La Cina blocca Bing: la censura colpisce Microsoft

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La Cina ha bloccato l’accesso alla versione locale di Bing di Microsoft. Il motore di ricerca era l’ultimo prodotto digitale americano ancora utilizzabile nel Paese

La Cina ha sempre diffidato delle aziende statunitensi che operano nel Paese ben prima della battaglia commerciale tra Pechino e Washington che ha visto Huawei suo malgrado protagonista. Oggi uno dei pochi servizi Made in USA ancora funzionanti nel colosso orientale, ovvero Bing, è diventato inutilizzabile. Il motore di ricerca di Microsoft fino ad oggi ha potuto operare censurando alcune parole ritenute pericolose dal Governo ma ora è diventato irraggiungibile. L’indirizzo “cn.bing.com” rimanda infatti a una pagina di errore. L’azienda di Redmond conferma che “Bing è inaccessibile in Cina” e che sta lavorando per “determinare i prossimi passi”.

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Il Financial Times afferma che la società di telecomunicazioni Unicrorn ha avuto ordine dal Partito di procedere alla chiusura del motore di ricerca. Si tratta evidentemente di un nuovo esempio di come la Cina voglia imporre un controllo totale della Rete a livello locale sfruttando i suoi sistemi di censura come la Grande Muraglia di Fuoco. Questa non è la prima volta che Microsoft finisce ai ferri corti con Pechino. Le autorità cinesi hanno perquisito i suoi uffici in diverse occasioni e Skype nel 2017 è stata estromessa da App Store di Apple e Google Play Store. Facebook e Twitter possono essere utilizzati solo in alcune zone specifiche del Paese (Hong Kong e parte di Shanghai) mentre Google manca addirittura dal 2010. Recentemente si è parlato di un progetto chiamato Dragonfly portato avanti dalla multinazionale di Mountain View e finalizzato proprio a rientrare in Cina. Il CEO dell’azienda, Sundar Pichai, ha comunque smentito che un motore di ricerca sottoposto a censura non è prossimo al lancio.

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