Spotify lancia un’app per gli artisti

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Si chiama Spotify for Artists l’applicazione che permetterà a cantanti e band di gestire la propria presenza online, comprensiva di insight e dati sullo streaming

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Spotify for Artists sta alla famosa piattaforma musicofila come Mentions sta a Facebook. Si tratta di un’app pensata specificamente per consentire agli autori presenti sul client di gestire in maniera più profonda la propria attività online. L’idea è di semplificare il processo di aggiornamento del profilo e controllo di alcune voci particolari, come i dati sullo streaming e le informazioni demografiche dei fan. Il tutto tramite un’interfaccia pulita e fluida via smartphone, al momento solo iOS, anche se la controparte Android dovrebbe essere dietro l’angolo. A conti fatti, Spotify for Artists non è altro che una rivisitazione del programma Fan Insight, introdotto nel 2015, quando già si intravedeva la direzione che avrebbe preso l’ascolto in mobilità.

A cosa serve

Come è chiaro, anche Spotify è un contenitore in grado di creare una vasta mole di dati, che agenzie e manager possono utilizzare per ricavare interessanti trend circa il loro business. La presenza dei brani sull’app è solo una parte dell’enorme business che circonda il circus musicale, tanto che proprio l’ex startup ha introdotto qualche tempo fa la sezione merch per cantanti e band selezionate, con cui acquistare dischi e merchandising ufficiale, appoggiandosi a Merchbar, un e-commerce generalista focalizzato sulla musica. Si tratta di un chiaro tentativo di racimolare entrate da fonti differenti.

Nonostante il successo di pubblico (sono oltre 140 milioni gli utenti), Spotify ha chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di 509 milioni di dollari e un fatturato pari a 2,9 miliardi di dollari. Dietro c’è comunque una crescita del 53% anche se più bassa di quella precedente, pari al +80%. I prossimi trimestri dovrebbero andare meglio, almeno in termini di numero di ascoltatori, visto che la piattaforma godrà della dismissione di Groove da parte di Microsoft e della migrazione delle playlist degli iscritti proprio verso i suoi canali.

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