L’Intelligenza Artificiale può rendere smart il settore manifatturiero?

Christoph Müller-Dott

L’intelligenza artificiale (AI), insieme a robotica e Internet of Things (IoT), rivoluzionerà la produzione di ogni cosa al mondo: da automobili, navi e aerei ad abbigliamento, prodotti chimici e computer.

I più innovativi tra i produttori stanno già utilizzando l’AI come parte dell’Industry 4.0 per la manutenzione predittiva e il controllo automatizzato della qualità. Questo è solo l’inizio di un viaggio smart destinato a cambiare per sempre il lavoro di fabbrica.

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Le rivoluzioni industriali precedenti ci hanno portato industrializzazione, produzione di massa e digitalizzazione. La prossima, secondo il professor Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, “cambierà fondamentalmente il nostro modo di vivere, lavorare e relazionarci” e sarà fondata su un mondo di dispositivi connessi e tecnologie intelligenti. L’AI giocherà un ruolo centrale in questa epoca cognitiva.

Prepararsi al cambiamento

La strada dell’AI per rivoluzionare la gestione delle operazioni produttive, tuttavia, non è senza sfide. Prima bisognerà affrontare gestione del cambiamento, maturità delle analytics e competenze, secondo Simon F Jacobson, VP per le ricerche presso Gartner. Jacobson sostiene che collegare il pensiero umano all’analisi meccanica nelle operazioni produttive richiederà ai leader della supply chain di sviluppare contemporaneamente nuova scienza dei dati e nuove capacità di comunicazione.

Il settore manifatturiero deve prepararsi a fabbriche completamente collegate in rete in cui l’intero processo produttivo – dalla progettazione alla supply chain, dalla produzione al controllo qualità fino alla distribuzione – è integrato in una soluzione AI che possa fornire informazioni su cui agire in tempo reale, 24/7.

Il manifatturiero è da sempre aperto all’adozione di nuove tecnologie come la robotica e la gara a primeggiare in ambito AI è già cominciata. La società di ricerche di mercato IDC prevede che la spesa globale per sistemi cognitivi e AI raggiungerà 12,5 miliardi di dollari quest’anno, con un incremento del 59,3% rispetto al 2016. I ricavi dovrebbero raggiungere i 46 miliardi di dollari entro il 2020. Il manifatturiero è stato evidenziato come uno dei settori di forte crescita in questo periodo.

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Alcuni governi hanno riconosciuto prontamente l’importanza della produzione intelligente per il futuro della loro economia. Tra questi la Cina, con il suo programma Made in China 2025, progettato per rendere il paese una potenza produttiva. Tra gli altri, c’è l’iniziativa dell’Unione Europea “Factories of the Future”, sviluppata per adattare la produzione a un’economia definita come “intelligente, verde e inclusiva”.

Automazione intelligente

L’AI e l’automazione avanzata forniranno un “livello di precisione e produttività superiore alle capacità umane”, secondo il World Economic Forum, anche in ambienti che normalmente sarebbero pericolosi per i lavoratori. Oltre a essere in grado di svolgere compiti complessi, l’automazione avanzata guidata dall’intelligenza sarà in grado di risolvere i problemi in tempo reale.

I robot di nuova generazione incorporano il riconoscimento di voce e immagini, aumentando la loro capacità di interagire con gli esseri umani. I robot collaborativi o ‘cobots’ stanno cominciando a fare la loro comparsa, lavorando a fianco degli esseri umani in un ambiente di lavoro condiviso, svolgendo compiti monotoni o pericolosi e consentendo alle persone di concentrarsi su altri aspetti fondamentali del loro ruolo. L’azienda di soluzioni per l’apertura delle porte Assa Abloy, per esempio, ha installato cobot Active8Robots Sawyer per eseguire il carico di linea, la manutenzione delle macchine e l’imballaggio a fianco del suo staff. L’azienda ritiene che i cobot abbiano migliorato produttività, qualità, salute e sicurezza.

Un’altra capacità dinamica dell’AI e dell’automazione avanzata è l’apprendimento automatico. Questo dà ai sistemi la possibilità di imparare dall’esperienza, ovvero di migliorare costantemente. L’apprendimento automatico rende la produzione più rapida, flessibile e scalabile offrendo una visione predittiva per gestire tutto, dall’efficacia dell’impianto alla scelta dei fornitori migliori alla stima dei prezzi rispetto alla domanda.

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Lavorare insieme

Un elemento chiave per la crescita economica è la capacità dell’AI di gestire l’efficienza del capitale, tra cui la gestione dei requisiti di manodopera e della programmazione dei macchinari per ridurre i tempi e conseguire risparmi sui costi.

I robot, tuttavia, non stanno per sostituirci. Piuttosto, i robot collaboreranno più da vicino con noi, permettendoci di concentrarci su compiti in cui sono necessarie specifiche competenze umane, come la comprensione del contesto o l’innovazione. È sorprendente scoprire, ad esempio, che nelle fabbriche le scarpe devono ancora essere allacciate a mano.

Mercedes Benz è un passo avanti. Di recente ha rimosso alcuni dei suoi grandi robot dalla linea di produzione e li ha sostituiti con cobot. Con questa mossa l’azienda ha aumentato la sua forza lavoro umana per concentrarsi in particolare sulla personalizzazione di auto di lusso. Perché? La spiegazione è che insegnare un nuovo lavoro a degli esseri umani è molto più veloce di dover ri-programmare enormi soluzioni di robotica, rendendo il team di collaborazione cobot/umani molto più flessibile e agile.

Il futuro della produzione

Fino a pochi anni fa il manifatturiero era in crisi. L’aumento di efficienza offerto dall’AI promette un futuro molto più luminoso per il settore produttivo globale. L’integrazione dell’intelligenza della macchina con quella umana in molti casi genererà posti di lavoro più interessanti e meno banali nella linea di prodotto. Come ha recentemente scritto Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft: “La bellezza del lavoro in tandem tra uomini e macchine si perde nella discussione sul fatto che l’AI ​​sia una cosa positiva o negativa.” Il manifatturiero, a quanto sembra, ha già preso nota.

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A cura di Christoph Müller-Dott, Managing Director Central Southern and Eastern Europe, Orange Business Services