. Tra i primi a potersi fregiare della nuova denominazione vi sono CenturyLink, Fujitsu, IBM Cloud, OVH e Rackspace, a indicare che questi provider adottano le tecnologie VMware più complete e avanzate, garantendo elevati livelli di interoperabilità tra cloud e vantaggi per la propria attività. Si tratta di una prima rosa di nomi che è destinata a crescere, traendo dal vasto universo dei VMware Cloud Provider, costituito oggi da oltre 4.000 partner in più di 110 Paesi.