La svizzera ABB ha ceduto per 9 miliardi di dollari la divisione delle reti elettriche al gigante giapponese
L’acquisizione da parte di Hitachi Ltd. della divisione di rete elettrica, Power Grid, di ABB è il più grande affare mai stanziato dal conglomerato giapponese. Quest’ultimo ha accettato di acquisire l’80,1% di un’azienda con un valore netto d’impresa di 11 miliardi di dollari, sborsandone circa 9 miliardi per l’operazione completa.
La mossa farà avanzare gli sforzi dell’amministratore delegato di Hitachi, Toshiaki Higashihara, verso un riposizionamento del gruppo su mercati diversificati e concentrati sulla fornitura di apparecchiature di rete “classiche”. Il motivo? Le prospettive di crescita sull’energia nucleare sono sempre più incerte e la divisione di ABB, che produce trasformatori, sistemi di trasmissione di elettricità a lunga distanza e unità di accumulo di energia, può rappresentare una exit strategica rilevante.
Cosa succede
La vendita a Hitachi permetterà al gigante ingegneristico svizzero di concentrarsi sulla robotica e l’automazione, due ambiti su aveva già puntato l’orizzonte e che oggi si fanno ancora più netti. A seguito della presentazione dell’accordo, le azioni della giapponese sono calate dell’1% sulla borsa di Tokyo, mentre quelle di ABB hanno guadagnato l’1,1% a Zurigo.
In tutto ciò, ABB avrà la possibilità di vendere il restante 19,9% delle quote in tre anni dopo il completamento dell’operazione, il che non è previsto prima del giugno 2020. La cessione è stata fortemente voluta dall’investitore Cevian Capital AB, uno dei più importanti azionisti di ABB da tre anni a questa parte. Dopo una revisione economica nel 2016, l’amministratore delegato Ulrich Spiesshofer aveva convinto il gruppo a tenere la divisione, sostenendo che l’attività in essere era stata significativamente sottovalutata.