NovaNext: il cambiamento parte dal nome

Un’evoluzione cercata e voluta che trae origine da quanto è successo sul mercato negli ultimi anni e che ha spinto PR.ES. a cambiare nome e modus operandi per continuare sulla strada della crescita

Come sempre, i cambiamenti portano resistenze: è quanto è accaduto anche a PR.ES., noto System Integrator piemontese che ha deciso di assumere un nuovo nome: NovaNext. «La scelta di effettuare un rebranding è stata legata essenzialmente a due fattori – ha commentato Giovanni De Giovanni, CEO di NovaNext e fondatore di PR.ES. -: da una parte, dare al mercato un segnale forte di cambiamento di un’azienda che quest’anno compirebbe 30 anni; dall’altra, comunicare che siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che ci pone la trasformazione digitale in atto».

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Per sottolineare il suo punto di vista, De Giovanni ha presentato alcuni esempi di cambiamenti di nome eccellenti del passato, che hanno aperto le porte del successo ad aziende che fino a quel momento avevano operato soprattutto in ambito locale. Nel mondo dello sport, la Blue Ribbon Sports è diventata Nike, con i risultati che si conoscono, mentre, nel settore della tecnologia, Tokyo Telecommunications Engineering Company ha lasciato il posto a Sony, e Backrub è diventata Google. «Il cambiamento di marchio è un’azione comunque coraggiosa, che dimostra che un’azienda non rinnega il proprio passato, ma apre al futuro».

Il nuovo assetto societario è stato poi spiegato da Valentina Farri, Marketing Director di NovaNext: «Siamo un’azienda da oltre 120 dipendenti, di cui più della metà con un profilo tecnico e siamo organizzati in due divisioni: una di System Integration, l’altra di formazione. Abbiamo tre sedi, una a Torino, un’altra a Milano e la terza a Roma. Siamo cresciuti del 60% negli ultimi 5 anni e, secondo IDC, abbiamo scalato 43 posizioni in 3 anni nella classifica Italiana Top 100 Software e Servizi». Tra i fiori all’occhiello di NovaNext c’è poi il fatto di essere Gold Partner e Learning Specialized Partner di Cisco, oltre a erogare «formazione ufficiale e certificata» di importanti vendor Ict, quali la stessa Cisco, Microsoft, Oracle e IBM. «Le parole d’ordine sono awareness ed engagement: per questo curiamo molto i contenuti. Oggi abbiamo oltre 1.500 corsi a catalogo che siamo in grado di erogare».

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Com’è cambiato il mercato

L’evoluzione dell’azienda è legata all’evoluzione del mercato: lo ha sottolineato anche Cosimo Rizzo, Head of Sales Solutions di NovaNext. «Oggi le reti sono cambiate molto, come dimostra la ricerca IDC commissionata da NovaNext: La Rete Intuitiva. Controllare gli oggetti in rete è diventata una sfida notevole: sensori, oggetti legati all’automazione, Smart City, auto intelligenti e via dicendo. Uno dei problemi principali è ovviamente la sicurezza». In più, evoluzioni come l’Open Source, i container e la programmazione agile hanno ridotto da anni a mesi i tempi di sviluppo di nuove soluzioni, aumentando quindi il proliferare di entità da gestire in rete. «Il futuro è IBN, Intent-Based Networking, cioè funzioni di rete sempre più automatizzate e guidate da strumenti software, che sfruttano tecnologie di Machine Learning e Big Data Analytics per rendere l’infrastruttura sempre più flessibile, automatizzata e intelligente», ha aggiunto Farri. Il futuro, secondo De Giovanni, sarà probabilmente un’appliance che consentirà di avere un «unico punto di accesso e di gestione della rete», e che maschererà la complessità verso gli utenti, garantendo sicurezza e ottimizzazione.