Le principali minacce alla sicurezza secondo Kaspersky

L’azienda specializzata nella security fa il punto sulle minacce Apt in atto in EMEA nel primo trimestre dell’anno, offrendo una panoramica su quello che sta accadendo e sulle possibili conseguenze

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La sicurezza continua a restare uno degli argomenti più “caldi” del periodo, soprattutto in vista dell’entrata in vigore a livello europeo della normativa Gdpr (General data protection regulation), che avverrà il prossimo 25 maggio. Non passa mese senza che giunga notizia di qualche eclatante violazione di dati e informazioni personali, perciò l’attenzione verso la Cybersecurity continua a rimanere altissima. È in questo contesto che Kaspersky Lab ha lanciato un webinar dedicato all’aggiornamento sulle minacce Apt (Advanced persistent threat), cioè attacchi mirati e persistenti che di solito colpiscono inizialmente bersagli lontani dal vero target per non insospettire gli addetti alla sicurezza e agire così indisturbati in un momento successivo.

Condotto in tandem da Costin G. Raiu e Vicente Diaz, del Global Research & Analysis Team (GReAT) di Kaspersky, lo webinar ha dato una panoramica delle nuove minacce scoperte dal team e delle possibili misure da adottare per proteggersi. «Nei primi tre mesi del 2018 abbiamo tenuto sotto controllo oltre 100 attori principali di minacce Apt – ha esordito Diaz -. Lo scopo del nostro studio è quello di capire l’evoluzione delle minacce basandoci su quello che è successo nel passato, e trarre conclusioni sul cambiamento del panorama generale delle minacce stesse». Gli attacchi Meltdown, Spectre, e AMD hanno inaugurato nuovi sistemi di sfruttamento delle vulnerabilità (exploitation), che resteranno validi per anni e che pertanto vanno monitorati.

Un altro tipo di attacchi che stanno conquistando il centro della scena sono i cosiddetti attacchi Router. «Il principale problema di questo tipo di attacchi è che sono difficili da scoprire – ha commentato Raiu -.  Per esempio, i noti SynfulKnock e gli Apt Regin e CloudAtlas continuano a rappresentare un problema (il documento del Governo Usa sottolinea che gli attacchi a router sono stati il vettore preferito)». In ogni caso, il numero di segnalazioni di attacchi a router basati su questo tipo di Apt dimostra che probabilmente si riescono a scoprire solo alcuni dei problemi realmente attivi in field. L’attacco Skygofree, portato a dispositivi Android, era in lingua italiana e molto sofisticato, dimostrando l’attenzione crescente degli hacker verso i dispositivi mobili, attaccati anche attraverso falsi server Mdm (Mobile device management) come in un recente attacco a dispositivi iOs, in cui sono state utilizzate anche tecniche di Social Engineering per convincere le vittime a installare malware sui propri dispositivi.

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Un altro attacco, OlympicDestroyer, che ha fatto scalpore, se non altro per il bersaglio scelto, le Olimpiadi invernali di Pyongchang, non è in realtà riuscito a provocare danni particolari. L’attribuzione al gruppo di hacker Nordcoreani noto come “Lazarus” pare sia stata una falsa traccia, così come non è chiaro quale fosse il reale obiettivo dell’attacco stesso. In conclusione il periodo è stato caratterizzato da: comparsa di nuovi attori, molto attivi, soprattutto in Asia; un rallentamento dell’attività di attori noti; la diffusione di nuovi attacchi che sfruttano hardware di rete e la ricomparsa di vecchi attori che evidentemente non hanno cessato la propria attività.