Ciak, si co-crea: gli IBM Studios aprono le porte alle aziende che vogliono diventare “sapiens”

Ciak, si co-crea: gli IBM Studios aprono le porte alle aziende che vogliono diventare “sapiens”

Nel cuore di Milano, IBM inaugura in grande stile un mega showroom tutto dedicato alle cosiddette tecnologie “esponenziali” della trasformazione digitale: Hybrid Cloud, IoT, Big Data, blockchain, AI, informatica cognitiva…

All’interno degli IBM Studios, in piazza Gae Aulenti, nel celebre “armadillo” di Michele De Lucchi che Coima Res ha acquisito nel 2018 da Unicredit, tutto questo sarà il motore di un nuovo modello di relazione tra Big Blue, le organizzazioni che tradizionalmente fanno parte del loro mercato di riferimento e i cittadini che a queste organizzazioni si rivolgono. Un modello basato su un costante trasferimento di competenze e di energie, nonché sulla co-creazione di prototipi e servizi IT futuristici ma concreti e, cosa più importante, scalabili a ogni livello dell’impresa.

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In effetti, il termine showroom è alquanto riduttivo. IBM Studios è prima di tutto un luogo di studio e trasferimento di competenze e un laboratorio di co-creazione. Gli Studios, sono infatti stati scelti come diciassettesima sede del network globale degli IBM Garage, vere e proprie officine alle quali i clienti IBM possono rivolgersi per manifestare i propri maldipancia, chiedere l’ausilio dei consulenti Big Blue e accelerare, a stretto contatto con specialisti e sviluppatori, la propria trasformazione digitale. Accanto a Garage, lo Strategy & Design Lab di IBM iX, la divisione creata per affrontare i temi strategici della user experience. Anche questo laboratorio offrirà un ambiente altamente collaborativo dove i clienti e i team IBM possono elaborare, fianco a fianco, nuovi modelli di business, percorsi e progetti, e co-creare – anche fisicamente – nuovi prodotti e soluzioni.

Per celebrare la nascita di questo spazio e tagliare il nastro sul “chapter” milanese di strutture globali come IBM Garage e Strategy & Design Lab, è stata organizzata la manifestazione di Think Milano, partita il 20 giugno con una presentazione affidata a Ginni Rometty, CEO di IBM corporate e un lungo weekend di porte aperte alla cittadinanza e alle scuole per una narrazione tecnologica di taglio più divulgativo. Il 24 e 25 giugno, sul palco dell’IBM Theatre si sono avvicendati Enrico Cereda, presidente e AD di IBM Italia, Luca Altieri, CMO, e molti dei C-level italiani schierati sul fronte del cloud, dei data center, dell’innovazione del business e della fabbrica, nonché della cybersecurity. Obiettivo, illustrare al pubblico professionale le strategie di uno dei massimi interpreti globali della digital transformation per la cognitive enterprise. «Un termine che in Italia è troppo difficile» ha detto Cereda. «Io preferisco parlare di aziende sapiens».

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Secondo Cereda era necessario creare, nella città italiana simbolo della tecnologia informatica, una sede di impatto, anche sul piano estetico. Perché questi IBM Studios? «Per almeno tre motivi – ha precisato Cereda dal palco. Il primo è la volontà di offrire non l’ennesimo ufficio ma un spazio per voi, dove fare vera co-creation. In secondo luogo per estendere alla comunità di Milano e dell’intero Paese la possibilità di entrare in diretto contatto con tecnologie così trasformative». C’è anche però un intento autocelebrativo, ha concluso Cereda. «Un leader dell’information technology presente in Italia da 92 anni ha bisogno di una location così iconica».

Il ruolo degli IBM Studios e delle realtà ospitate vuole essere abilitante nei confronti di pratiche di business che ancora faticano a entrare nella cultura di impresa, specie sulla strategica scala delle piccole e medie aziende. IBM Garage, con la sua esclusiva metodologia finalizzata allo sviluppo, in tempi molto rapidi (poche settimane) di un “minimum viable prototype” concepito per dar luogo a implementazioni sempre più estese, è il fiore all’occhiello di un’offerta che si basa su una collaborazione reciproca tra IBM e i suoi clienti. La filiale italiana del gruppo giapponese Topcon si è già rivolta al Garage di Milano per studiare insieme ai suoi esperti nuove soluzioni nel campo dell’Agricoltura 4.0.

Nelle giornate di Think Milano tre “convegni nel convegno” hanno focalizzato l’attenzione del pubblico sulle tre tematiche che gli Studios sembrano avere maggiormente a cuore, oltre alla user experience come tema trasversale: cloud ibrido, sicurezza e Industria 4.0, segmento fondamentale, quest’ultimo per l’economia manifatturiera della geografia milanese. Nell’occasione, è stato presentato da Marco Taisch, ordinario di Advanced and Sustainable Manufacturing del Politecnico di Milano, il Competence Center MADE, fondato quest’anno ma programmato per il lancio a partire dal 2020 nell’ambito dell’incubatore PoliHub. MADE è coordinato dal Politecnico ma vede la partecipazione di 39 soggetti (tra aziende provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione e Inail assieme alle Università di Bergamo, Brescia e Pavia) e godrà di finanziamenti misti – per un totale di 22 milioni in un triennio – da parte del Mise e da entità private. Le sedici “stanze tematiche” dove il  MADE aiuterà a costruire le fabbriche del futuro (da Big Data a Energy monitoring, dal Digital Twin al Lean 4.0) vedranno la costante presenza di tutti i consulenti, gli sviluppatori, i designer, gli analisti degli IBM Studios.

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